Da argentino ad argentino, da interista a interista. "Lautaro Martinez? Lo vedo allenarsi felice coi suoi compagni, con l’Inter. Mi auguro che resti, ¨¨ un nostro patrimonio insieme ad altri ragazzi, ¨¨ cresciuto tantissimo", dichiara il vicepresidente dell’Inter Javier Zanetti, intervistato da Sky Sport. L’attaccante argentino sarebbe nel mirino di Barcellona e Real Madrid pronte a pagare la clausola e ad assicurarselo gi¨¤ questa estate. Zanetti, per¨°, spera che Lautaro decida di restare in nerazzurro: "Quando lo abbiamo preso lo seguivamo da tempo, era il pi¨´ promettente del calcio argentino. Parlando con Milito avevamo capito che potesse avere un futuro importante. Fa parte dell’Inter, ¨¨ cresciuto tantissimo, ¨¨ un punto fermo della sua nazionale".
Inter
Zanetti: "Ripartire? Difficile pensarci ora. E Lautaro spero resti con noi"
Il vicepresidente nerazzurro: "? complicato inventarsi nuovo formule per concludere il campionato in poco tempo. Non va compromessa la prossima stagione"
Ripartire o no
¡ªAncora non ¨¨ chiaro se Conte e la squadra potranno portare a termine la stagione interrotta per l'emergenza coronavirus: "? una situazione drammatica, difficile in tutto il mondo perch¨¦ il virus sta colpendo tante popolazioni. ? una situazione che non deve essere sottovalutata. C'¨¨ grande preoccupazione. Noi per primi, avendo una propriet¨¤ cinese, ci siamo resi conto che era una cosa molto grave. Poi il virus ¨¨ arrivato in Italia con tanti deceduti e molti che lottano per la vita. Dobbiamo stare molto attenti". Il Belgio ha deciso di cancellare il campionato in corso e Zanetti giudica la scelta "comprensibile perch¨¦ nessuno pu¨° prevedere quello che accadr¨¤. Bisogna riflettere, anche per rendere il calcio pi¨´ sostenibile". L'ipotesi di un torneo a tre squadre con in palio lo scudetto, non convince il vicepresidente dell'Inter: "Penso che trovare una formula sia complicato ora, magari per le semifinali di Coppa Italia, le finali e le coppe internazionali c'¨¨ pi¨´ tempo. Bisogna anche stare attenti a non compromettere la prossima stagione. Non ¨¨ semplice prendere una decisione".
LEGGI ANCHE
Una vita in nerazzurro
¡ªZanetti poi parla del suo rapporto con l'Inter, ormai pi¨´ che ventennale tra campo e scrivania: "Quando sono arrivato in Italia mi sono subito sentito in una famiglia. L'Inter ¨¨ resiliente, cade ma ha la forza per rialzarsi sempre ed ¨¨ questo che ci contraddistingue. Fa parte del nostro Dna, la viviamo cos¨¬. L'Inter ¨¨ anche responsabilit¨¤ sociale, cerca sempre di aiutare chi ne ha bisogno, abbiamo questi valori ed ¨¨ bello trasmetterli rappresentando questa societ¨¤ - spiega l'ex capitano, in difficolt¨¤ quando gli viene chiesto di scegliere la partita alla quale ¨¨ pi¨´ legato -. ? complicato, ma per il significato che ha avuto ricordo la prima, davanti alla mia famiglia. Ho realizzato un sogno giocando a San Siro. Poi penso anche alla finale di Coppa Uefa, sono pure riuscito a segnare e ho vinto il primo trofeo in nerazzurro". Anche scegliere l'allenatore non ¨¨ semplice: "Direi Simoni e poi Mourinho, con lui siamo riusciti a fare qualcosa di straordinario".
Triplete
¡ªIl riferimento ¨¨ al "triplete" del 2010, soprattutto a quella Champions League che Zanetti alz¨° al cielo di Madrid. "Fu un momento di grande emozione, ma mi piace ricordare tutto il percorso di quel trionfo. Mi viene in mente la partita di Kiev, eravamo fuori dalla competizione, ma riuscimmo a sistemare le cose, poi la partita di ritorno col Barcellona dopo una gara d'andata esaltante. Ancora soffro a guardare la partita del Camp Nou, non finiva mai, poi a Madrid abbiamo coronato un sogno che inseguivamo da tempo e per me, che avevo 37 anni, era l'ultima possibilit¨¤ di alzare al cielo il trofeo. ? successo tutto nel momento pi¨´ felice della carriera, proprio in quella partita raggiungevo le 700 partire con l’Inter, ¨¨ stato tutto straordinario". In carriera ha affrontato tanti fuoriclasse. "Penso a Messi nelle due semifinali di Champions, ma ricordo una partita contro la Juve con Simoni che mi diede il compito di marcare Zidane, togliergli la palla era molto difficile. And¨° bene e vincemmo 1-0, per me fu una partita significativa dal punto di vista della concentrazione che con Zizou doveva essere ai massimi livelli dal primo all’ultimo minuto. Ricordo che era difficile anche controllare Henry". Fuoriclasse come avversari, ma anche come compagni di squadra: "Ronaldo il Fenomeno aveva grande classe e grandissima qualit¨¤, ma ho avuto anche la fortuna di giocare con Messi in Nazionale".
Gasport
© RIPRODUZIONE RISERVATA