Vincenzo Torrente, capitano del Genoa: "In campo non sapevamo niente, poi uno steward mi chiam¨°..."
Nell¡¯inverno del 1995 Vincenzo Spagnolo (conosciuto come Claudio ¡°Spagna¡±) aveva da poco finito il militare. Era diventato odontoiatra ma cercava un lavoro diverso e di l¨¬ a poco si sarebbe trasferito in Sardegna per lavorare nell¡¯agenzia immobiliare della zia. Era un ragazzo di 24 anni con tanta vita davanti e il Genoa nel cuore, lo stesso che esattamente 30 anni fa veniva irrimediabilmente trafitto da una lama a farfalla prima di una partita contro il Milan appena fuori dal Ferraris. Il motivo non si conosce, perch¨¦ non esiste. La sua unica ¡°colpa¡± era quella di essere genoano. Dall¡¯altro lato della lama c¡¯era Simone Barbaglia, diciottenne, membro della ¡°banda del Barbour¡±, una costola delle Brigate Rossonere che si distingueva per l¡¯abbigliamento casual sul modello britannico.
In campo, ancora tanti protagonisti del Genoa europeo di Bagnoli di qualche anno prima: Torrente, Ruotolo, Bortolazzi, Skuhravy. Il clima tra genoani e milanisti era teso gi¨¤ dai giorni precedenti alla partita, ma nessuno avrebbe potuto immaginare un epilogo cos¨¬ tragico. E ritrovarsi quasi per caso capitano del Grifone, in quel caso, sembrava un brutto scherzo del destino. Perch¨¦ no, al capitano non toccarono solo i compiti da leader di spogliatoio. Signorini, teoricamente capitano rossobl¨´, quel giorno part¨¬ dalla panchina e la fascia pass¨° sul braccio di Vincenzo Torrente.
all'altoparlante
¡ª ?¡°Noi non sapevamo niente di quanto fosse successo al di fuori dello stadio ¨C racconta proprio l¡¯ex difensore rossobl¨´ -. Mi accorsi che c¡¯era qualcosa che non andava all¡¯inizio del secondo tempo (Spagnolo era stato ucciso prima della partita, ndr): uno steward si avvicin¨° dicendomi di andare a parlare con i ragazzi della gradinata Nord. Andai senza sapere nulla. Furono loro a dirmi che la partita non poteva proseguire perch¨¦ era morto uno di noi. Rimasi sconvolto. Tornai a centrocampo per comunicare la notizia a tutti. Morire per una partita di calcio: che cosa assurda. Siamo rimasti in campo ancora un po¡¯ perch¨¦ credo che la polizia stesse prendendo tempo a livello organizzativo, ma gi¨¤ dentro lo stadio stava succedendo di tutto: avvertii subito la sensazione che potesse degenerare. Andai sotto la Nord una seconda volta ma rischiai di prendermi addosso un water che mi avrebbe spezzato in due. Volava di tutto. Neanche Sebastiano Rossi riusciva a raggiungere la porta del Milan¡±.?
idolo
¡ª ?Dopo l¡¯annuncio di Torrente il clima non si placa, perch¨¦ a quel punto ¡°era diventata una caccia al milanista¡±. I tifosi rossoneri restano bloccati nel settore ospiti fino alle 23 ¨C la partita era alle 14 ¨C e vengono schedati uno per uno per risalire al colpevole dell¡¯omicidio. ¡°Quel giorno non c¡¯era niente di normale ¨C prosegue Torrente ¨C ma nessuno se lo scorder¨¤ mai. Spagna per me ¨¨ indimenticabile. Oggi passer¨° fuori dallo stadio a lasciare una rosa. Mi colp¨¬ particolarmente il fatto che la famiglia abbia deciso di mettere una mia maglia dentro la bara di Claudio: scoprii di essere il suo idolo. Una squadra piena di campioni e il suo idolo ero io¡¡±. Probabilmente, Spagna ci aveva visto lungo.
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