Cristiano Ronaldo, un anno fa, dava un’impressione di potenza: un’icona nella sua nuova casa. Con Maurizio Sarri, nella conferenza stampa di presentazione, il primo sentimento ¨¨ diverso: la stranezza. MS ha la giacca e la cravatta, come nel primo giorno al Chelsea, ma sul petto ha la grande J, il logo della Juventus. Fa effetto, sembra un fotomontaggio. Sarri parla per un’ora e parla di tutto: obbligatorio dividere il suo primo messaggio juventino in capitoli. Le frasi che restano in testa, forse, sono tre. Una sulla Juve: “Ho vissuto tre anni in cui il mio primo pensiero al mattino era sconfiggere la Juventus, ho dato il 110% e non ci siamo riusciti ma ci riproverei, lo rifarei”. Una sul Napoli: “Quando uscir¨° dal San Paolo, sapr¨° che gli applausi o i fischi saranno comunque una dimostrazione di amore”. Una sulla tuta: “In campo non la vorrei ma l’importante ¨¨ che a questa et¨¤ non mi mandino nudo”. Il resto, eccolo.
LA PRESENTAZIONE
Sarri: "La Juve ¨¨ il coronamento di una lunga carriera. Napoli? Ho rispettato tutti"
Il neo allenatore bianconero ¨¨ stato presentato alla stampa: "La Champions ¨¨ un sogno da inseguire con determinazione feroce"
IL PERCORSO
¡ªSarri parte dalla frase pi¨´ semplice – "Sono contento di essere qui" – e parla del suo percorso: “Non penso sia la scelta pi¨´ rivoluzionaria della mia carriera. A Napoli ho dato tutto me stesso, ma negli ultimi mesi la parte pi¨´ logica di me stesso mi diceva che il percorso era concluso. Ho preferito andare all’estero per non passare dal Napoli a un altro club italiano. La Premier ¨¨ stata un’esperienza bellissima ma sentivo il bisogno di tornare in Italia. Arrivo con scetticismo come dappertutto. A Empoli venivo dalla C, a Napoli da Empoli, al Chelsea dal Napoli, erano tutti scettici”.
LA JUVE
¡ªSarri sceglie una definizione per la Juve e la ripete pi¨´ di una volta: “La societ¨¤ pi¨´ importante d’Italia”. E ancora: “Il coronamento di una carriera lunghissima”. MS svela che non ha “mai visto in carriera una societ¨¤ cos¨¬ determinata nella trattativa” e dice di non sapere se dovr¨¤ adattarsi o meno allo stile Juve. Poi riprende le antiche polemiche, partendo dal giorno in cui – ai tempi del Napoli - disse di voler querelare chi aveva scritto di una sua trattativa con la Juve: “Non dissi che querelavo il giornalista per la Juve, ma perch¨¦ la notizia era priva di fondamento”. Sarri per¨° ammette di aver sbagliato in occasione del dito medio mostrato ad alcuni tifosi dal pullman: “Certe cose le ho dette, certe le ho sbagliate, altre sono state strumentalizzate. Una mia uscita sulla maglia a strisce era dopo un Empoli-Milan, in quel caso non mi riferivo alla Juve. Il dito ¨¨ un chiaro errore da parte mia, una reazione esagerata che per¨° fu ben spiegata subito. Ho avuto un eccesso di reazione verso 10-15-20 stupidi, non verso i tifosi della Juve. Io non ho mai avuto niente contro i tifosi della Juve”.
LO STILE
¡ªLa domanda sullo slogan juventino “vincere ¨¨ l’unica cosa che conta” arriva e Sarri sceglie di non metterlo in contrasto con la sua tensione verso il bel gioco: “Io penso che divertirsi in campo non sia antitetico a vincere. Chi si diverte acquista entusiasmo collettivo, che diventa benzina per fare risultato”. Molto sacchiano, molto coerente col suo passato. A proposito di stile, certo, la tuta: “Non ne abbiamo parlato. Io preferirei non andare in divisa sociale sul terreno di gioco, ma l’importante ¨¨ che a questa et¨¤ non mi mandino nudo”.
