Il centravanti della Nazionale negli 8' iniziali della ripresa ribalta il gol di Douglas Costa: Nel recupero palo clamoroso di Dybala che al 96' si fa parare da Strakosha il rigore del pari. Ora il Napoli pu¨° scappare
Massimiliano Allegri l’ha ripetuto fino allo sfinimento: la stagione della Juve passa dalla capacit¨¤ di non perdere la testa. Ecco, con la Lazio l’ha persa completamente, in nove minuti: giusto il tempo di rientrare dall’intervallo e di consegnare uno scontro diretto alla squadra di Simone Inzaghi. Anzi a Immobile che al 2’ e al 9’ del secondo tempo rovescia la Signora, azzera il primo segnale di vita stagionale di Douglas Costa e manda la Juventus sul sul lettino dello psicanalista: il 2-1 incassato allo Stadium ¨¨ la prima sconfitta casalinga in 41 partite, ci sar¨¤ da riflettere parecchio per raddrizzare la rotta. Il rigore sbagliato da Dybala, il secondo di fila, al 96' avrebbe cambiato il risultato, ma non la sostanza. Strakosha lo para e manda in orbita Simone Inzaghi, stratega sopraffino: vincere qui significa poter arrivare ovunque o quasi.
PRIMO TEMPO —
All’inizio Allegri per una volta si priva di Dybala, reduce da volo intercontinentale, e sperimenta: ecco un 4-3-3 che sa di futuro, sfruttando le doti da regista di Bentancur. L’anno scorso la sfida allo Stadium contro la Lazio port¨° alla storica innovazione delle cinque stelle, modulo messo tra parentesi per una volta. La risposta di Simone Inzaghi, dopo le carezze del collega alla vigilia, ¨¨ un ordinatissimo 3-5-1-1 in cui il movimento a pendolo di Milinkovic ¨¨ la chiave per supportare sia il talento di Luis Alberto sulla trequarti che la mediana guidata da Parolo. ? il serbo, lasciato troppo libero da un Khedira opaco al rientro, la spina pi¨´ appuntita nei primi minuti: quando ha campo davanti, si capisce perch¨¦ sia il sogno proibito della dirigenza bianconera.
IL VANTAGGIO —
E in una partita che potrebbe scivolare via pericolosamente, il tap in (di destro) di Douglas Costa cambia lo stato dell’arte. Servono lunghi secondi davanti al monitor prima che la Var dia la sua sentenza: Bastos tiene in linea il numero 11. Se sul gol Strakosha poteva respingere assai meglio, il portiere laziale si supera su un destro tagliente di Khedira. Ma poi ricasca con due piedi nell’errore, anzi fa qualcosa di pi¨´. Rischia la figuraccia dell’anno: si addormenta sul rinvio e il contrasto di Higuain si stampa sulla traversa. Tradotto: nell’erroraccio, Strakosha ha per¨° una fortuna irreale. Il Pipita si dispera perch¨¦ in carriera ha segnato in ogni maniera, ma un gol cos¨¬ manca in curriculum. Seguono minuti confusi con mischie pericolose in area bianconera, ma spesso e volentieri ¨¨ Chiellini a tappare i pertugi che si aprono. ? solo un avvisaglia della grandinata che verr¨¤ allo Stadium dopo poco.
SVOLTA NELA RIPRESA —
Il secondo tempo ha tutt’altro ritmo rispetto al primo, nel complesso pi¨´ sonnacchioso. ? frenetico e il merito ¨¨ di uno che di cognome fa Immobile, stranezze della vita e del calcio. Si cambia completamente frequenze, da subito, da quando Barzagli perde l’inserimento di Ciro, su assist dolce di Luis Alberto, e il bomber azzurro pareggia. Poi quando lo stesso indemoniato Immobile viene steso in area da Buffon (ammonito) e trasforma il rigore del sorpasso. In mezzo c’¨¨ un gol divorato dal Pipita, stavolta pi¨´ impreciso che sfortunato, ma nel complesso ¨¨ incomprensibile il calo di intensit¨¤ dei bianconeri. Uno di quei blackout che fa imbestialire Allegri: pure Chiellini e Barzagli, perfetti nel primo tempo, non ne azzeccano mezza nei primi quindici minuti.
TUTTO PER TUTTO —
Bernardeschi al posto di Douglas Costa (molto fumo oltre al gol) ¨¨ propedeutico al ritorno al passato: Allegri riabbraccia il modulo partorito proprio contro la Lazio ormai nove mesi fa. Fuori Khedira e Dybala rimette la sua dieci, ma neanche lui riesce a raddrizzare la situazione. Per¨° alle spalle ci sono spazi larghissimi in cui Immobile, sempre lui, spalleggiato benissimo da Milinkovic e Luis Alberto, si buttano con incredibile cattiveria. Al contrario, in casa Juve si vede solo confusione e giocate individuali: il palo di Dybala con un mancino bellissimo strozza l’urlo dello Stadium. Poi un rigore solare arrivato per concessione della Var e testardaggine di Bernardeschi. La scena sembra uguale a quella di Bergamo, con tutta la Juve che si aggrappa al proprio fuoriclasse, e il risultato ¨¨ uguale: Dybala disteso a terra, senza parole di fronte alla parata avversaria. Tradotto: non arriva un pari immeritato e la Juve cade in casa dopo oltre due anni di onnipotenza, al contrario la Lazio far¨¤ bene a non mettere limiti ai propri sogni.
Filippo Conticello
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