Sessant'anni fa il mago di Foggia sconfisse il mago dell'Inter. E Padre Pio sapeva tutto
Alla vigilia di quella partita a Foggia la comitiva nerazzurra and¨° in pellegrinaggio da Padre Pio, a San Giovanni Rotondo. Helenio Herrera, il primo della fila, si avvicin¨° rispettoso al santo in pectore. Quello chin¨° il capo e gli disse: ¡°Vincerete lo scudetto¡±. Non era una domanda, ma una sentenza. Il Mago, tronfio, gongol¨°, sorrise come era solito fare quando qualcuno lo adulava. Cerc¨° complicit¨¤, senza tuttavia trovarla. Subito dopo infatti Padre Pio lo ferm¨° con un gesto. Aveva occhi spiritati e infiammati da una fede assoluta. Allung¨° la mano ossuta, quindi gli strinse il braccio con una forza sorprendente: ¡°Ma scusi?¡±, disse a bassa voce. Herrera si pieg¨° leggermente in avanti e porse l¡¯orecchio. La voce del religioso prese corpo. ¡°Che ci siete venuti a fare oggi a Foggia, tanto ¨¨ scritto che perdete¡±. Il Mago allora barcoll¨°, si liber¨° dalla stretta con un gesto perentorio, quasi brusco. Venne il turno degli altri giocatori, a tutti Padre Pio bisbigliava qualcosa, con una voce che sembrava arrivare da un posto lontanissimo. L¡¯allenatore dell¡¯Inter scivol¨° nell¡¯ombra, vigile, inchiodato da pensieri cupi che non se ne volevano andare. Dopo gli ultimi convenevoli, al momento del congedo, Herrera cerc¨° ancora lo sguardo del mistico e lo sostenne, senza battere ciglio, con la protervia di chi si offre al duello, convinto di stare dalla parte della ragione.