L’occasione di spedire la Juve a -11 era decisamente golosa, ma il Milan pu¨° senz’altro accontentarsi di averla tenuta otto gradini pi¨´ in basso: per come si era messa la partita e per ci¨° che il match ha raccontato, questo 1-1 acciuffato nella ripresa allo Stadium ¨¨ un punto d’oro. D’oro perch¨¦ permette al Diavolo – ovviamente in attesa di Udinese-Napoli di luned¨¬ – di mantenere la testa della classifica, stavolta a braccetto con l’Inter. D’oro perch¨¦ i bianconeri avrebbero meritato il successo.
1-1 allo stadium
Morata illude la Juve, Rebic la ricaccia a -8: Milan primo con l'Inter
I bianconeri passano subito e dominano un Diavolo spento e incerottato (k.o. anche Kjaer), ma nella ripresa il croato li punisce. Per la Signora 2 punti in 4 partite
La banda di Allegri invece si ritrova a masticare un’altra volta amaro dopo aver fallito l’opportunit¨¤ di assestare finalmente una spallata a una classifica che resta terribile: 2 punti in 4 uscite. Il tecnico bianconero pu¨° comunque trovare conforto nella prestazione di una squadra in crescita e capace di annullare per lunghi tratti un avversario molto pi¨´ rodato. Il Milan invece sa bene di averla scampata considerati tutti i cerotti con cui si era presentato a Torino: sei indisponibili pi¨´ Kjaer che ha dovuto lasciare il campo alla mezzora. Difficile pensare di regalare tutti questi uomini alla Juve senza andare in difficolt¨¤. Ecco perch¨¦ questo pareggio ¨¨ un punto fondamentale non solo per la classifica, ma anche per il processo di accrescimento dell’autostima.
Le scelte
¡ªAllegri ha risolto i vari dubbi sistemando – ma era l’opzione pi¨´ quotata – Morata accanto a Dybala e piazzando Cuadrado davanti a Danilo sulla destra. Quindi, Chiesa in panchina (cos¨¬ come Bernardeschi, entrambi recuperati dopo il forfait di Malmoe). In difesa, dove c’era il ballottaggio pi¨´ combattuto, l’ha spuntata Bonucci su De Ligt. La settimana di Pioli ¨¨ stata da dimenticare perch¨¦ ha perso un pezzo dopo l’altro. Pezzi importanti. Problemi in tutti i reparti. A Krunic e Bakayoko si sono aggiunti Ibrahimovic prima del Liverpool e poi Calabria e Giroud prima della partenza per Torino. Ma non ¨¨ tutto: Maignan ¨¨ salito sul pullman con una vistosa fasciatura alla mano sinistra, sgradita eredit¨¤ di Anfield, tenendo in apprensione tutti. Il portiere francese alla fine ha stretto i denti e ha giocato. Davanti a lui la coppia Kjaer-Romagnoli perch¨¦ Pioli al posto di Calabria non ha inserito Florenzi, n¨¦ Kalulu (e nemmeno Conti, ovviamente), bens¨¬ allargato Tomori. Una novit¨¤ assoluta, pur restando nell’ambito del 4-2-3-1. In mediana accanto a Kessie ¨¨ tornato Tonali e davanti al consueto tridente si ¨¨ piazzato Rebic.
