Ogni squadra ha la sua epica e quella della Juventus ¨¨ per definizione concreta, fisica, quasi materiale. I campioni tutto talento passano anche da Torino, ci mancherebbe, ma ¨¨ sensato che gennaio, il mese in cui la Juve ¨¨ andata all in, abbia portato Dusan Vlahovic e Denis Zakaria. Solidi nel fisico: due statue. Solidi per valutazione: il numero 1 della lista di Allegri per il centrocampo e il numero 1 per l’attacco, un possibile campione e un giocatore strategico. Paulo Dybala, in questo contesto, passa in secondo piano, vagamente sfocato.
IL BILANCIO
Juve mercato da 9, ma... quale futuro ora per il 10? Dybala resta un caso aperto
A gennaio la Signora ha speso come nessuno al mondo: 95 milioni, guidata dalle idee di Allegri, dal fattore Arrivabene e dalla corsa Champions. Ma il rinnovo della Joya resta un rebus: "Ne parleremo a febbraio, ci prenderemo il nostro tempo", aveva detto l’a.d.
Vlahovic ¨¨ entrato in scena con un impatto che non pu¨° non fare di lui l’attore protagonista, la faccia del nuovo corso. L’intesa con Paulo ¨¨ tutta da scoprire ma il 10, cos¨¬ diverso dal suo nuovo compagno, vivr¨¤ mesi agitati per la trattativa sul rinnovo. Questo promette di essere il tema della primavera, pi¨´ annunciato delle giornate che si allungano. E di certo, la gestione del braccio di ferro non sar¨¤ semplice per nessuno. S¨¬, ma che cosa ¨¨ successo a gennaio?
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La Juve ha deciso che non poteva non arrivare in zona Champions e cos¨¬ ha speso, anche per forzare una rinascita generazionale: monetina pi¨´, monetina meno, fanno 95 milioni, spediti a un indirizzo nuovo per avere Vlahovic (81,6 milioni, compresi gli oneri), Zakaria (4,5, pi¨´ 4,1 di oneri) e Gatti (5), che rester¨¤ a Frosinone fino a giugno. Con i bonus, si arriver¨¤ in tripla cifra. Quei 95 milioni bastano (e avanzano) per fare della Juve il club che ha speso di pi¨´ in Europa e, beh, nel mondo. In scia, ma non oltre, due cugine lontane. Il Newcastle, parente di bianconero che ha preso Bruno Guimaraes, Chris Wood e Kieran Trippier. E il Barcellona, con cui la Juve condivide recenti profondi rossi da bilancio.
Il gennaio della Juve insomma ¨¨ gi¨¤ storia - per i tifosi, oltre ogni sogno - e svolta in un preciso momento, quando la propriet¨¤ autorizza l’investimento su Vlahovic. Quello ¨¨ il segnale che cambia il mese e, non per caso, ¨¨ stato Maurizio Arrivabene a studiare e condurre in prima persona la trattativa con Fiorentina e agenti, ovviamente con il supporto di Federico Cherubini. Il giudizio sul mercato, come sempre, va rimandato - il calcio ¨¨ una strana creatura, tende a sorprendere - ma la valutazione del primo febbraio ¨¨ vicina al massimo possibile.
La Juve ha preso i due rinforzi che voleva (pi¨´ un giovane) e ha mandato altrove tre calciatori non casuali. Aaron Ramsey, fuori da ogni progetto di Allegri, ¨¨ andato ai Rangers in prestito con diritto di riscatto. La Juve pagher¨¤ parte dello stipendio, probabilmente il 30%, ma lo far¨¤ volentieri. Oltre a lui, hanno salutato Dejan Kulusevski e Rodrigo Bentancur, in fondo alla lista delle preferenze di Max. Di pi¨´, per soprammercato, la Juve ha sorvegliato sul passaggio da Gremio a Galaxy di Douglas Costa, ancora sotto contratto e francamente non pi¨´ proponibile per una squadra da Champions.
Le cifre, ufficializzate ieri, danno il quadro. Kulusevski va al Tottenham in prestito fino a giugno 2023, con obbligo di riscatto condizionato a risultati individuali e di squadra nel 2022-23. Il prestito ¨¨ stato valutato 10 milioni, mentre il riscatto, che il Tottenham potr¨¤ esercitare anche nel caso in cui non si verifichino le condizioni fissate, pesa per 35 milioni. Per Bentancur, formula pi¨´ agile: cessione da 19 milioni pi¨´ 6 di bonus. Operazioni non semplici, soprattutto quella per Kulusevski, chiusa grazie anche alla mediazione di Alessandro Lucci per i rapporti non semplici tra Juve e Paratici. Il Tottenham paga 29 milioni garantiti e poi vedr¨¤. Magari, prover¨¤ a rinegoziare quei 35 milioni di riscatto, come gi¨¤ ipotizzato da Paratici nel caso di Morata-Atletico.
I tempi dell’accordo, in fondo, permettono il pi¨´ classico dei rinvii - se ne parler¨¤ tra 18 mesi - mentre nella testa della dirigenza Juve da stamattina battono il tempo cinque orologi. Se il tic tac per i rinnovi di Perin, De Sciglio, Bernardeschi e Cuadrado, tutti in scadenza a giugno, non tolgono il sonno, l’orologio di Dybala ha una sveglia incorporata e s¨¬, pu¨° suonare in qualsiasi momento. La Juve ha rinviato le discussioni sul prolungamento di contratto a febbraio e febbraio, rapido come sempre, ¨¨ arrivato.
La partita Dybala quindi comincia con il pi¨´ prudente dei pronostici: ¨¨ da tripla. Troppe le variabili che possono alterare l’equazione: l’umore di Dybala, la sua voglia (in questi anni, massima) di restare legato alla Juve, gli equilibri in campo, gli infortuni, il contesto economico e i risultati di squadra. Non ultime (anzi...) le offerte arrivate, preannunciate o ancora da ricevere da Inter, City e altri club di questo mondo. Le certezze sono giusto un paio. La prima: Jorge Antun, agente di Dybala, dal 26 gennaio ha la domiciliazione in Italia, il passo burocratico necessario per operare.
La seconda: la Juve non offrir¨¤ il quinquennale da 8 milioni pi¨´ bonus di cui si ¨¨ parlato in autunno. In vista riduzioni su lunghezza e/o cifra (7 milioni, tutto compreso?) che renderanno il clima un po’ diverso da quello delle feste di Natale. Almeno per oggi, non ci si penser¨¤: nei bar e negli uffici si parler¨¤ della Juve che vuole vincere e delle canzoni di Sanremo. Pi¨´ italiano di questo 1 febbraio, neanche il 2 giugno.
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