Sorpasso Morata! Per la Juve e per CR7: Alvaro si ¨¨ trasformato e Dybala ora insegue
Un giorno, durante un allenamento dell’ultimo anno della sua prima vita in bianconero, Alvaro Morata si sent¨¬ urlare da Massimiliano Allegri: “Occhio che se non ti svegli ti portano via pure la merenda”. Il ladro in realt¨¤ era uno solo, che nascondeva l’istinto killer dietro alla faccia pulita da bravo ragazzo: Paulo Dybala arriv¨° a Torino nell’estate 2015, dopo la sconfitta della Juventus in finale di Champions col Barcellona (unico gol dei bianconeri segnato da Morata) e in pochi mesi soffi¨° il posto all’attaccante spagnolo, che a sua volta nella stagione precedente aveva scavalcato nelle gerarchie il connazionale Fernando Llorente. L’ex tecnico aveva colto negli occhi della Joya quella fame che non scorgeva pi¨´ nello sguardo di Morata, pi¨´ appagato che feroce.
Quattro anni dopo Alvaro ¨¨ tornato in modalit¨¤ guerriero per riprendersi, oltre alla merenda, il ruolo di spalla dell’intoccabile Cristiano Ronaldo, soffiandolo a Dybala. Di sicuro i problemi fisici del diez, che ha saltato le prime gare stagionali per infortunio, gli hanno dato una mano, per¨° il nuovo nove ci ha messo molto del suo, cogliendo al volo l’occasione del sorpasso. E ora toccher¨¤ a Dybala, ancora alla ricerca della forma migliore, rincorrere, ritirando fuori quegli stessi artigli che avevano impressionato Allegri nei primi mesi torinesi.
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Testa e carattere
¡ªQuando Morata arriv¨° alla Juventus nove volte su dieci prendeva il pallone e andava in porta, ignorando spesso i compagni. Allegri gli disse che non si poteva sempre tirare e lui, da studente diligente, cominci¨° a passarla anche quando non avrebbe dovuto. Allora il tecnico gli spieg¨° che il giusto mezzo, nella vita cos¨¬ come nel calcio, ¨¨ sempre la soluzione migliore: ¨¨ la testa che fa la differenza, aiutandoti a scegliere la strategia pi¨´ adatta a ogni circostanza. Max apprezzer¨¤ di sicuro la crescita del suo vecchio allievo, che ¨¨ tornato non solo pi¨´ determinato e motivato, ma anche pi¨´ maturo, pi¨´ coinvolto nel gioco della squadra, pi¨´ risoluto nelle scelte delicate. Dopo anni di opportunit¨¤ sfruttate male e promesse mantenute solo a met¨¤, ¨¨ tornato alla Juventus per essere protagonista, con Ronaldo e non per accontentarsi delle briciole che il portoghese lascia a chi fa la sua riserva.
Gioco, crescita e CR7
¡ªMorata ha approfittato dell’assenza causa Covid di CR7 per rendersi indispensabile (gol al Crotone e doppietta alla Dinamo) e con lo Spezia, dopo aver segnato quando Ronaldo era in panchina, si ¨¨ trasformato in uomo assist al servizio di Cristiano dopo il suo ingresso. ? andato via da giocatore in costruzione ed ¨¨ tornato completo, attaccante ancora pi¨´ moderno rispetto alla prima tappa italiana. E’ bravo a muoversi in area e sa attaccare la profondit¨¤, ¨¨ freddo sotto porta, sa dialogare coi compagni e imparato a essere pi¨´ nel vivo della manovra. Ha corsa, ritmo e intensit¨¤ ed ¨¨ un gran lavoratore, per¨° ha bisogno di sentirsi al centro del villaggio per rendere al meglio e alla Juve sta trovando le condizioni giuste. All’Atletico era abituato a giocare soprattutto in contropiede, Pirlo gli ha chiesto di essere sempre a disposizione della squadra, dando pressione per liberare l’uomo nell’uno contro uno ed essere pronto per muoversi una parte all’altra velocemente.
Coppia da Champions
¡ªLe differenze tra il primo e il secondo Alvaro si vedono: ha raddoppiato la media dei palloni giocati e anche le occasioni create e va a prendersi il pallone ovunque. Da quando ¨¨ tornato alla Juventus. ha partecipato a 5 delle 10 reti segnate dai bianconeri in tutte le competizioni. Con lo Spezia ha fatto gol pi¨´ assist (per Cristiano) e Ronaldo ha realizzato una doppietta come con la Roma, quando i due giocarono insieme dall’inizio. Un messaggio, con dedica, per chi pensava che la coppia — candidata forte per essere in campo in Champions contro il Ferencvaros — non avrebbe funzionato, come era accaduto ai tempi del Real.
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