IL CAMPIONATO
¡ªSarri alla Juve, Conte all’Inter, Giampaolo al Milan, Fonseca alla Roma, Ancelotti confermato al Napoli. Con le teoriche grandi, ci si divertir¨¤. Sarri sembra pronto: “Sono contento del fermento che vedo in A, mi sembra un anno molto stimolante per gli allenatori. Ritengo Giampaolo uno dei pi¨´ grandi talenti italiani, Fonseca ¨¨ interessantissimo e stimo tantissimo De Zerbi. Mi sembra si stia creando un’aria bella frizzante”.
GLI OBIETTIVI
¡ªCampionato e Champions, come sempre. Sarri sceglie messaggi simili a quelli di Allegri: “Rivincere ¨¨ molto pi¨´ difficile che vincere. In Champions ci sono squadre con la stessa forza della Juve, le responsabilit¨¤ sono pi¨´ forti a livello italiano. A livello europeo vincere ¨¨ un sogno, un obiettivo da perseguire con tutte le forze ma con un coefficiente di difficolt¨¤ mostruoso”.
IL CAMPO
¡ªIl primo concetto sulla nuova stagione ¨¨ forte: si comincia da un gruppetto di leader. “Bisogna avere le idee chiare su come mettere in condizione i 2-3 giocatori che possono fare la differenza. Partiamo dalle caratteristiche dei giocatori, da chi pu¨° fare la differenza. Il modulo sar¨¤ una conseguenza”. Quando deve nominarli, parte da pochi nomi: “Bisogna partire dai talentuosi, i giocatori offensivi. Ronaldo lo ¨¨, Dybala lo ¨¨, Douglas Costa ¨¨ un potenziale top player”. Bernardeschi e Pjanic non vengono nominati ma Sarri per loro ha in testa un’idea particolare: “Per me Bernardeschi deve andare alla specializzazione, deve giocare con continuit¨¤ in un solo ruolo. E vorrei vedere Pjanic toccare 150 palloni a partita”.
RONALDO
¡ªCristiano ¨¨ ovviamente uno dei pochi giocatori da cui Sarri comincer¨¤. MS non smentisce il volo in Grecia del fine settimana e fa capire che parler¨¤ presto con CR7 della squadra: “Mi piacerebbe far battere a Ronaldo qualche record". Significativo.
ALLEGRI
¡ªLa sorpresa pi¨´ grossa? Forse l’atteggiamento, molto conciliante, verso Massimiliano Allegri: “Allegri lascia una eredit¨¤ pesante – dice Sarri -. Vincere tutto quello che ha vinto lui non ¨¨ certamente semplice. Ha fatto un percorso straordinario, con risultati straordinari. Mi piacerebbe vedere nella squadra quella sua capacit¨¤ di passare 30’ in difficolt¨¤ e poi in 10’ andare a tritare una partita. A me questo ¨¨ successo raramente”.
NAPOLI
¡ªLe risposte sul Napoli in coda, perch¨¦ sono le pi¨´ delicate: “A proposito dei cori razziali degli juventini contro i napoletani, non posso cambiare idea se cambio societ¨¤. Penso che in Italia sia ora di smetterla. E’ ora di fermare le partite”. E ancora: “Le mie affermazioni a Napoli non erano costruite a tavolino. Ho fatto tutto quello che potevo per vincere, ho fatto un atto di rispetto estremo andando via per un anno con la mia condizione familiare”. Chiaro che per Sarri i giorni di Napoli-Juve saranno delicatissimi, ma MS prova a partire con il piede giusto: “Non ho sentito De Laurentiis, tutti pensano che con lui abbia un brutto rapporto invece lo ringrazier¨° sempre”. Baster¨¤? Difficile.
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