Alberi, negozi, nuovi spazi. Nasce il San Siro del futuro
Un grande polmone verde, uno stadio nuovo che nasca – almeno nello spirito – sulle ceneri del vecchio, come un’araba fenice, un polo commerciale e direzionale, accogliente ma non troppo invadente, e tutto intorno un nuovo quartiere, rigenerato come solo a Milano sanno fare. Eccoci qui, il progetto della nuova casa di Inter e Milan prende corpo, e gi¨¤ promette di inserirsi nella scia di Porta Nuova, City Life, Scalo di Porta Romana e area Expo, gli interventi che hanno cambiato il volto della citt¨¤ nell’ultimo decennio. Insomma, la Milano che si trasforma e non si ferma mai, la Milano sempre pi¨´ vicina all’Europa, per dirla con Lucio Dalla, presto avr¨¤ la sua degna appendice calcistica.
I PRIMI DETTAGLI Inter e Milan hanno le migliori intenzioni, la macchina dei ?lavori? procede gi¨¤ a velocit¨¤ di crociera. Ieri nella sede del club nerazzurro hanno sottoposto le ipotesi di progetto al presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo Andrea Abodi, da giorni in contatto con Paolo Scaroni e Alessandro Antonello. La banca pubblica – controllata all’80% dal Mef – finanzier¨¤ una quota dei lavori, ma non sar¨¤ l’unica coinvolta n¨¦ la capofila. Saliranno a bordo diversi istituti internazionali, al pari di grandi aziende che hanno gi¨¤ assicurato la propria disponibilit¨¤ a operazioni di partnership e/o sponsorship. Un progetto ¨¨ in via di definizione, con molti nodi ancora da sciogliere, ma gi¨¤ alcuni punti fermi. La premessa ¨¨ nella capacit¨¤ attrattiva dei due club e della citt¨¤ di Milano: un appeal internazionale che fa gi¨¤ del lavoro di Inter e Milan il pi¨´ serio e consistente progetto infrastrutturale sportivo del Paese. Il verde, dicevamo. Che si costruisca un nuovo San Siro da circa 300 milioni abbattendo il vecchio, magari ricalcandone il modello – l’ipotesi A cui in questo momento sono concentrati gli sforzi di architetti, tecnici e, soprattutto, analisti finanziari – o ci si limiti ad un profondo restyling dell’attuale – l’ipotesi B non ancora definitivamente abbandonata –, lo stadio del futuro sorger¨¤ all’interno di un parco aperto ai cittadini. Un’area di grande respiro, in cui il verde dominer¨¤ sul cemento. Le cubature ipotizzate, infatti, non saranno troppo invasive, n¨¦ in altezza n¨¦ in larghezza: uno stadio da circa sessantamila posti, un polo commerciale, probabilmente anche un’ala direzionale con degli uffici, e stop. Per un investimento complessivo di circa 600 milioni. Al momento, non ¨¨ previsto un grande business park come nel caso del progetto della Roma, n¨¦ grattacieli o torri. Rispetto alle difficolt¨¤ offerte da Tor di Valle, la zona individuata dal club giallorosso, San Siro ha collegamenti gi¨¤ in grado di reggere certi flussi di traffico. Il trasporto su ferro pu¨° coprire una percentuale di spettatori pi¨´ che accettabile, baster¨¤ perfezionare la viabilit¨¤ su strada e i giochi saranno fatti.
DI INTESA Le opere di urbanizzazione che i due club si impegneranno a realizzare contribuiranno ad una generale riqualificazione dell’area, che preveda un’offerta extra calcistica fruibile dall’intera cittadinanza: ¨¨ la carta che Inter e Milan giocheranno per raggiungere un’intesa con l’amministrazione comunale. Difficile che i due club possano accontentare la richiesta del sindaco Sala di limitarsi alla ristrutturazione del Meazza – qui l’ultima parola l’avr¨¤ l’analisi costi/benefici e in questo momento la bilancia pende per abbattere il vecchio e ricostruire il nuovo accanto –, ma non ¨¨ in discussione che il nuovo impianto resti di propriet¨¤ del Comune. ?Per buttarlo gi¨´ dovrei avere la propriet¨¤ del nuovo stadio – ha dichiarato ieri Giuseppe Sala –, altrimenti la Corte dei Conti mi verrebbe a prendere?. Il sindaco pu¨° stare tranquillo, a patto che conceda a Inter e Milan un lungo diritto di superficie, per la durata del quale i due club di fatto agiranno da proprietari dell’impianto, non da semplici gestori, con la possibilit¨¤ di patrimonializzarne i costi, elemento questo fondamentale, anche per rientrare nelle agevolazioni previste dalla nuova legge sugli stadi.
IN FRETTA Il sindaco ¨¨ stato preso in contropiede dalle proteste di tifosi e cittadini contro il possibile abbattimento del Meazza, considerato un monumento. ?Ho preso una valanga di insulti per loro – scherzava ieri –. Seriamente, ¨¨ il momento che le squadre facciano chiarezza: mi portino una progetto. Il mio non ¨¨ un ultimatum ma devono chiarire la loro posizione con urgenza?. L’impressione ¨¨ che nessuno abbia voglia di perdere tempo.
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