maledetti
Skoglund il dannato: le 100 lire col tacco, il Campari e un calcio al talento
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Lennart Skoglund non era un calciatore, ma un sogno. Con il pallone incollato al piede sinistro era capace di qualsiasi prodezza: un dribbling improvviso, un assist fulminante, un tiro di rara precisione, un lancio che spalancava la porta a un compagno e poi lui correva ad abbracciarlo come si fa quando si gioca in strada con gli amici. Il problema dei sogni ¨¨ che, prima o dopo, finiscono: viene l'alba e c'¨¨ la vita da affrontare. E Lennart, per¨°, non volle mai svegliarsi: rest¨° per sempre in quel mondo di fantasia di cui lui stesso era protagonista, prigioniero di un personaggio che sapeva vivere soltanto al di fuori della realt¨¤.