Stimoli
¡ªIl primo tempo del Milan, in parte, ha assomigliato a quello di Anfield. Magari con meno pressione da parte degli avversari, magari con qualche opportunit¨¤ in pi¨´ di gestire palla, ma comunque subendo a lungo le iniziative altrui. Perch¨¦ la Juve invece ¨¨ stata diversa rispetto a quella delle prime tre uscite in campionato. Forse stimolata dall’importanza dell’avversario e dalla classifica terrificante, i bianconeri hanno iniziato subito a dettare legge. Palla fra i piedi, azioni avvolgenti, con Alex Sandro a martellare senza tregua a sinistra e scambi di posizione continui fra Cuadrado e Bentancur a destra, cosa che il Milan soprattutto nella prima parte di tempo ha faticato a decifrare. Anche perch¨¦ in quei territori spesso arretrava Dybala a cercare idee e spazi, complicando ulteriormente le letture rossonere. Juve agevolata nella pericolosit¨¤ da un Morata particolarmente ispirato, nei movimenti e nella gestione della palla, bravissimo a dare profondit¨¤ e a cercare la porta tutte le volte che ha potuto. E’ stato lui a sbloccare la gara dopo quattro minuti, ma qui va chiamato pesantemente in causa il Milan, che ha incredibilmente preso gol in contropiede su angolo a favore: Hernandez, da penultimo uomo a ridosso dell’area (l’altro era Saelemaekers), ha raccolto una respinta ma ha depositato sui piedi bianconeri, Dybala ¨¨ scattato e ha servito Morata che ha percorso mezzo campo vanamente inseguito da Hernandez, superando Maignan con un magnifico scavetto. Spagnolo lucidissimo, Milan obbrobrioso considerata la dinamica. Scoperto e inerme dopo aver perso palla.
Doccia fredda
¡ªGli unici spunti sono arrivati da Diaz, bravo a saltare l’uomo e a concludere, ma senza esito. Poi la luce si ¨¨ spenta per tutti di fronte a una Juve aggressiva e determinata, scaltra nell’attendere nella propria met¨¤ campo per poi ripartire. Juve che ¨¨ arrivata quasi sempre prima sul pallone, anche sulle seconde palle. Morata e Dybala hanno testato i guanti di Maignan, mentre dall’altra parte Szczesny si ¨¨ limitato a osservare un Milan incapace di armare come al solito le fasce. Non pervenuta soprattutto la catena di sinistra, con Hernandez schiacciato verso il basso e Leao senza mordente. Intorno alla mezzora i rossoneri hanno provato ad aumentare la pressione, ma al 34’ ¨¨ arrivata un’altra doccia fredda: problema muscolare per Kjaer e un’altra colonna della squadra sgretolata. Pioli ha inserito Kalulu, portando Tomori al centro. Nella ripresa la Juve ha lasciato ulteriormente l’iniziativa al Milan, scegliendo di attendere e ripartire in maniera ancora pi¨´ accentuata. I rossoneri per¨° non sono quasi mai riusciti a disegnare le loro trame perch¨¦ rispetto al solito c’¨¨ stato meno aiuto fra i singoli e i reparti sono risultati pi¨´ scollati, con l’area juventina mediamente sguarnita di maglie rossonere. I cambi, intorno al minuto numero 20: Bennacer per Kessie e Florenzi per Saelemakers da una parte, Kean per Morata e Chiesa per Cuadrado dall’altra. Il pareggio ¨¨ arrivato all’improvviso, alla mezzora di un secondo tempo che stava scorrendo via con un’inerzia che pareva difficile da cambiare. E infatti ¨¨ scaturito da una palla inattiva. Angolo di Tonali, Rebic ha preso il tempo a Locatelli ed ¨¨ salito in ascensore: spizzata di testa nell’angolo pi¨´ lontano impossibile da disinnescare. Il gol, a circa un quarto d’ora dalla fine, ha avuto l’effetto di rimettere pi¨´ o meno sullo stesso piano le forze in campo, in una sorta di botta e risposta dove sono stati in diversi ad andare vicino alla rete. Kean e di nuovo Rebic per esempio. La Juve poi si ¨¨ pericolosamente sgonfiata negli ultimi dieci minuti. Benzina finita, il Milan l’ha capito e ha tentato un colpaccio che ¨¨ arrivato a sfiorare con un destro di Kalulu sui cui Szczesny ha compiuto un miracolo. Ma sarebbe stata una punizione davvero eccessiva per i bianconeri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA