La Juve va avanti per la sua strada, anche se proprio ieri Aurelio De Laurentiis ha frenato l’uscita di Cristiano Giuntoli. Cos¨¬ i vertici bianconeri hanno stabilito di passare alla seconda fase del piano 23-24: cio¨¨ alla promozione di Giovanni Manna come direttore sportivo, in attesa che Giuntoli riesca a convincere il patron azzurro ad autorizzare il suo trasloco a Torino. In realt¨¤ la scorsa settimana il manager toscano aveva dato ampie garanzie a Francesco Calvo, responsabile dell’area tecnica juventina. E a suffragare queste sensazioni positive domenica sera durante la festa per lo scudetto le telecamere avevano inquadrato l’abbraccio tra Giuntoli e il suo presidente con una frase piena di riconoscenza: “Grazie di tutto”. Sembrava il preludio a una separazione in via amichevole.
Il d.s. azzurro ha messo sul piatto alcune rinunce economiche (tra bonus maturati e stipendi) per oliare la pratica d’uscita: un implicito indennizzo per De Laurentiis. Un atto di buona volont¨¤. Invece questo ottimismo sul semaforo verde in tempi brevi s’¨¨ sgonfiato di fronte ad una precisa richiesta del suo attuale datore di lavoro: “Mi chiamino direttamente se la Juventus ci tiene davvero ad averti”. Una richiesta evidentemente legittima, ma che presuppone una trattativa tra i due club. Peccato, per¨°, che questa opzione non sia stata mai contemplata alla Continassa.
E la mossa di promuovere il giovane Manna va proprio in questa direzione. Fiducia all’attuale struttura tecnica (con lo squalificato Cherubini comunque operativo), senza entrare nel vortice di un pericoloso conto alla rovescia. Quindi la strategia degli uomini di John Elkann poggia essenzialmente su spese accorte, senza farsi prendere dalla frenesia di avere subito tutto ad ogni costo. Del resto Giuntoli ¨¨ garantito da quel patto che prevede un contratto di 5 anni con la Juventus, ¨¨ con uno stipendio da 1,5 milioni netti a stagione.
L’immediato cambio di direzione a Torino non ha colto nessuno di sorpresa, visto che da settimane gi¨¤ si parlava di un coinvolgimento di Manna nell’attivit¨¤ quotidiana. Gli operatori di mercato da almeno un paio di mesi ormai hanno lui come punto di riferimento. Anche perch¨¦ il diesse siciliano era stato gi¨¤ messo alla prova nella Next Gen bianconera.
All’orizzonte la Juventus ha tante incombenze tra i giocatori ora in prestito e altri da valutare. ? un onere rilevante, che pu¨° condizionare non poco i movimenti successivi. S¨¬, perch¨¦ la politica di austerity prevede un rigido meccanismo: se non si vende non si compra. O, letta in maniera positiva, si pu¨° aggiungere: solo assottigliando i costi si pu¨° operare per un ricambio. Nel mezzo c’¨¨ la valorizzazione dei giovani. Fagioli e Miretti hanno gi¨¤ trovato ampio spazio, anche l’inglese Iling ¨¨ ormai in pianta stabile in prima squadra. Nella prossima stagione, per¨°, Max Allegri ha avallato il coinvolgimento sempre maggiore dell’argentino Soul¨¦, come dell’esterno Barbieri. E l’inventario potrebbe arricchirsi di nuovi nomi di scuola bianconera. A tal proposito va ricordato il rientro alla base del centrocampista Nicol¨° Rovella, protagonista di una stagione pi¨´ che convincente in prestito al Monza. E poi rientra dall’esperienza a Salerno anche il centrocampista Hans Nicolussi Caviglia.
Strategie
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Ma ¨¨ chiaro che le finanze bianconere risentono soprattutto dei verdetti sui pezzi pregiati. Per Dusan Vlahovic ci sono attenzioni da mezza Europa: con il Bayern Monaco in prima fila davanti all’Atletico Madrid e al Chelsea che puntano su degli scambi eccellenti: gli spagnoli offrono il cartellino della vecchia conoscenza Alvaro Morata, mentre gli inglesi inserirebbero volentieri nell’affare Romelu Lukaku. Tuttavia entrambe queste soluzioni non scaldano la dirigenza bianconera. E comunque la quotazione del centravanti serbo ¨¨ fissata a 80 milioni, vale a dire il suo prezzo d’acquisto dalla Fiorentina. Molto ruota attorno al futuro dell’attaccante di Belgrado e alla Continassa giurano che toccher¨¤ proprio a Cristiano Giuntoli sbrogliare la matassa principale. Intanto a Manna&co spetta l’onere di sgonfiare una rosa che ora supera le 40 unit¨¤. Le uscite sono indispensabili per tagliare i costi, ma anche per permettere ad Allegri di iniziare a lavorare in ritiro con un gruppo gi¨¤ limato. La nuova Juve vuole prendere subito la strada giusta.
