La "sua" partita, Borghi e Zhang, il soprannome "Kissinger" e il lavoro di squadra. Ecco come si muove il dirigente partito da Varese, 58 km da San Siro
Giuseppe Marotta. ANSA
Trentadue anni e una partita, la sua. Non c’¨¨ altro personaggio, CR7 e Icardi si dividano pure la controcopertina: lo strillo ¨¨ Giuseppe Marotta, che definirlo convitato di pietra del Sant’Ambrogio calcistico ¨¨ persino riduttivo. Perch¨¦ hai voglia a rimandarne l’annuncio, hai voglia a posticipare per non turbare pensieri e parole dell’Inter prima di Juve e Champions. Marotta c’¨¨. C’¨¨ a Torino, emotivamente anche se non fisicamente. In fondo sar¨¤ molto pi¨´ comodo gustarsi la partita dal divano di una casa dentro il quadrilatero della moda, a due passi dagli uffici milanesi della Juventus, a due e mezzo dall’attuale sede nerazzurra, prima del trasloco che verr¨¤ in Porta Nuova. Il trasloco di Marotta ¨¨ piuttosto un ritorno alla casella uno, giro immenso per riatterrare a 58 km da casa, tanto passa dallo stadio Ossola dove andava a tifare Varese fino al Meazza.
MANAGER TUTTOFARE Dall'area societaria, fino a quella legata alla comunicazione. Dalla politica sportiva al mercato, la sua specialit¨¤: Marottaa ¨¨ un dirigente che ha sempre saputo gestire tutti i settori di una societ¨¤. E non di una qualsiasi, ma di quella che ha dominato e continua a dominare l'Italia. L’organizzazione societaria ¨¨ sempre stata il suo pallino, ad ogni livello ha sempre prestato molta attenzione ai media. Ora, invece, toccher¨¤ a lui indirizzare Steven Zhang nelle giuste direzioni e aiutare la squadra dirigenziale nerazzurra anche al di fuori di Appiano. Poi c'¨¨ l’aspetto pi¨´ visibile della faccenda: Marotta porter¨¤ all’Inter tutte le sue competenza e i suoi link in sede di mercato, magari cambiando anche qualche rapporto di forza dentro la griglia del calciomercato.
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