Un punto che serve poco a entrambe le squadre. I crociati in 10 dal 60' per l'espulsione dello sloveno che paga un pericoloso intervento su Chibsah
Camillo Ciano e Gervinho. Lapresse
Una partita autunnale: noiosa, a tratti persino malinconica. Lo 0-0 ¨¨ lo specchio di ci¨° che Parma e Frosinone producono: soltanto un tiro ciascuno nella porta avversaria. Troppo poco per vincere e per rompere quell'equilibrio che i due allenatori, D'Aversa e Longo, con tanta pazienza avevano costruito alla vigilia. Non ci sono uomini in campo in grado di saltare il nemico e di creare la superiorit¨¤ numerica, non ci sono lampi, non ci sono scatti, n¨¦ improvvise verticalizzazioni. Con questo canovaccio come si pu¨° pretendere che si veda un briciolo di spettacolo?
poche occasioni —
Il primo tempo ¨¨ una sfida a scacchi con il Parma che prova a rubare il pallone in zona centrale e a ripartire e il Frosinone che sceglie la soluzione degli attacchi laterali. Ma Gervinho non ¨¨ in giornata e non accelera quasi mai, mentre dall'altra parte non possono bastare Zampano a destra e Beghetto a sinistra per creare pericoli alla porta di Sepe. Tant'¨¨ vero che l'unico tiro nello specchio ¨¨ del Parma con Siligardi che, da fuori, impegna Sportiello.
follia stulac —
Nella ripresa ci si attende il salto di qualit¨¤, ma si rimane delusi. Al 16', poi, il Parma resta in dieci per la giusta espulsione di Stulac (entrataccia su Cibsah) e da quel momento cerca di non sprofondare. Il Frosinone, pur in superiorit¨¤ numerica, dimostra evidenti limiti in fase di conclusione e una imbarazzante lentezza nella costruzione della manovra. Soltanto un brivido per gli spettatori: il colpo di testa di Vloet, proprio sulla sirena, che Sepe vola a deviare in calcio d'angolo. Il risultato ¨¨ giusto, ma il bel calcio ¨¨ un'altra cosa.
Andrea Schianchi
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