Dopo l'assoluzione dall'accusa di insulti razzisti il difensore dell'Inter si concentra sulla conquista della seconda stella, a partire dalla partita di Pasquetta contro l'Empoli
Caso chiuso, testa al campo. O, meglio, testa allo scudetto. Perch¨¦ ¨¨ questa l'unica cosa che conta per Francesco Acerbi dopo l'assoluzione dalle accuse di insulti discriminatori nei confronti di Juan Jesus. Nessuna squalifica e quindi immediata titolarit¨¤ per il difensore, che gi¨¤ nel posticipo di Pasquetta Inter-Empoli sar¨¤ schierato dal primo minuto al centro della difesa che lo scorso anno ha condotto fino alla finale di Champions League. Nella stagione attuale l'obiettivo ¨¨ il tricolore della seconda stella: anche questa ¨¨ una questione pronta a chiudersi nelle prossime settimane.
in nerazzurro
¡ª ?Archiviata la questione nata nel secondo tempo di Inter-Napoli, Acerbi mette la parola fine all'ennesimo "polverone" della sua carriera di calciatore, il terzo da quando si ¨¨ trasferito all'Inter. L'altro grande nodo della sua avventura a Milano era sorto proprio quando si era concretizzata la pista che lo stava portando in prestito dalla Lazio: una fetta di tifosi nerazzurri aveva infatti "ripescato" dal passato un presunto sorriso durante una partita dell'aprile 2022 contro il Milan all'Olimpico, s¨´bito dopo una rete incassata. Quel ghigno "isterico" - come aveva poi spiegato lui stesso - era stato collegato dai detrattori alla sua infanzia da tifoso rossonero. Allo stesso tempo Adam Marusic era andato su tutte le furie per un'occhiataccia di Acerbi nei suoi confronti, tanto da raggiungerlo di corsa per urlargli il suo disappunto. Ecco, nei giorni della firma all'Inter, diversi tifosi avevano contestato l'operazione additandolo come "milanista" proprio diffondendo quei fermo immagine. Meno risonanza ha invece avuto il dito medio sventolato lo scorso febbraio alla tribuna in occasione di Roma-Inter 2-4. Nato probabilmente dalle vecchie ruggini da derby con la tifoseria di casa, si ¨¨ concluso poi con una sanzione da 5mila euro comminata ad Acerbi alla luce del patteggiamento.
gli altri episodi
¡ª ?Procedendo a ritroso, l'addio del difensore alla Lazio era dovuto a un rapporto ormai logoro con l'ambiente. L'episodio del presunto sorriso contro il Milan era infatti stato preceduto da un'altra grande polemica con l'Olimpico, quando - dopo un gol al Genoa - Acerbi aveva scelto di esultare "zittendo" la curva biancoceleste. Apriti cielo. Legato ancora al Milan ¨¨ invece un siparietto con Ti¨¦mou¨¦ Bakayoko, questa volta al Giuseppe Meazza: i due si erano pizzicati nelle dichiarazioni di avvicinamento, avevano fatto a sportellate in campo e poi si erano scambiati la maglia a fine gara. Peccato che il centrocampista rossonero avesse poi deciso di mostrarla ai tifosi - insieme a Franck Kessi¨¦ - come trofeo per la vittoria. Un gesto certo non apprezzato da Acerbi. Per l'ultimo accenno bisogna invece tornare alla sua esperienza proprio in rossonero a inizio carriera, per sua stessa ammissione un'occasione non sfruttata a dovere. Parte delle sue difficolt¨¤ erano state ingigantite dai postumi della scomparsa del padre, che lo portarono a cominciare a bere "di tutto".
Gazzetta dello Sport
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