De Vrij e il muro di Inzaghi: nessuno in Europa sa difendere come i nerazzurri

La squadra, a differenza delle altre big, non ha ancora subito gol. L’olandese top con Darmian e Bastoni in attesa di Acerbi. E Pavard scalpita

Non è il quanto. Almeno, non è solo il quanto. Ma il come, colpisce il come. L’Inter non subisce gol, non accadeva da 57 anni, da quando in panchina sedeva Helenio Herrera. E nessun altro, nei cinque maggiori campionati d’Europa, è riuscito a fare altrettanto. Bastino questi dati per capire che siamo di fronte all’eccezionalità. Ancor di più, però, Simone Inzaghi sarà soddisfatto del modo in cui l’Inter ha difeso: mai in crisi, mai in difficoltà, mai sotto pressione. Sommer ringrazia, gli sarà sembrato il Paradiso ritrovarsi tra i pali dell’Inter. Quello zero è un numero dolcissimo. Perché cancella i dubbi e le problematiche. Perché rasserena. Perché in fase di costruzione della squadra, con il mercato ancora aperto al rientro dalla tournée in Giappone, allenatore e società fecero un punto proprio per capire dove andare a investire la gran parte della disponibilità economica rimasta. E il concetto che in quella sede uscì forte e chiaro fu il seguente: "Abbiamo bisogno un difensore. Abbiamo bisogno di curare quell’aspetto, perché per caratteristiche noi siamo una squadra che non avrà mai problemi a farli, i gol".?

la pressione

E infatti è arrivato Pavard, con un investimento da 30 milioni. Ma il lavoro va oltre il francese, che infatti fin qui in campo non s’è mai visto. Va oltre pure Acerbi, il migliore del reparto della scorsa stagione, oggi ancora a quota zero minuti causa infortunio. Il lavoro è complessivo. L’Inter è diversa. Ha cambiato modo di giocare rispetto alla scorsa stagione. E le differenze hanno portato giovamento anche alla fase difensiva. L’Inter sta imparando - per la verità molto in fretta - ad aggredire l’avversario alzando la linea del pressing. Quando provò a farlo, nella prima parte della scorsa stagione, le cose non funzionarono. Ora il timing è perfetto, il pressing è portato di squadra, non a caso il recupero del pallone è molto più alto. E, soprattutto, riesce. Di conseguenza, la difesa non va quasi mai in difficoltà.

il centrocampo

L’altra chiave di lettura è nel lavoro dei centrocampisti. Perché quando anche la squadra avversaria riesce a superare la prima pressione dell’Inter, lo schermo offerto da Calhanoglu e compagni è notevole. Non a caso abbiamo citato Calhanoglu. Sul turco e sulla sua qualità in costruzione non ci sono mai stati dubbi. Ma in questo avvio di stagione è la sua capacità di copertura a stupire. Non solo tackle, non solo contrasti: l’ex milanista si sta rivelando eccezionale anche nella lettura delle linee di passaggio degli avversari.

i singoli

E poi ci sono i singoli. Darmian è un computer di affidabilità: Pavard faticherà per togliergli il posto. De Vrij è tornato il difensore dello scudetto con Conte, a posto fisicamente, mentalmente sempre sul pezzo. E infine Bastoni, che non ha mai abbassato il livello di concentrazione, mettendo in mostra anche una crescita sotto il profilo della marcatura. Contro la Fiorentina dalle sue parti c’era Nico Gonzalez: non pervenuto.

più scelte

?Più scelte Ora questa crescita, collettiva e individuale, deve passare dall’esame più difficile. Il Milan è, proprio insieme all’Inter, il reparto offensivo più prolifico della Serie A. Sarà curioso capire se Inzaghi manterrà la stessa filosofia di gioco vista nelle prime tre partite. La squadra di Pioli ha le armi per colpire anche in velocità. L’Inter è pronta. I meccanismi funzionano, Inzaghi non può non esultare. "Dobbiamo migliorare", disse dopo la vittoria con il Monza all’esordio. ? stato fatto, la Fiorentina era già un banco di prova importante. Ma il risultato pieno che vuole raggiungere Inzaghi è il mantenimento di un rendimento così elevato a prescindere dai protagonisti in campo. Ora anche la difesa ha uomini sufficienti per gestire le energie e ruotare quando il calendario sarà fitto. L’inserimento di Pavard in questo senso è cruciale. ? un titolare, nelle idee di tutti: lo dimostra il tipo di investimento fatto. L’Inter ha aggiunto mattoni al suo muro. Ed è un bene, guardando ai dati. Gli ultimi tre scudetti, in Serie A, sono stati vinti dalla squadra con il minor numero di gol incassati. E questo lo sa anche Inzaghi.?