Mourinho: "L'Inter ¨¨ una famiglia. A Siena lo scudetto pi¨´ difficile"
“L’Inter ¨¨ una famiglia incredibile, mi ha fatto sentire felice ogni giorno”. Jos¨¨ Mourinho torna a parlare della sua esperienza in nerazzurro e del Triplete del 2010, un ricordo indelebile nel cuore degli interisti. “La connessione con i tifosi ¨¨ il risultato dei risultati, se si vince si ¨¨ felici assieme. Abbiamo creato una bella empatia. A Londra ci sono ancora interisti che mi fermano per strada e mi abbracciano. L’Italia ¨¨ stato un habitat naturale per me: si vive il calcio 24 ore su 24. Quando vedo i colori dell’Inter vedo i colori della mia famiglia”.
futuro incerto
¡ªAi microfoni di DAZN durante "Linea Diletta" il tecnico portoghese racconta il suo presente e i suoi progetti futuri: “Sono tornato a Londra dopo il Real. – spiega - Ora ¨¨ la mia base di partenza. La prossima tappa non sar¨¤ la Premier League. I trofei sono la mia garanzia di successo, anche contro quelli che fanno di tutto per dimenticarlo. L’ultima finale che ho giocato ¨¨ stata otto mesi fa, per¨° ¨¨ il passato: mi sto preparando per il futuro. Non ¨¨ tempo perso: quando si lavora 18 anni senza pause, non c’¨¨ tempo per fermarsi, per pensare agli errori. Io penso siano stati utili questi mesi senza lavorare”.
un tuffo nel passato
¡ªNel corso dell’intervista Mou fa pi¨´ volte un salto indietro nel tempo, ai primi mesi ad Appiano Gentile e in particolare a quel 3 giugno 2008, il giorno della sua presentazione. La sua uscita "S¨¬, ma io non sono pirla..." ¨¨ passata agli annali. “L’idea era nata perch¨¦ avevo un prof di italiano che mi spiegava anche i modi di dire particolari, l’espressioni da utilizzare a Milano, e da qui ¨¨ nato il 'pirla'", spiega Mourinho, che continua: “Sulla chat del Triplete sono il pi¨´ attivo perch¨¦ non sto lavorando, ho sempre tempo. Qualcuno allena, qualcuno fa l’assistente, qualcuno ¨¨ in vacanza, ma con la chat ¨¨ come se fossimo sempre assieme”. Sullo scudetto vinto a Siena: "Fu il giorno pi¨´ difficile della mia vita per vincere un campionato. Una settimana dopo avevamo la finale di Champions, faceva caldissimo, giocatori poco concentrati, e la Roma stava gi¨¤ vincendo. Io mi sono sempre detto che mi sarebbe piaciuto vincere uno scudetto all’ultima giornata, quel giorno l¨¬ mi sono ricreduto”. Chiusura sul discorso alla squadra prima della semifinale contro il Barcellona che ha aperto le porte all'atto finale al Bernabeu: “Mi ¨¨ uscito dal cuore, quando ho vinto la prima Champions mio figlio mi diceva che voleva vincere una Champions da poter ricordare per sempre e per molti giocatori era l’ultima occasione di vincerla, cos¨¬ ho trasmesso questa cosa a tutti i calciatori”.
Gasport
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