L'occasione di Morata: senza CR7 l'attacco Juve ¨¨ tutto suo
La prima partita dopo il grande ritorno in bianconero non ¨¨ andata benissimo per Alvaro Morata. Una gara complessa, con pochi spazi e pochissimi palloni giocabili. Non il massimo per un giocatore arrivato qualche decina di ore prima e con un allenamento nelle gambe, per di pi¨´ per una punta che si esprime al meglio in velocit¨¤ a campo aperto. In quel 2-2 contro la Roma ¨¨ stato Cristiano Ronaldo a salvare baracca e burattini, mentre lo spagnolo ¨¨ stato costretto ad accettare una prima da comparsa, poco di pi¨´. Ma, con il ritorno del campionato dopo la pausa delle nazionali, l’attaccante ¨¨ pronto a giocarsi un’altra preziosa chance contro il Crotone per dimostrare che, sul palco bianconero di Torino, lui vuole avere un ruolo da protagonista.
fattori
¡ªNella partita non giocata tra Juventus e Napoli, Pirlo lo avrebbe escluso dai titolari. Lo spagnolo ¨¨ arrivato dal mercato per penultimo (solo prima di Chiesa) e nei minuti in campo all’Olimpico ha palesato il bisogno di ritrovare la migliore condizione atletica e di allenarsi un po’ con i compagni di squadra per assimilare i meccanismi di gioco che lo stesso allenatore sta piano piano studiando. La pausa delle nazionali si ¨¨ portata per¨° con s¨¦ un po’ di assenze e quindi, un’altra volta, Morata finisce in campo per necessit¨¤. Non che a Pirlo dispiaccia, sia chiaro, ma l’attaccante si trova cos¨¬ nelle possibilit¨¤ di scalare le gerarchie "approfittando" della concorrenza ai box: quella necessit¨¤ deve diventare virt¨´. Cristiano Ronaldo ¨¨ fermato dal virus, Ramsey ¨¨ tornato acciaccato dal suo Galles e ne avr¨¤ per qualche giorno, mentre i problemi intestinali di Dybala avuti con l’Argentina lo vedono al momento in panchina. L¨¬ davanti non pu¨° che esserci lo spagnolo, con una probabile virata verso il 3-4-3 vista l’assenza di trequartisti. Si prospetta infatti un tridente inedito fatto di nuovi acquisti, con Chiesa all’esordio, Morata alla seconda apparizione e Kulusevski alla terza.
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attese e riconoscenza
¡ªNel primo anno alla Juventus, nel 2014, Massimiliano Allegri lo inser¨¬ un passo alla volta, molto lentamente, come forse avrebbe voluto fare anche Pirlo se le condizioni glielo avessero permesso. Ovviamente Morata non ¨¨ pi¨´ il 22enne di quella stagione, ma ¨¨ un giocatore ben pi¨´ maturo che per¨° ¨¨ ancora alla ricerca della stagione dell’esplosione dopo diverse annate sul filo della doppia cifra. In quell’anno il primo gol arriv¨° al 41esimo minuto in campo, seppur alla quarta presenza - tutti scampoli di partita da subentrato. Fu la rete dello 0-3 all’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo contro un’Atalanta di Colantuono che nemmeno sembra lontana parente della schiacciasassi attuale (sono rimasti solo Gomez e Sportiello). In attacco c’era la coppia Boakye-Denis, a centrocampo l’ex Estigarribia e in difesa Dram¨¦, Benalouane, Biava e Zappacosta. Una vita fa. Poi, gradualmente, Morata cominci¨° a entrare con continuit¨¤ nelle turnazioni offensive di quella Juventus e a segnare di pi¨´. Adesso per¨° ¨¨ tutta un’altra storia, perch¨¦ lo spagnolo ha un curriculum di altro spessore e non ha intenzione di aspettare cos¨¬ tante partite per trovare continuit¨¤: anzi, non sembrano nemmeno esserci le condizioni. A Roma ha gi¨¤ superato quei 41 minuti che gli servirono nel 2014 per sbloccarsi - contro la Roma ne ha giocati 58 - e la sua volont¨¤ ¨¨ quella di farne passare il meno possibile prima di segnare il suo primo gol nella sua seconda avventura juventina. In bianconero lo hanno lanciato sei anni fa, hanno dovuto salutarlo forzatamente due stagioni pi¨´ tardi per la clausola di recompra del Real Madrid e ora lo hanno rivoluto come centravanti post-Higuain. ? il momento di farsi sentire e rispondere con i fatti a tutti questi attestati di stima: testa al Crotone.
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