Si perde Leao, non fa girare l'Inter: un'altra notte da incubo per Asllani

Il ragazzo col grembiule si ricorderà a lungo di cosa vuol dire giocare tra le dune. Il saliscendi ti porta in alto e poi ti trascina giù. Kristjan Asllani lascia Riad con qualche nota sullo Smartphone. Delle parole da rileggere in volo: attenzione, marcatura, pressione. A Buti, l’isola felice dov’è nato e cresciuto, vicino Empoli, volava tra i tavoli durante le sagre, quindi sa che dopo un piatto rotto bisogna rimboccarsi le maniche e ripartire da zero. Contro il Milan è stato il peggiore in campo. Si è lasciato sfuggire Leao in occasione del 3-2 del Milan e ha perso il pallone che ha portato alla punizione da cui è nato il gol di Theo (anche se Inzaghi ha recriminato un fallo). Insomma, stavolta non è andata bene.

Errori

L’Inter ha un problema in regia. Quando Calhanoglu prende possesso della sedia va bene, ma con Asllani è tutto un altro film. Soprattutto nei big match come la Champions o le finali. L’ex Empoli ha rilevato il turco al 35’ e ha preso le redini del lungometraggio, ma senza successo. Ha toccato una cinquantina di palloni, completato 40 passaggi, effettuato un paio di lanci, ma senza graffiare. Poche verticalizzazioni, nessun guizzo alla Calha, nessun filtrante. L’Inter si sviluppa lungo la corsia mancina, ma Dimarco e Bastoni, il più delle volte, hanno bisogno dei filtranti di Calha per avviare l’azione. Con Asllani è un’altra cosa. ? più conservativo e meno coraggioso nelle scelte, anche se quest’anno aveva raccolto qualche applauso.

risollevarsi

Esempio: a Verona ha fornito l’assist per il gol di De Vrij, mentre contro l’Udinese, in Coppa Italia, ha trovato il primo gol stagionale. Fin qui i numeri dicono che ha raccolto 491 minuti in 15 partite. Asllani è una sorta di Harvey Dent: ha due volti. Il primo all’Inter, abraso da una vita da seconda linea, e il secondo in nazionale, dove ha giocato 29 partite, siglato tre reti e calciato anche un rigore (a segno contro l’Armenia nel 2022). Qui Asllani è in un cono di luce. Sarà la comfort zone. Inzaghi spera di riaverlo così anche in nerazzurro. Sul volo di ritorno, avranno molto di cui parlare.