Due perle di Dumfries mandano l'Inter in finale di Supercoppa. L'Atalanta si arrende

Una doppietta dell'esterno olandese permette ai nerazzurri di Milano di centrare la finale. Niente da fare per Gasperini, a cui è stato annullato un gol per fuorigioco

Dum Dum, lo chiamano. E Denzel Dumfries esegue: segna due gol e manda l’Inter in finale di Supercoppa italiana, per dire all’Arabia che l’Atalanta sarà anche brava ma i nerazzurri più forti abitano a Milano. Dumfries per il primo gol porta la bicicletta: rovesciata in area. Per il secondo, si fa prestare un cannone: gran tiro da lontano che tocca la traversa ed entra. Davanti a 16mila spettatori, non tanti, Inter-Atalanta finisce 2-0 e in 90 minuti c’è tutta l’Inter. Inzaghi ha gestito il pallone, ha ruotato con i suoi cambi programmati e ha fatto male a modo suo. Il primo gol nasce da un angolo, il secondo da una ripartenza. E ancora: Lautaro a creare occasioni spalle alla porta, Barella decisivo, i quinti pericolosi. Tantissime occasioni, con un solo appunto negativo: Lautaro, ancora prigioniero della sua maledizione, ormai passa da gol sbagliato a gol sbagliato. Impressionante.

inzaghi-gasp 2-0

Simone Inzaghi merita due righe a parte perché lunedì giocherà per la storia. Vincesse anche la finale, arriverebbe a 7 trofei con l’Inter, primo di sempre assieme al Mago Herrera (che però ha vinto due Champions…) e a Mancini (quattro campionati). E salirebbe a sei Supercoppe, diventando sempre di più il principe della strana coppa. Gasperini invece l’ha fatta strana, la formazione. Fuori De Ketelaere, Lookman ed Ederson, messi in campo tutti insieme dopo 55 minuti. La sua Atalanta ha retto per un tempo, ma ancora una volta ha subito l’Inter, la squadra che soffre di più al mondo. Gasp se l‘è giocata con Samardzic-Zaniolo-Brescianini, il tridente che di solito resta nell’armadio, e in mezzo è partito con De Roon e Scalvini. Azzardo vero. Quando ha cambiato, ha preso gol.

la partita

La semifinale è bella, con tanti sussulti e una squadra superiore all’altra. Carnesecchi non per caso rischia già al primo minuto. Non solo, nel primo quarto di partita potrebbe prendere tre gol. Minuto 1: Lautaro calcia due volte, poi ci prova Mkhitaryan, su cui respinge Zappacosta. Minuto 10: miracolo di Carnesecchi, che respinge Lautaro ed esulta come i portieri fanno solo per le parate generazionali. Minuto 21: buco della difesa bianca, Lautaro calcia bene ma il portiere dell’Atalanta fa segno di no altre due volte, a lui e a Dimarco, pronto come sempre sulla respinta. In mezzo, un’occasione taglia XL per l’Atalanta: regalo di Bastoni che, cercando il retropassaggio a Sommer, trova Scalvini per la comoda girata di testa. Sì, comoda ma clamorosamente lenta e centrale. E allora? E allora il primo tempo a quel punto scende di tono, il ritmo si abbassa, Lautaro fa in tempo a calciare ancora (altissimo) e soprattutto a liberare Dumfries davanti alla porta. Puro copyright Inter inzaghiana: tacco della punta per l’inserimento del quinto. Ruggeri, da dietro, decide di provarci: si prende un gran rischio ma tocca la palla.

il momento decisivo

Le undici della sera di Riad, le nove in Italia, portano due novità: Taremi in campo dopo l’intervallo per Thuram (infortunato e visto poco) e il gol di Dumfries, che dopo 3 minuti cambia faccia al secondo tempo. Angolo da destra, la palla viene ributtata in mezzo e lì rimbalza, finché l’olandese, davanti a Scalvini, salta per la rovesciata. Perfetta. Il momento chiave, ancora più importante, però è il triplo cambio. Gasperini al 55’ fa entrare De Ketelaere, Lookman ed Ederson, sperando di ribaltare il tavolo. Macché, l’Inter in ripartenza fa male come sempre. Dopo un’ora di partita, Dimarco lancia il contropiede che, un rimpallo dopo, finisce a Dumfries: gran tiro sotto la traversa e partita indirizzata. Ecco, l'Atalanta avrebbe un’ultima occasione per rimettere in piedi la partita, a 20 minuti dalla fine. Prima Lautaro davanti a Carnesecchi sbaglia una specie di rigore – tiro sul portiere – poi Ederson segna alla fine di un’azione insistita. Segnerebbe, perché il Var vede il fuorigioco di De Ketelaere e annulla. Qui si capisce che la partita è finita. Le emozioni, no di sicuro. Il giovane Palestra, entrato per Gasp, toglie un gol fatto a Lautaro, e intorno al 90’ Sommer si guadagna il votone parando Djimsiti e Lookman nello spazio di due secondi. Il pubblico arabo allora capisce che la partita è andata e si mette a cantare come San Siro: “Per tutti quei chilometri che ho fatto per te…”. Se nel deserto o con la nuova metro di Riad, non lo spiegano.