Il portiere Josep evita lo svantaggio, Lautaro regala una vittoria difficile. Concei?ao sempre pi¨´ in bilico
Giocano due campionati, lass¨´, in vetta alla classifica: uno regala lo scudetto e vi partecipano due (forse tre, chiss¨¤) squadre; l¡¯altro vale per un posto in Champions, d¨¤ prestigio e ¨C soprattutto ¨C denaro ed ¨¨ aperto a un bel po¡¯ di concorrenti in bilico tra gloria e fallimento tecnico, incassi e danno economico. Gli sprint sono lanciati: Inter contro Napoli (magari anche Atalanta); Juve, Lazio, Fiorentina, Milan, Bologna (magari anche Atalanta) una contro l¡¯altra.?
la supersfida
¡ª ?Sabato ci sar¨¤ Napoli-Inter, la madre di tutte le partite, e i nerazzurri ieri hanno acquisito un vantaggio psicologico che potrebbe pesare: hanno battuto il Genoa e scavalcato gli azzurri in testa alla classifica. Se vuole affrontare Inzaghi da una posizione di privilegio, Conte oggi deve dunque piegare il Como, compito nient¡¯affatto scontato sia per la consistenza attuale della squadra di Fabregas, sia perch¨¦ le partite dell¡¯ultima settimana (tra Champions e campionato) confermano quanto sia sbagliato pensare che la superiorit¨¤ tecnica possa automaticamente trasformarsi in successi. Chiedere al Feyenoord, al Bruges, al Venezia¡?
che sofferenza
¡ª ?Contro il Genoa, l¡¯Inter ha sofferto tanto. Forse troppo. Alla fine sono stati decisivi due Martinez: Josep, il portiere strapagato e quasi mai utilizzato, ha salvato lo zero a zero con un¡¯uscita alla Neuer; Lautaro poco dopo ha segnato il gol della vittoria (e questa non ¨¨ certo una sorpresa; ci stupiamo quando i gol non li fa, lui). Inzaghi non ha fatto l¡¯Inzaghi: di solito toglie chi prende un cartellino giallo, stavolta ha fatto giocare tutt¡¯e tre i diffidati, Bastoni, Barella e Mkhitaryan, che con un¡¯ammonizione avrebbero saltato il Napoli. Stupore nello stupore: i centrocampisti a rischio erano due e Simone ha tenuto fuori Calhanoglu, l¡¯unico che non lo era. L¡¯Inter non sta bene, questa vittoria non ha cancellato le ombre lasciate dalla sconfitta con la Juve. Per Inzaghi sarebbe stato molto meglio, insomma, vedere una squadra davvero convincente in vista della gara di Napoli. Ma vincere era indispensabile e i tre punti sono arrivati: non sono tutto, per¨° sono tanto.?
Juve, quanti favori
¡ª ?Nell¡¯altro campionato ieri tutti hanno giocato per la Juve ¨C al disperato inseguimento del quarto posto dopo il naufragio europeo ¨C e per la Fiorentina, per la quale per¨° la qualificazione in Champions non ¨¨ certo indispensabile come per i bianconeri. Erano tre le pretendenti al quarto posto impegnate in questo sabato e hanno ottenuto, in totale, la miseria di un punto. Un pareggio e due sconfitte: pi¨´ di cos¨¬ Motta non poteva proprio sperare. La Lazio ha disputato una delle sue partite meno brillanti e si ¨¨ fermata a Venezia contro la penultima, una squadra che gioca bene ma ottiene poco. Il Bologna ¨¨ naufragato contro il Parma, che ¨¨ risorto con il cambio di allenatore, Chivu al posto di Pecchia (il quale era stato comunque capace di divertirci spesso): una brutta frenata per Italiano.?
chance sprecata
¡ª ?Poi c¡¯¨¨ stata Torino-Milan, che merita un discorso a parte. Il Milan aveva una grande occasione: con un successo poteva portarsi a meno tre dalla Lazio e addirittura, sfruttando il recupero di gioved¨¬ contro il Bologna, agganciare la squadra di Baroni. Ma il Torino ¨¨ in un periodo di forma eccellente, nelle ultime nove partite ha perso solo una volta ¨C peraltro in modo rocambolesco, proprio a Bologna ¨C e dal mercato di gennaio ha avuto una preziosissima ventata di freschezza (Casadei), tecnica (Elmas) ed esperienza (Biraghi). I rossoneri non sono stati disastrosi come nella notte terribile di Champions con il Feyenoord, ma hanno concesso troppo ai granata, che hanno difeso quando dovevano e colpito nel momento giusto.?
i portieri
¡ª ?Decisivo il duello a distanza tra Maignan e Milinkovic: uno ha combinato disastri, l¡¯altro ha compiuto miracoli. Certo una grande squadra non pu¨° avere disattenzioni come quelle che hanno portato ai due gol del Torino. ? evidente che il Milan non lo ¨¨, una grande squadra. Non riesce a diventarlo, nonostante i rinforzi arrivati solo poche settimane fa. Difficile seguire i pensieri e le strategie di Concei?ao: comincia con le quattro stelle, ne toglie una quando ¨¨ in svantaggio e dovrebbe pensare a segnare, poi butta dentro due centravanti assieme. E continua a lasciare fuori Fofana, l¡¯unico uomo di equilibrio in una squadra nella quale tutti attaccano: i quattro davanti, i terzini, Reijnders, anche Musah che ¨¨ uomo di corsa e non di geometrie. Sorprendente l¡¯esclusione al 45¡¯ di Leao: l¡¯intoccabile ¨¨ Joao Felix, evidentemente.?
Concei?ao in bilico
¡ª ?Fatto sta che il Milan era staccato dal quarto posto e adesso lo ¨¨ ancora di pi¨´: ha perso un altro punto dalla Lazio, oggi rischia di vedere la Juve volare via a pi¨´ otto. Se serve la qualificazione in Champions per salvare la panchina di Concei?ao, oggi la sua conferma ¨¨ pi¨´ lontana di ieri.
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