Il centrocampista belga si racconta in un’intervista a France Football: “Mi ispiro a mia mamma Lizi, mancata qualche anno fa. Mia sorella ¨¨ omosessuale e sono felice per lei”
Radja Nainggolan. Getty
Non si nasconde mai, Radja Nainggolan. Non solo se deve fumarsi una sigaretta, ma neppure se deve parlare del suo percorso atipico, tra un’infanzia difficile e il calcio salvifico. Vivendo di culture diverse - belga, indonesiana e italiana - che gli permettono - come racconta a France Football - di affrontare il mondo apertamente. Anche per parlare della sorella gemella, omosessuale.
NORMALIT? —
“Mi reputo una persona normale – racconta il centrocampista dell’Inter nel numero di domani del settimanale francese – e non un bad boy come vengo etichettato. Non ragiono come un calciatore o un personaggio pubblico. Posso camminare nei peggiori quartieri e vivere normalmente. Posso accettare i favori che si fanno ai giocatori, ma non ¨¨ qualcosa che cerco. Faccio la spesa al supermercato, posso bere un bicchiere e fumarmi una sigaretta senza nascondermi. Anche un calciatore pu¨° fumare anche se non fa un lavoro normale. Se ti nascondi per una cosa cos¨¬ vuol dire che ne nascondi altre. Non ¨¨ il mio modo di vivere”.
QUALIT? —
La vita di Nainggolan ¨¨ anche un’infanzia difficile: “Sono fiero delle mie origini anche se non ¨¨ stato facile. Anche per via di mio padre. Gli ho dato una seconda possibilit¨¤ quando sono andato in Indonesia ma le cose non sono andate bene. Di indonesiano non ho molto, ma non rinnego le mie origini. Mi sento pi¨´ originario di Anversa e italiano come giocatore da un punto di vista tecnico e tattico”. Come calciatore Nainggolan non si considera un fuoriclasse: “Ho molte qualit¨¤ ma non eccello in nessuna. Il mio stile per¨° mi permette di lottare per i miei compagni”.
FAMIGLIA —
Stile che gli ha permesso di emergere partendo da Piacenza: “All’inizio guadagnavo mille euro al mese, il minimo, ma per me e la mia famiglia era gi¨¤ molto”. Una famiglia essenziale: “Cerco di garantire un buon livello di vita a tutti i miei familiari. ? una grossa responsabilit¨¤ ma mi ispiro a mia mamma Lizi, mancata qualche anno fa. ? stata la persona pi¨´ importante della mia vita. Non aveva nulla ma mi ha dato tutto facendo molti sacrifici”. Normale quindi che il nerazzurro non si nasconda neppure davanti ai problemi di omofobia: “Mia sorella gemella ¨¨ omosessuale ed ¨¨ molto felice cos¨¬, quindi lo sono anch’io. Il futuro e la felicit¨¤ di una persona non possono essere decretati da qualcun altro. Io accetto tutti, ¨¨ il mio modo di vedere le cose”.
Alessandro Grandesso
© RIPRODUZIONE RISERVATA