Presentato il difensore olandese: "La Lazio e le polemiche per lo spareggio? Sanno quanto ci tenevo... Qui perch¨¦ l'Inter mi ha voluto fortemente. Siamo forti"
Stefan de Vrij posa con la sua nuova maglia. Getty Images
Cinquantadue giorni dopo l’ultima di campionato torna a parlare Stefan de Vrij. La tempistica ¨¨ importante, perch¨¦ proprio nell’ultima giornata, quel Lazio-Inter ha deciso la corsa Champions. Dopo giorni di polemiche Simone Inzaghi decise di schierare De Vrij, promesso sposo dell’Inter, assecondando il desiderio dello stesso giocatore, oltre all’esigenza tecnica di non rinunciare al suo miglior difensore: "Mi ¨¨ dispiaciuto tanto per l’ultima partita, ma tutti quelli che mi conoscono e che hanno lavorato con me alla Lazio sanno quanto ci tenevo e quanto io abbia dato il massimo. Con loro ci siamo salutati con affetto poi, e fatti un in bocca al lupo reciproco".
RONALDO? UN BENE PER L’ITALIA —
Nel giorno della presentazione ufficiale da giocatore dell'Inter, Stefan torna a parlare di quella sfida. E non sembra affatto pentito di essere sceso in campo quella sera all’Olimpico: "Ormai ¨¨ il passato, non si pu¨° tornare indietro, ¨¨ andata come ¨¨ andata. Ma se mi guardo nello specchio so che ho fatto tutto quello che ho potuto e che dovevo per il bene della Lazio". E allora meglio pensare oltre, staccarsi dal passato e concentrarsi sulla nuova avventura all’Inter. De Vrij, arrivato a parametro zero, spiega la scelta: "Nessun club mi ha voluto fortemente come l’Inter. Credo nel progetto, la societ¨¤ vuole crescere e pure la squadra ¨¨ molto ambiziosa. Sono molto felice e convinto della scelta fatta. Spalletti? S¨¬, avevo parlato anche con lui e come la societ¨¤ anche lui mi ha voluto con forza". Ok le ambizioni, per¨° con Ronaldo alla Juve sembra tutto gi¨¤ scritto: "Penso che per il calcio italiano sia bellissimo l’arrivo di un giocatore del genere. Per quel che riguarda la stagione noi dobbiamo pensare che siamo una squadra forte e vogliamo continuare a crescere. Vogliamo essere competitivi in tutte le manifestazioni".
Vincenzo D’Angelo
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