Il portiere ha conquistato il suo nono scudetto in bianconero: staccati Ferrari, Furino e Rosetta. Il modo perfetto per uscire di scena
Un giorno, quando scoprir¨¤ la normalit¨¤ delle domeniche in famiglia, Gigi Buffon avr¨¤ una storia tutta sua da raccontare ai nipotini, speciale per la sua unicit¨¤: la leggenda di SuperGigi, il portiere trascinatore, ultraterreno ma anche imperfetto, e per questo ancora pi¨´ autentico. Il primo ad aver vinto sette scudetti consecutivi. Il primo ad aver raggiunto quota nove, superando Giovanni Ferrari, Giuseppe Furino e Virginio Rosetta.
nel segno del sette —
Gigi era diventato Buffon, ovvero il numero uno, prima della dittatura dei sette anni, perch¨¦ aveva gi¨¤ accumulato titoli con la Signora ma soprattutto aveva conquistato una coppa del Mondo da protagonista. Per¨° con quel filotto inimmaginabile e mai riuscito prima ha oltrepassato le colonne d’Ercole dell’umana straordinariet¨¤ per sconfinare nel mito. La leggenda di SuperGigi nasce e si snoda nel segno del sette: dai due settimi posti consecutivi ai sette tricolori, ognuno simbolicamente importante a modo suo. Dal 2 maggio 2012, quando a pochi minuti dalla fine della gara col Lecce, Gigi regal¨° a Bertolacci la palla dell’1-1, rischiando di riaprire il campionato, al 5 maggio di 7 anni dopo, quando col Bologna sbagli¨° il passaggio per Rugani, costringendo il difensore al fallo da rigore per uscire dal vicolo cieco. “Scusa Antonio, ho sbagliato. Avrei preferito rompermi i legamenti piuttosto che fare un errore cos¨¬ grossolano”: cos¨¬ scrisse Buffon a Conte la sera del capitombolo col Lecce. Il cerchio si ¨¨ chiuso a Roma, quattro giorni dopo aver festeggiato la Coppa Italia: la perfezione si raggiunge passando attraverso sbagli e sofferenze. Gigi ha sofferto in panchina, poi quando ¨¨ scattato il recupero ¨¨ andato a prendersi la maglia da gioco da indossare: ha dato il cinque a tutti i suoi compagni in panchina, poi ¨¨ corso a prendere in braccio Dybala e si ¨¨ sciolto nell’abbraccio collettivo.
presenza e parole —
Paradossalmente l’ultimo scudetto ¨¨ quello in cui tra i pali ¨¨ stato meno appariscente. Buffon ha saltato una fetta significativa di stagione per un problema al polpaccio, ma non ha mai smesso di far sentire la sua rassicurante presenza. Trovare il timing giusto per sgonfiare le prodezze altrui conta, ma non ¨¨ tutto per un capitano. Serve anche scegliere tempo e modi per dare efficacia alle parole. La settima meraviglia di SuperGigi ¨¨ l’alfa e l’omega della sua carriera. ? l’emozione pi¨´ forte di tutte che per¨° lascia un vuoto dentro, perch¨¦ il totem dei numeri uno sa che sar¨¤ anche l’ultima. Buffon ¨¨ stato l’anima dei sette titoli di fila di Madama. ? stato capitano a 360 grandi, esempio e leader, sempre il primo a rialzarsi dopo una caduta; capace di grandi slanci nei confronti ma anche di violenti strattoni. Nella stagione del crepuscolo Gigi ¨¨ stato decisivo anche con le parole, a volte pubbliche, altre pronunciate in privato.
brividi e ritiro —
Gli oneri di un capitano sono tanti e Buffon non si ¨¨ mai sottratto alle sue responsabilit¨¤. ? stata, forse, la stagione pi¨´ difficile, per una miriade di fattori: il ritiro fissato per fine anno, una scelta sempre dolorosa per un calciatore, con cui non ¨¨ facile imparare a convivere. “La parata ¨¨ un brivido che ti percorre tutto il corpo - ha raccontato - e smettere di farlo sar¨¤ un po’ come morire”. Poi il sogno del record mondiale evaporato tra le lacrime di San Siro e un Napoli che fino all’ultimo ha cercato di rovinargli l’addio.
percorso a tappe —
Gigi ha giocato quest’anno un’interminabile partita doppia, tra la smania di dimostrare al mondo di essere ancora il pi¨´ forte di tutti - impresa ancora pi¨´ difficile se hai un finto secondo come Szczesny - e il ruolo di motivatore nei momenti caldi. Dopo lo scivolone col Napoli che ha rischiato di far cambiare rotta allo scudetto, Buffon ha avuto toni duri ma indispensabili per svegliare la squadra. E da quella sfuriata ¨¨ nata la rimonta con l’Inter. Gigi ¨¨ passato dal rigore parato a Totti nell’anno del primo scudetto al miracolo su Glik nel derby d’andata di due stagioni fa, dalla prima festa tricolore da capitano (2012-13) al 7¡ã sigillo, quello dell’immortalit¨¤. Cos¨¬ narra la leggenda di SuperGigi, delle cui gesta si parler¨¤ a lungo. Succede sempre cos¨¬ a chi lascia un’impronta indelebile nella storia.
Fabiana Della Valle
© RIPRODUZIONE RISERVATA