C’¨¨ una causa che potrebbe ridefinire l’intero assetto di controllo dell’impero Elkann-Agnelli, comprendente pure la Ferrari e la Juventus. ? il procedimento promosso da Margherita Agnelli contro i figli John, Lapo e Ginevra Elkann per l’eredit¨¤ della madre Marella Caracciolo, moglie dell’avvocato Gianni Agnelli: comincer¨¤ luned¨¬ al Tribunale di Torino. Ne d¨¤ conto Milano Finanza con un lungo reportage che ricostruisce il lungo dissidio familiare, non ancora risolto. In ballo c’¨¨ il patrimonio della Dicembre, la societ¨¤ di John, Lapo e Ginevra Elkann che ¨¨ l’azionista di maggioranza della cassaforte degli Agnelli (la Giovanni Agnelli Bv). ? in virt¨´ di questo rapporto di forza che i tre fratelli, con John in testa, esercitano un ruolo di primo piano in tutte le vicende della famiglia torinese: la holding Exor controlla Stellantis, il gruppo Gedi, The Economist, Cnh, Iveco, Louboutin e, appunto, i due marchi sportivi Ferrari e Juventus. Un patrimonio complessivo da 28 miliardi, un tesoro - quello della Dicembre - stimato in oltre 4,6 miliardi. Ed ¨¨ questo il pomo della discordia.
IL CASO
Margherita Agnelli in causa con i figli: nel mirino la cassaforte che controlla Ferrari e Juve. Domani via al processo
La madre contro John Elkann e i suoi fratelli per l'eredit¨¤ dell'impero dell'Avvocato
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La rivendicazione
¡ªMargherita Agnelli lamenta di essere stata esclusa dalla successione di Gianni Agnelli e della moglie Marella, cio¨¨ dei suoi genitori, a favore di John, Lapo e Ginevra, designati unici eredi dell’Avvocato. La ricorrente punta a ottenere la quota di legittima spettante agli eredi, in base al diritto italiano, e cio¨¨ il 50% dei beni. Per farlo cercher¨¤, davanti al giudice, di dimostrare tra l'altro che la madre Marella era residente in Italia e non in Svizzera. Se Margherita riuscisse a prevalere nella causa, potrebbe essere rimessa in discussione l’intera catena di comando degli asset agnelliani, comprese Ferrari e Juventus. I figli, dal canto loro, ribattono sostenendo che tutto rientra in accordi sottoscritti ormai quasi vent’anni fa, in base ai quali Margherita rinunciava alla successione in cambio di una transazione da 1,2 miliardi.
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