Se ormai nessuno - per fortuna - si sognerebbe pi¨´ di dire “Vecchia Signora” nei confronti di una donna, nel calcio ¨¨ invece un soprannome che accompagna la Juventus da tempo immemore, ma che ultimamente si potrebbe contestare come anacronistico, non esattamente fedele alla realt¨¤. Per un club che ha spesso fatto dell’esperienza dei singoli uno dei suoi punti forti, la chiara direzione delle ultimissime sessioni di mercato ¨¨ stata quella di ringiovanire la rosa. Cos¨¬ contro il Barcellona ¨¨ scesa in campo una squadra con un’et¨¤ media cos¨¬ bassa - per gli standard bianconeri - da essere paragonabile, guardando alle partite di Champions, solo a quella che affront¨° l’Arsenal nel lontano 2002. Siamo sicuri che la Signora voglia ancora apparire cos¨¬ Vecchia?
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Vecchia Signora a chi? La Juve ha puntato sulla linea verde
Contro il Barcellona i bianconeri hanno schierato una squadra con un’et¨¤ media di 26 anni e 325 giorni, la pi¨´ giovane in Champions degli ultimi 18 anni. Da 5 anni non si presentava con 4 giocatori con al massimo 23 anni: tutto nel segno di un generale svecchiamento della rosa
Rewind
¡ªLe defezioni dovute a problemi fisici e positivit¨¤ al coronavirus hanno ovviamente agevolato un ricambio dei titolari con i giovani rampanti pronti dalle seconde linee, ma il dato citato ha comunque una certa valenza. Mercoled¨¬ scorso contro i blaugrana l’et¨¤ media dei bianconeri era infatti di 26 anni e 325 giorni, frutto dell’inserimento dei giovani talenti arrivati dal mercato e delle contemporanee assenze di alcuni titolari pi¨´ esperti. Fatta la tara a questi presupposti, una formazione iniziale cos¨¬ “verde” non si vedeva nella Champions League della Juve dal marzo del 2002, nell’1-0 in casa contro l’Arsenal della seconda fase a gironi. Quella volta Marcello Lippi schier¨° titolari tra gli altri Guzman (20 anni), Maresca e Carini (22), Zalayeta (23). Settimana scorsa contro il Barcellona i nomi erano diversi, ma le et¨¤ simili nel segno di un generale svecchiamento della rosa che negli ultimi anni sembrava aver perso la freschezza necessaria a garantire energie continue e integrit¨¤ fisica costante. Era da 5 anni (contro il Siviglia) che una formazione della Juventus non si presentava dal primo minuto in Champions League con quattro giocatori con massimo 23 anni.
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La direzione
¡ªCerto, allo Stadium il risultato non ¨¨ stato quello voluto, dato fondamentale nel Dna della Juve e nella meccanica della Champions League. Ed ¨¨ anche vero che con il rientro di Cristiano Ronaldo e Giorgio Chiellini, queste medie record sono destinate a rimanere tali. Ma il processo di ringiovanimento della rosa ¨¨ arrivato al punto che, nonostante il ritorno in campo dei due ultratrentenni, Andrea Pirlo finir¨¤ comunque con il poter schierare diversi Under 25 a centrocampo, da Arthur a Rabiot, da McKennie a Kulusevski, fino a Bentancur. Poi c’¨¨ Chiesa, lo squalificato Demiral, il rientrante De Ligt, la novit¨¤ Frabotta. Insomma, la direzione sembra segnata. Tanto ¨¨ vero che dei nomi appena citati, solo Bentancur ¨¨ a Torino da pi¨´ anni, mentre tutti gli altri sono al massimo alla seconda stagione. Le partenze di Higuain e Matuidi verso Miami e la marginalit¨¤ di Khedira nel progetto attuale sono chiari esempi di questa volont¨¤ societaria di incidere sull’et¨¤ media della squadra, troppo spesso apparsa stanca e prevedibile negli scorsi anni. Il rovescio della medaglia ¨¨ l’evidente divario di esperienza, che per¨° potr¨¤ essere ridotto solamente giocando partite come quella contro il Barcellona, un passaggio obbligato verso l’obiettivo di una squadra fresca e vincente. La miope utopia della ricerca di “giovani con esperienza” non riesce a contagiare anche il mondo del calcio: i giovani - la Juve lo sa - si cercano “con talento” e poi l’esperienza la si fa sul campo il pi¨´ velocemente possibile. Perch¨¦ alla fine, nemmeno a dirlo, l’obiettivo rimane sempre quello di vincere per la Vecchia Signora. Pardon, Signorina.
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