Inter, sondaggio per Conte. Ma servono 10 milioni
Tutti lo vogliono in Italia. Il nome di Antonio Conte ricorre in tutte le chiacchiere da bar, soprattutto di marca interista. E la strana attrazione fa parlare ormai da mesi, una cantilena che accompagna la rincorsa alla Champions di Luciano Spalletti e della sua band. Ma quanto ¨¨ davvero concreta la possibilit¨¤ che l’ormai ex allenatore del Chelsea (ma soprattutto della Juve…) entri da protagonista a San Siro sulla panchina nerazzurra la prossima stagione?
dialogo
¡ªUn sondaggio ¨¨ avvenuto di sicuro. Con la prova indiretta che il dialogo tra le parti ¨¨ stato avviato, sebbene in via assolutamente preliminare. Con certezza i vertici del club della famiglia Zhang hanno preso atto delle sue richieste economiche da top player: 10 milioni di euro netti a stagione. Vale a dire quanto gli ha garantito Roman Abramovich nell’ultimo rinnovo della primavera del 2017: cio¨¦ subito dopo aver trionfato in Premier e prima che calasse il gelo con l’inflessibile Marina Granowskaia. Dalla scorsa estate l’allenatore leccese ¨¨ libero da vincoli, ma nelle prossime settimane attende il verdetto della causa che ha intentato verso l’oligarca russo. Tra i soldi che gli spettano per contratto e i danni d’immagine sono in ballo circa 23 milioni di euro. La sua ¨¨ una battaglia di principio, non solo per far valere i propri diritti. E per lo stesso motivo Conte tiene alto il target delle sue richieste per la prossima esperienza professionale. Non a caso in cima ai suoi pensieri aveva messo il Manchester United, ma la fiducia appena concessa dai Glazer a Solskjaer ha chiuso quel portone. E l’ex c.t. azzurro sta rimodulando la sua strategia, imponendosi l’idea di non fare scelte affrettate. Cos¨¬ la questione dello stipendio va letta con attenzione. In sostanza Conte prende tempo con chiunque lo avvicini e la richiesta da 10 milioni va di pari passo con l’esigenza di selezionare i pretendenti, visto che lui cerca un’opportunit¨¤ di prima fascia. E ci¨° vale, a maggior ragione, per le big della Serie A.
A tal proposito va ricordato che alle nostre latitudini solo Allegri guadagna 7 milioni netti, mentre Spalletti si ferma a quota 4,5: cifre importanti, ma evidentemente lontano dal suo attuale livello retributivo. Negli ultimi tempi la sua candidatura ¨¨ tornata d’attualit¨¤ anche sulla sponda juventina, evidentemente legata ad una clamorosa separazione tra Agnelli e Allegri. Ma i fatti dicono che quel rapporto ¨¨ molto pi¨´ solido di quanto fanno credere le immancabili voci maliziose. Tant’¨¨ vero che l’ipotesi di un ritorno di Antonio alle radici si ¨¨ allontanata dopo l’impresa bianconera della remontada con l’Atletico Madrid. Ad ogni modo in questo delicatissimo periodo che precede i verdetti del campo (e i relativi bilanci tecnici) i vertici dei maggiori club muovono le loro pedine per riservarsi la scelta migliore. E Conte sa bene di essere in cima ai desideri di chi vuol vincere in Italia: cos¨¬ tiene tutti sulla corda.
Ma vista dalla prospettiva dell’Inter com’¨¨ giusto leggere questa vicenda? Diciamo che il rapporto instauratosi tra il tecnico leccese e Beppe Marotta nel triennio condiviso alla Juve pu¨° tornare molto utile. I due a Torino sono sempre dirimpettai (anche se ormai frequentano poco quelle case), ma soprattutto il rapporto personale ¨¨ rimasto pi¨´ che cordiale, a dispetto della separazione burrascosa del 2014. Si stimano reciprocamente e questo ¨¨ un presupposto importante per porre le fondamenta di un progetto ambizioso da condividere. Del resto, l’a.d. nerazzurro conosce alla perfezione le esigenze di un allenatore che ha un’attenzione maniacale per i dettagli. Un professionista esigente che pretende molto da se stesso, ma anche da chi gli sta intorno. Sfumature? Non in questo caso. E’ uno dei motivi per cui all’Inter nessuno vuole dare per scontata la pista Conte. E non solo per una questione di opportunit¨¤. Il presente dice che Spalletti ha un contratto di altre due stagioni: sollevarlo dall’incarico costa 25 milioni al lordo (considerando il suo staff). Ma alla base non c’¨¨ solo l’aspetto economico. Il club nerazzurro ha il dovere di arrivare in fondo per mettere a punto i nuovi programmi. Conte ¨¨ l¨¬, a portata di mano, ma manca un bel pezzo di strada per considerare effettivo il suo assenso.
Per ora lui preferisce stare in una terra di mezzo e potrebbe essere intempestivo per i nerazzurri accelerare i lavori proprio adesso. Anche perch¨¦ la concorrenza interna non appare in grado di sferrare attacchi altrettanto decisi. Detto dell’impasse in casa-Juve, resta sempre l’opzione del Milan. In passato i rossoneri hanno accarezzato l’idea a pi¨´ riprese. C’era ancora Adriano Galliani in sella quando venne fatto il primo tentativo. Poi, sono andati a vuoto altri approcci. E nonostante Leonardo e Gattuso in pubblico si dichiarino indivisibili, non sfuggono certo gli scricchiolii da quelle parti. Nei bar rossoneri la candidatura del leccese trova pi¨´ consensi di altre nomination straniere. Nonostante ci¨° in via Aldo Rossi ci vanno ancora pi¨´ cauti. Come al solito bisogna fare i conti con il traguardo della Champions e aggiungiamoci anche i paletti dell’incombente Fair-Play finanziario. In questa costosa asta la societ¨¤ di Elliott ¨¨ forzatamente in secondo piano. Tutte le attenzioni sono per l’Inter e l’inseguimento a Mister 10 milioni.
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