Morata fa come CR7: grande doppietta e la Juve sbanca Kiev
Il Maestro batte il maestro. L’uomo dal pesante soprannome (guadagnato da giocatore, da confermare in panchina) batte il tecnico che lo ebbe come giovane allievo. Pirlo batte Lucescu, per essere chiari. La Juve vince a Kiev, 2-0 sulla Dinamo, con una doppietta del suo centravanti, Alvaro Morata. Parte con il piede giusto in Champions, non si trasforma di colpo in una squadra fatta e finita, ma conforta a livello di solidit¨¤ - difensiva e fra reparti - e mostra lampi (non troppi, ma qualcuno) di possibili buoni sviluppi offensivi. Vede finalmente il debutto stagionale di Dybala, ma perde ancora Chiellini alle prese con un problema muscolare. Il tutto davanti a 15mila spettatori sparsi nei 70 mila posti dell’Olimpico Kiev: anche cos¨¬, ormai fanno effetto.
MORATA PIU' QUATTRO
¡ªQuattro dei cinque uomini offensivi che Pirlo vuole sempre in campo entrano nel gol dell’1-0 bianconero. Resta fuori solo Cuadrado e la rete diventa manifesto del “Pirlo’s way”: l’area avversaria ¨¨ pienissima. Parte tutto da Chiesa che sterza e crossa, Ramsey riceve a centro area e inventa di tacco, Kulusevski tira da limite, Morata fa il tap-in in area piccola. Ecco ancora Alvaro a buttarla dentro: lo spagnolo (almeno finch¨¦ non c’¨¨ Ronaldo) potrebbe approfittare non poco di questa occupazione territoriale offensiva che ha bisogno di uno sbocco. La prima rete arriva al 1’ della ripresa, la seconda al 39’. Stavolta si aggiunge al gruppo anche Cuadrado, con un gran cross da destra, dopo una gara molto attenta dietro: Morata ¨¨ l¨¬, puntuale anche stavolta, e di testa fa 2-0. L’eredit¨¤ realizzativa di Ronaldo l’ha presa lui.
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AGGIUSTAMENTI
¡ªPirlo, come previsto, non si fa spaventare dai due pareggi e propone solo aggiustamenti, non cambi radicali. Non ci sono promozioni dall’Under 23, Chiesa va a sinistra, protetto da Danilo che cambia settore difensivo, mentre a destra c’¨¨ Cuadrado, che scala a fare il quarto difensore. Rabiot per Arthur (meno palleggio, qualche inserimento in pi¨´), Ramsey ritorna (50 in Champions) e spesso ¨¨ il pi¨´ vicino a Morata, con Kulusevski che si allarga a destra. Dall’altra fascia, comunque, la Juve crea i pericoli maggiori, con Chiesa due volte al tiro (pericoloso il primo, di sinistro, parato al 12’), con un corner mancato da Bushchan (Chiellini fuori), con un numero di Ramsey che ne salta due e trova in mezzo KuLu: tacco e altra parata del portiere. Per un tempo gli “arancioni” di Torino producono questo, con Morata a fare sponde e lavoro sporco. Se le cinque stelle non “sfondano” in compenso la difesa tiene, anche quando viene lasciata da Chiellini (infortunio alla coscia dopo 18’). Contribuisce anche una certa timidezza dei ragazzini terribili (sulla carta) di Lucescu. Supryaga la vede poco, Tsygankov ¨¨ prudente.
ECCO DYBALA
¡ªLa ripresa, come detto, si aprir¨¤ con il gol che non cambia l’atteggiamento della Dinamo. Dopo 10’ arriva anche l’agognato debutto stagionale di Dybala (per Kulusevski): l’argentino si inserir¨¤ nell’affollata trequarti, provando qualche giocata ma senza trovare mai quella decisiva. In fondo non serve, perch¨¦ Szczesny non rischia niente e di questi tempi, con questi ritmi (di calendario) non ¨¨ il caso di pretendere troppo: una vittoria tranquilla, in trasferta (la prima per Pirlo), al debutto Champions, ¨¨ abbastanza per tornare da Kiev soddisfatti.
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