Recoba: “Inter tranquilla, Godin ¨¨ della stessa pasta di Montero”
Alvaro Recoba ¨¨ in Italia in questi giorni. E’ qui per Christian Vieri. Insieme si divertono e regalano emozioni facendo anche tanta beneficenza grazie alla Bobo Summer Cup, “una manifestazione che la dice lunga su chi ¨¨ Bobo, un ragazzo d’oro, un amico sincero, vero”, dice il Chino, oggi 43enne in ottima forma che non si muove praticamente pi¨´ senza la famiglia. Con lui infatti ci sono anche la moglie Lorena e la figlia Natalie (ottima giocatrice di pallamano). Il secondogenito Jeremia ¨¨ invece rimasto in Uruguay, per esami scolastici e impegni sportivi. S¨¬, perch¨¦ il 15enne Jeremia ¨¨ una delle stelline nelle giovanili del Danubio, il club che di fatto fece conoscere al mondo pap¨¤ Alvaro. Jere ¨¨ un trequartista, piede destro per¨°. Il Chino vuole “che prima emerga un bravo ragazzo, educato, rispettoso”, preferisce parlare poco delle prospettive tecniche, ma chi ha visto giocare l’‘erede? non ha dubbi: il talento ¨¨ purissimo, il futuro garantito. E non a caso si parla di un probabile esordio in prima squadra nel giro di un anno al massimo.
Alvaro Recoba, magari a Milano c’¨¨ qualcuno che gi¨¤ sogna un baby Chino in nerazzurro. La “sua” Inter ha intanto puntato su un altro grande uruguaiano...
“Ho sentito Godin al telefono nei giorni scorsi. Avremmo voluto incontrarci, ma i tempi non coincidono, l’Inter poi ora ¨¨ in Asia. Peccato, ci sar¨¤ modo in futuro. Vengo spesso in Italia. E’ carico, motivato”.
Chi ¨¨ Godin?
“Un giocatore forte, molto forte. L’ho avuto come compagno in nazionale nell’ultima parte della mia carriera. E gi¨¤ si vedeva la personalit¨¤ del campione. Un tipo tosto, con la garra, come diciamo noi. Un difensore uruguaiano a 360 gradi. E’ stato leader nell’Atletico Madrid e in Nazionale. E ha mostrato carattere da vendere anche scegliendo l’Inter”.
Cio¨¨?
“A Madrid era un dio, poteva vivere di rendita fino a fine carriera senza particolari pressioni. Insomma, ha lasciato un porto sicuro per scegliere un progetto nuovo, in un club oltretutto in fase di ristrutturazione e che ha bisogno di vincere subito. Pressione a mille e grande concorrenza anche in difesa con i vari Skriniar, De Vrij e altri. Questo ¨¨ Godin. L’Inter ha preso un condottiero che ha ancora molto da dare”.
Dove lo colloca fra i grandi difensori uruguaiani?
“Non torno troppo indietro nel tempo, ma nella storia recente ¨¨ sicuramente fra i due-tre pi¨´ forti. E’ uguale a Montero, stessa pasta, e sono certo che Diego sar¨¤ onorato di questo paragone. Penso anche a Lugano, altro guerriero e leader l¨¤ dietro. E oggi ¨¨ gi¨¤ pronto il loro erede: Jos¨¦ Gimenez dell’Atletico Madrid”.
Recoba, tifa sempre Inter? La segue?
“L’Inter ¨¨ stata gran parte della mia vita. Mi informo sempre del risultato, e quando posso la guardo in tv. Faccio parte anche delle Legends, messo sotto contratto da Toldone (Francesco Toldo). Diciamo che ai tempi ho avuto l’intelligenza di andare via prima che si iniziasse a vincere tutto (ride). Ma quando l’Inter ha trionfato in Champions League, io ero la persona pi¨´ felice del mondo. Pensavo al popolo nerazzurro, a Massimo Moratti, alla sua famiglia. Il mio ¨¨ un sentimento sincero. E oggi che ci sono due uruguaiani in nerazzurro sono ancora pi¨´ felice”.
Gi¨¤, che ne pensa di Vecino?
“Ero sicuro che avrebbe fatto bene in Italia. Le sue caratteristiche sono perfette per il calcio italiano. Da noi un certo tipo di giocatori fanno pi¨´ fatica perch¨¦ si gioca nel breve, la palla corre meno e i campi sono poi spesso un disastro. Inseriti invece in un altro contesto... Matias ha passo, gamba, carattere e fisico, ¨¨ poi molto intelligente tatticamente. E’ un bravo ragazzo, umile. In pochi pensavano che avrebbe fatto cos¨¬ bene all’Inter, segnando anche gol pesantissimi”.
A proposito dei suoi gol invece, quali sono quelli che ricorda con maggiore emozione?
“Il 3-2 in rimonta alla Samp ai tempi di Mancini allenatore e il 3-1 su punizione alla Roma nel 2002 perch¨¦ quella sera pensavamo di aver fatto lo scatto-scudetto decisivo”.
E la doppietta all’esordio contro il Brescia che di fatto salv¨° la panchina a Simoni? Il gol da met¨¤ campo all’Empoli sempre nel 1997?
“Ma l¨¬ ero giovane e incosciente (ride). Parlo di emozione forte al momento, non dell’importanza dei gol”.
Una curiosit¨¤: perch¨¦ contro il Brescia tir¨° lei la punizione del 2-1? In campo c’erano Ronaldo e Djorkaeff per esempio, e Recoba in fin dei conti era una “spina”.
“Forse perch¨¦ avevo appena segnato con una bomba da 30 metri. Non si avvicin¨° nessuno alla palla. Anzi, al 90’ ci diedero un’altra punizione al limite dell’area, la posizione era per un destro, dunque per Ronaldo senza discussioni. Eppure Ronie si avvicino e mi chiese il permesso di batterla. Mi disse: ‘Chino, ti dispiace se tiro io?’. Roba da matti”.
E lei cosa rispose?
“All’inizio lo guardai stranito. Poi gli dissi: ”Secondo te? Ci mancherebbe altro!”. Rido ancora quando ci penso”.
Vieri ha detto che deve a lei il 50% dei gol fatti con la maglia dell’Inter.
“Bobo ¨¨ un amico vero, ci siamo ritrovati dopo un po’ che non ci si vedeva. E’ un ragazzo di cuore, perbene, generoso”.
Che centravanti era?
“Un animale!”.
Dia un voto al tridente Recoba-Vieri-Ronaldo?
“Dieci!”.
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