Rihanna, Mitchell, Mika: la social Juve vola tra le stelle
Rihanna allo Stadium con il 20 di Marko Pjaca. Donovan Mitchell, probabilmente il miglior giocatore degli Stati Uniti al Mondiale di basket 2019, in maglia Juve. Mika con una #18 personalizzata. Un tris di deejay come Bob Sinclair, Steve Aoki e Martin Garrix, uno vicino all’altro in bianconero sull’account Instagram Live Ahead, dove il club celebra (anche) il suo legame con lo show business. Il trend ¨¨ evidente: sempre pi¨´ personaggi famosi si legano alla Juventus. Una star planetaria come Drake, rapper canadese, nel 2016 si fece fotografare con la maglia rosa della Juve e da quell’immagine ¨¨ passato del tempo. Era un’eccezione, sta diventando un’abitudine.
IMPATTO SOCIAL
¡ªLa Juve nell’ultimo anno e mezzo ha fatto un salto di qualit¨¤ mondiale, anche se in Italia ce ne accorgiamo solo parzialmente. Nel luglio 2018, quando Ronaldo firm¨° un foglio bianconero, la Juventus aveva 10,4 milioni di follower su Instagram. A met¨¤ ottobre erano gi¨¤ 17 milioni, oggi sono 34: la Juve ¨¨ tra i 100 account pi¨´ seguiti al mondo, il terzo tra i club calcistici dopo Real e Bar?a, e viaggia ad altissima velocit¨¤, guadagnando circa 30.000 follower al giorno. Non ci sarebbe da stupirsi se presto diventasse l’account italiano numero 1 al mondo, scavalcando Gucci. Logico che, in tutto questo, Ronaldo sia decisivo: ¨¨ la persona pi¨´ seguita al mondo, il miglior testimonial possibile. La Juve con lui piace a 40 milioni su Facebook e ha quasi 7,6 milioni di follower su Twitter.
OTTO ANNI DI CORSA
¡ªLa questione ¨¨ commerciale, pi¨´ che di prestigio. La Juventus ¨¨ partita dopo altri club italiani e ha lanciato la sua piattaforma digitale il 27 aprile 2011, due anni dopo il Milan, trovando subito seguito in nazioni come Indonesia, Stati Uniti, Emirati Arabi e Arabia Saudita. Quella Juve da settimo posto in A ¨¨ diventata presto la prima squadra d’Italia, ma la crescita non si spiega solo con i risultati: ci sono un progetto e il lavoro quotidiano. ?Si va verso un modello di disintermediazione – ha detto il presidente Agnelli nell’assemblea degli azionisti di ottobre -. Significa tornare a essere proprietari dei nostri contenuti e della nostra relazione con il consumatore finale, senza intermediari. Da questo punto di vista, l’attivit¨¤ del digital deve essere strategica e pu¨° diventare una “killer application”, solo per¨° se si ha una dimensione globale. Quindi per noi ¨¨ fondamentale mantenere tale dimensione, nell’attesa che vengano individuati gli strumenti capaci di farci fare un grande salto nei ricavi, attraverso le applicazioni digitali?. ?Abbiamo deciso con il nostro canale ufficiale di rivolgerci direttamente ai tifosi?, ha confermato il Chief Revenue Officer Giorgio Ricci, dirigente responsabile dell’area ricavi.
LA CONTENT FACTORY
¡ªLa Juventus insomma ha deciso di diventare una media company: l’idea ¨¨ produrre i contenuti autonomamente, senza la tradizionale intermediazione di giornali e tv. Uno scenario che apre questioni sul futuro dell’informazione in bianconero. Kpmg calcola che negli ultimi tre mesi la Juve ha pubblicato 589 post su Facebook, 432 post su Instagram, 21.000 tweet e 1.200 video su YouTube. Lo sforzo si spiega da solo. Alla Continassa lavora una redazione – il termine tecnico ¨¨ content factory, fabbrica di contenuti – di circa 20 persone, a cui si aggiungono i consulenti di agenzie esterne. Instagram Stories, video esclusivi, interviste, “dietro le quinte”, racconto delle gare, tutto per squadra maschile e femminile, con un account per le giovanili e una comunicazione articolata in italiano, inglese, arabo, spagnolo, portoghese, indonesiano e giapponese. Agnelli, sempre nell’assemblea del 24 ottobre 2019, ha parlato di 1,2 miliardi di interazioni al mese. L’attivit¨¤ con le celebrit¨¤ quindi ¨¨ solo un aspetto di una grande macchina. L’invito a Rihanna, arrivata da Londra con un aereo privato e ripartita dopo la partita, ¨¨ piuttosto episodico - il fratello, tifoso bianconero, ¨¨ stato un “gancio” naturale – ma i rapporti con i personaggi famosi sono tenuti con regolarit¨¤ e il museo della Juve ospita un’area dedicata a loro.
PROGETTI 2019
¡ªLe ultime iniziative sono esemplari per spiegare come la Juve lavori per legarsi ai suoi tifosi, stimati in 423 milioni. L’apertura di una sede a Hong Kong ¨¨ un segnale per tutto l’Oriente e la collaborazione con Palace per il design della quarta maglia (e non solo) ¨¨ studiata per attrarre i giovanissimi, la Generazione Z. Venerd¨¬ ¨¨ stata lanciata “Christmash-up”, la campagna per Natale che celebra le differenze (?Non ¨¨ pi¨´ una questione di bianco e nero, siamo tutti noi?, ha scritto la Juve), una ideale prosecuzione di “Level Up Your Christmas”, progetto per il Natale 2018 che il club considera uno dei maggiori successi di comunicazione assieme a #getready, l’hashtag lanciato per lanciare la rimonta nell’ottavo con l’Atletico. Operazioni sempre pi¨´ frequenti, settimanali, quasi quotidiane. Marted¨¬ la Juve ha scritto ai fan per chiedere di scegliere la musica da far suonare allo Stadium dopo i gol: quattro canzoni in corsa e votazione a pagamento. Fidelizzare e guadagnare, sembra un esempio perfetto.
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