Inter da Oscar: gol e strisce record, perch¨¦ Conte ¨¨ gi¨¤ meglio di Mourinho
Non c’¨¨ nessuna Academy a stabilirlo, ma il dato ¨¨ piuttosto oggettivo e accompagnato da numeri record. Per quanto fatto vedere nel 2021, l’Inter ¨¨ l’unica candidata in Italia al titolo di migliore squadra del girone di ritorno. Un cammino perfetto, fatto di otto vittorie in otto partite, 20 gol fatti e appena tre subiti. Il film del campionato, insomma, non concede spazio a dubbi: “The Oscar goes to Inter” direbbero a Los Angeles, con Antonio Conte favoritissimo per la statuetta di miglior regista. L’ex c.t. ha fatto un lavoro incredibile in due stagioni, portando l’Inter a un punto dalla Juve alla fine del primo anno e mettendola in condizione di architettare il piano di fuga gi¨¤ a marzo questo torneo. Ma a fare pi¨´ impressione ¨¨ la media punti che Conte sta tenendo da quando siede sulla panchina nerazzurra: 2,26 a gara, primo posto tra gli allenatori dell’Inter con almeno 30 partite giocate in A nell’era dei tre punti. Meglio anche di Mourinho, per intenderci. Poi ¨¨ chiaro che per entrare nel club esclusivo delle leggende c’¨¨ bisogno di titoli. Che in fondo sono l’obiettivo di Conte, societ¨¤ e mondo Inter.
Un passo da record
¡ªContro il Sassuolo ¨¨ saltata la possibilit¨¤ di agganciare le nove vittorie consecutive. Fatto non secondario rileggendo i libri di storia: l’unica volta in cui l’Inter ha raggiunto questo traguardo ¨¨ stata nel 2007, quando poi arriv¨° il record di sempre della Serie A a girone unico: 17 vittorie consecutive. Inoltre, soffermandoci soltanto sul girone di ritorno, solo due squadre hanno raggiunto in passato il traguardo dei nove successi nei primi nove incontri: il Milan di Sacchi nel 1989-90 (10) e la Juventus di Allegri nel 2017-18 (9). L’Inter sembra un rullo compressore capace di schiacciare ogni avversario incontra sulla propria strada. Le solidit¨¤ difensiva resta un ingrediente fondamentale del meccanismo, ma ¨¨ la capacit¨¤/facilit¨¤ di andare in gol l’arma in pi¨´ della capolista.
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Attacco atomico
¡ª? la prima volta in cui l’Inter segna 65 gol in 27 partite di A nell’era dei tre punti: merito della Lu-La, certo, ma non solo. Lukaku e Lautaro (che ha gi¨¤ eguagliato i 14 gol dello scorso campionato) sono la seconda miglior coppia d’attacco d’Europa (33 gol, hanno fatto meglio solo Lewandowki-Muller con il Bayern): un dato che inorgoglisce l’ambiente ma no stupisce. A colpire di pi¨´, infatti, ¨¨ la capacit¨¤ di mandare in gol chi di mestiere fa altro. In Europa solo il Lipsia regge il passo che i nerazzurri tengono in Italia, dove vantano tre difensori con almeno tre reti in campionato: Hakimi (6), Skriniar e D’Ambrosio (3). Non ¨¨ un caso, infatti, che l’Inter sia la migliore del campionato per gol di testa (13) e per cross utili (165). Merito della ricerca continua del gioco sulle fasce, ma anche di ore e ore di lavoro sulle diverse soluzioni da palla inattiva. E la forza fisica della rosa viene esaltata.
grande con le grandi
¡ªNei numeri da primato pesano chiaramente, come detto, i gol fatti: miglior attacco del torneo insieme all’Atalanta, ma migliore media gol a partita, visto il match col Sassuolo rinviato. L’Inter viaggia alla velocit¨¤ di 2,4 reti a gara, contro i 2,32 della squadra di Gasperini e i 2,15 del Napoli di Gattuso (stesso numero di partite giocate); pi¨´ staccate Juventus (2) e Milan (1,89). E rispetto a queste ultime due la velocit¨¤ di crociera di questo girone di ritorno ¨¨ nettamente maggiore. Grazie alla striscia record, infatti, Conte ha guadagnato 11 punti sul Milan e 5 sulla Juve, mettendosi nella condizione di essere padrona del proprio destino. I numeri danno la forma ai sogni scudetto nerazzurri, mentre la sostanza arriva dalle prestazioni negli scontri diretti. Perch¨¦ sono i testa a testa con le rivali per l’alta classifica a dare la giusta misura - e anche il giusto merito - della forza di questa Inter: 18 punti conquistati nei nove match fin qui disputati contro le prime sette in classifica, con l’unica sconfitta arrivata nel derby di andata, alla quarta giornata. Poi l’Inter si ¨¨ assestata, ha ritrovato equilibrio e vecchie certezze. E ha cominciato a macinare in campo (nessuno in A ha corso quanto i nerazzurri, 113.021 km) e in classifica. E una volta arrivata in vetta ha continuato a pedalare forte. Il traguardo ¨¨ all’orizzonte, vietato fermarsi.
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