Operazione Grande Inter: così Inzaghi lavora a un'altra Istanbul e allo scudetto

L’ Inter non sceglie. Non vuole farlo, sente di poter riempire il calendario di impegni e di gioie, di fatiche e di sorrisi. E di notti d’oro, come quella col Benfica. Il secondo tempo di San Siro ha regalato una convinzione. L’ha regalata ai tifosi, certo. Ma ancor di più a Simone Inzaghi e ai suoi giocatori: si può correre ovunque, si può lottare per lo scudetto senza rinunciare all’idea di ripetere il cammino della scorsa stagione in Champions. Non vuol dire avere l’obbligo di riuscirci, ma nei muscoli e nella testa avere - questa sì - la capacità non di sentirsi fuori posto anche di fronte alla sola possibilità di competere su entrambi i fronti. E in queste righe proviamo a spiegare perché l’Inter fa bene a crederci. Lo facciamo in cinque motivi.

attacco

Macchina da gol. E mancano i difensori... Il primo motivo non può non essere legato all’attacco. E qui non s’intende solo la ThuLa, che basterebbe già di suo. L’Inter è una macchina da gol: altro che individualità, i nerazzurri hanno un gioco corale che produce in ogni partita - e in modalità spesso differenti - occasioni da rete in serie. La squadra di Inzaghi ha mostrato di saper vincere in tanti modi diversi. Il filo rosso che unisce tutte le sfide - sì, anche quella vinta 1-0 a Empoli - è però nella costante produzione di palle gol. E all’Inter mancano ancora i gol dei difensori: Pavard, Acerbi, De Vrij, Bastoni, tutta gente che nella testa e nei piedi reti da mettere a disposizione per la squadra. ? come se i nerazzurri non avessero mostrato ancora tutte le frecce del proprio arco. E per Simone Inzaghi questa è la migliore delle notizie possibili.

la rosa

Da Frattesi a Cuadrado. Potenzialità inespresse L’altra buona notizia, che poi è il secondo motivo, è che non si è ancora vista l’Inter ?profonda? pensata in estate. E il riferimento non è tanto all’infortunio di Arnautovic - l’austriaco non tornerà prima di fine novembre - quanto a Frattesi e Cuadrado. Il centrocampista non è ancora entrato a pieno regime in squadra. E ha nelle gambe tutto per essere protagonista. Il discorso può essere applicato, a maggior ragione, a Cuadrado. Il colombiano è abituato a vincere, in casa ha più scudetti vinti che finestre. E in una squadra che fa delle rotazioni sulle corsie esterne un dogma, Cuadrado è il giocatore ideale per spaccare le partite da metà ripresa in avanti. Un altro Sanchez, ma in una zona decentrata del campo, la fascia destra. Un altro Dumfries, in sostanza, senza che la sostituzione dell’olandese tolga pericolosità all’Inter tutta, come invece avviene talvolta adesso.

mentalita'

Dopo la finale muscoli sempre in vista. ? ormai acclarato che l’Inter dalla Champions della scorsa stagione ha acquisito una forza mentale per certi versa stupefacente. L’idea di essere arrivati in finale, ma ancora di più di averla giocata in quel modo contro il Manchester City, ha regalato convinzione alla squadra. In Europa l’Inter gioca con più sicurezza. E pure in serate storte come quella di San Sebastian riesce a stare in partita e a raddrizzare il risultato. L’Inter è matura. E questo aspetto si trasferisce automaticamente anche sul campionato. Nessuno dei protagonisti nerazzurri ha paura di nominare apertamente la seconda stella come obiettivo. Non nascondersi equivale a mostrare i muscoli: l’Inter si sente forte, sa di esserlo.

mercato

Rinforzi a gennaio? La società è pronta. Se un limite c’è, oggi può essere letto nelle scarse rotazioni offensive: il k.o. di Arnautovic riduce le scelte di Inzaghi. L’Inter è stata netta nel non voler rivolgersi al mercato degli svincolati, in questa fase. Ma non si possono escludere a prescindere movimenti a gennaio, specie se la squadra continuerà a correre come sta facendo ora. E il settore, nel caso, sarà proprio l’attacco. Dal Portogallo rimbalzano voci di un interesse per l’iraniano Mehdi Taremi. A oggi non ci sono conferme, ma è bene tenere in considerazione l’idea di un innesto ulteriore per Inzaghi. In fondo, quando è servito, la società nerazzurra ha sempre usato quella finestra.

ambiente

Coi tifosi blocco unico. E i nuovi si esaltano. E se serve un quinto motivo, va trovato nella componente ambientale. L’nter oggi è un blocco unico, dentro e fuori Appiano. La sintonia tifosi-squadra è a livelli eccezionali, San Siro ogni volta aggiorna i primati di presenze e di incassi. E questo feeling è stato subito trasferito ai (tanti) nuovi acquisti dell’estate.