Pazzi per l’Inter. Il 19¡ã scudetto ha fatto felice un popolo intero in attesa del titolo da 11 anni e il Festival dello Sport ha voluto celebrarlo ospitando, nell’incontro moderato dal vicedirettore Gianni Valenti e Davide Stoppini, uno dei grandi protagonisti, seppur da una scrivania, della cavalcata nerazzurra: l’a.d. Beppe Marotta. Che ha subito ricordato gli splendidi momenti del 2 maggio: “Una grande felicit¨¤, un risultato che non era inatteso perch¨¦ abbiamo lavorato duramente per raggiungerlo. Non c’¨¨ stato un momento in cui abbiamo pensato che fosse fatta fino a quando non abbiamo avuto l’aritmetica, per¨° la vittoria sulla Juventus dell’andata ci ha dato grande consapevolezza”. I tifosi, per¨°, si sono ritrovati a festeggiare lo scudetto negli stessi giorni in cui il condottiero in campo, Antonio Conte, decideva di lasciare il club: “Quando non c’¨¨ pi¨´ uniformit¨¤ di vedute e condivisione, ¨¨ giusto lasciarsi. Certo, ¨¨ stata una decisione che un po’ ci ha spiazzati, ma siamo stati capaci di muoverci in fretta e convogliare le nostre energie su Inzaghi, che aveva le caratteristiche che ci convincevano”.
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Marotta dice tutto: Conte, Eriksen, il Covid, i rinnovi, la seconda stella e...
L'a.d. nerazzurro ospite del Festival dello Sport: "Inzaghi pu¨° ricalcare il solco segnato da Antonio fino allo scudetto". E sulla crisi economica: "Adesso i conti sono in sicurezza e abbiamo raggiunto il risultato mantenendo la competitivit¨¤. Non ci saranno pi¨´ cessioni di pezzi pregiati"
IL MERCATO
¡ªUn’estate complicata dalle questioni societarie, resa drammatica dal grave problema di Eriksen (“La notizia migliore ¨¨ che il ragazzo stia bene”) e dalle cessioni eccellenti di Hakimi e Lukaku: “Il calciomercato insegna che non c’¨¨ nulla di scontato e devi essere pronto a reagire. Romelu non era certo nella lista delle possibili cessioni, ma quando ¨¨ arrivato dicendo che voleva andarsene e la societ¨¤ che lo voleva si ¨¨ presentata con un’offerta importante, abbiamo cambiato gli orizzonti del ragionamento. Poi la Roma ¨¨ stata molto corretta nel mantenere la promessa con Dzeko di liberarlo con la lista gratuita e abbiamo colto l’opportunit¨¤”. Certo, resta il macigno dei 245 milioni di euro di indebitamento, per¨° Marotta rassicura i tifosi: “Il problema della sostenibilit¨¤ dei costi coinvolge tutto il calcio e il Covid ha aggravato il problema. La famiglia Zhang ha speso 700 milioni per l’Inter, ma il modello complessivo deve essere rivisto. Adesso i conti sono in sicurezza e abbiamo raggiunto il risultato mantenendo la competitivit¨¤. Significa che non ci saranno pi¨´ cessioni di pezzi pregiati per fare cassa e che gli obiettivi dell’Inter restano invariati e guardano al top in Italia e in Europa. Quando ci sono difficolt¨¤ economiche, occorre lavorare con una visione e un progetto e uno spirito di comunit¨¤: l’Inter c’era, c’¨¨ e ci sar¨¤ sempre”.
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I MESSAGGI
¡ªPoi, con un simpatico gioco di rimandi, sugli schermi sono passati messaggi anonimi che l’a.d nerazzurro doveva riconoscere. Il primo ¨¨ di Adriano Galliani che ricorda i momenti bui del Covid contratto alla fine dell’anno scorso: “Quando passi una situazione di quel genere e rischi la vita, nel momento in cui guarisci vedi l’esistenza sotto un’altra prospettiva”. Gli altri sono di Simone Inzaghi, che di Marotta ¨¨ stato anche giocatore alla Sampdoria, e del fratello Salvatore, cui Beppe dedica un’esilarante imitazione di Sandro Ciotti.
LEADER E SCUDETTO
¡ªMarotta spende parole importanti per Barella: “Da talento si ¨¨ trasformato in campione, una parabola che per esempio Cassano (che ha avuto alla Samp, ndr) non ¨¨ riuscito a completare. Posso anticipare che nelle prossime settimane lo gratificheremo con un rinnovo in grado di tenere conto delle sue enormi qualit¨¤: Nicol¨° ha le caratteristiche per diventare un leader importante della squadra e il futuro capitano. Lui e Lautaro Martinez sono le pietre angolari del progetto”. Sullo scudetto, l’a.d ha le idee chiare: “Chi ci affronta sa che siamo la squadra campione e questo ¨¨ un ruolo che ci piace. Certo, il campionato ¨¨ molto competitivo e aperto, complimenti al Napoli che ¨¨ primo con grande merito, ma io continuo a temere le squadre con la cultura della vittoria: cio¨¨ Milan e Juventus”. A proposito, come ¨¨ stato il passaggio dalla grande rivale all’Inter? “Senza traumi, grazie all’esperienza mia e alla professionalit¨¤ dell’ambiente. Piuttosto, mi sorprese che Steven Zhang mi mand¨° un messaggio molto gradevole gi¨¤ il giorno dopo il mio annuncio di lasciare la Juve: io avrei voluto prendermi un periodo di pausa. Per¨° non me ne sono andato dalla Juve per Ronaldo”. Anche il re del mercato coltiva dei rimpianti: “Alla Juve potevo prendere Haaland, serviva un po’ di coraggio economico in pi¨´”. Il piccolo Kissinger, come lo soprannomin¨° il suo primo presidente al Varese, colui che aveva il poster di Rivera nella stanza, alla fine si sente di fare una promessa importante: “Scudetto all’Inter? S¨¬. Vogliamo la seconda stella”.
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