L'attaccante bianconero ha parlato dal ritiro dell'Argentina, riavvolgendo il nastro della sua storia calcistica: "Da piccolo giocavo con gli amici, imitando i brasiliani"
Paulo Dybala, 25 anni. Getty
Paulo Dybala sta provando a seguire l'esempio di Cristiano Ronaldo, studiando da trascinatore della Juve che verr¨¤, al netto delle voci che lo vorrebbero protagonista di un clamoroso scambio di mercato con Mauro Icardi. L'attaccante argentino, che sar¨¤ impegnato con la nazionale nelle amichevoli contro Venezuela e Marocco, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Otro, aprendo il libro dei ricordi e riavvolgendo il nastro della sua storia calcistica: "Avr¨° avuto due o tre anni quando ho cominciato a giocare coi miei fratelli maggiori, mentre a quattro o cinque mi sono iscritto alla scuola calcio vicina a casa. Ricordo i primi gol, quello pi¨´ importante arriv¨° a 11 o 12 anni: giocavo in una squadra locale coi miei amici e in quella partita segnai quattro gol, l'ultimo dei quali con una punizione da centrocampo. Eravamo piccoli, e il portiere non riusc¨¬ a arrivarci. Gi¨¤ a quel tempo odiavo perdere, ma non piangevo davanti ai miei compagni: tornavo a casa e raccontavo tutto a mio padre, e a volte mi capitava di piangere mentre mi sfogavo. Non ho mai pianto per una partita in tv, crescendo mi ¨¨ capitato di farlo qualche volta in campo".
l'esordio da pro —
Venticinque anni e una storia ancora tutta da scrivere, ma della quale la Joya ha gi¨¤ scritto pagine importanti: "Non avrei mai immaginato di vivere la carriera che sto facendo. Il calcio ¨¨ sempre stato la mia passione, giocavo per divertirmi e con gli amici fingevamo di essere Ronaldinho o Ronaldo. Non pensavo ad una possibile carriera da professionista, e non scorder¨° mai il mio esordio con l'Instituto di Cordoba: avevo 17 anni, giocavamo contro l'Huracan e c'erano la mia famiglia e i miei amici a vedermi.I compagni e lo staff mi hanno aiutato molto a superare la tensione: vincemmo 2-0, e la partita ¨¨ volata via tanto mi ero divertito".
juve e seleccion —
Il presente si chiama Juventus, la squadra che lo ha consacrato tra i migliori giocatori del calcio italiano e internazionale: "Il giorno della firma con la Juventus ¨¨ stato speciale. Ero in vacanza con mio fratello e i miei amici, mi dissero di tornare in hotel perch¨¦ era arrivato il contratto mentre ero in spiaggia. L'ho firmato e poi sono tornato a godermi il sole. Dopo la doppietta al Barcellona, quando lo stadio ha cominciato a gridare il mio nome, mi sono detto: 'Guarda cosa hai raggiunto, devi dare di pi¨´ ai tifosi per guadagnare il loro affetto'. Voglio che i tifosi vedano i sacrifici che faccio per renderli felici, che ¨¨ la cosa pi¨´ importante". In chiusura, per Dybala anche una battuta sulla prima convocazione con l'Argentina: "Quando mi dissero che potevo essere convocato con la nazionale ci rimasi male non leggendo il mio nome nella lista. Ma ero molto giovane, avevo 21 anni e venni chiamato nell'occasione successiva. Ho viaggiato con alcuni compagni della Juve per andare a unirmi a uno spogliatoio che era pieno di star. Per un ragazzo come ero ¨¨ stata una cosa davvero incredibile".
Gasport
© RIPRODUZIONE RISERVATA