La seconda Inter di Conte, quella che dovrebbe dare l’assalto alla Juve, ha appiccicato dietro alle spalle il solito aggettivo, quello che assai poco piace al suo tecnico: ¨¨ pazza. Folle, come un 4-3 finale in cui la Fiorentina, partita a razzo era stato prima rimontata da Lautaro e aveva poi contro-sorpassato i nerazzurri. Era un 2-3 impreziosito dalle giocate di Ribery, professore in giro per il campo, prima dell’uno-due nerazzurro tra l’87’ e ’89 figlio anche dei cambi che hanno dato benzina. D’Ambrosio ¨¨ l’eroe della vittoria dopo i gol della solita Lu-La e regala a Conte una prima vittoria: sembrava insperata e penalizza una Viola che esce da San Siro a testa altissima.
a san siro
? la solita pazza Inter: rimontona finale e Fiorentina battuta 4-3
Nei minuti finali Lukaku e D'Ambrosio in 2' ribaltano il risultato. Grandissimo Ribery, in gol anche Kouame, Lautaro, autorete di Ceccherini, Castrovilli e Chiesa
L'AVVIO
¡ªConte all’inizio sceglie una formazione pi¨´ conservativa di quanto ci si aspettava: c’¨¨ Brozovic nei due centrali, mentre la freccia Hakimi ¨¨ in panchina per far posto al pi¨´ tattico Young. La Fiorentina, invece, trova nel 3-5-2 un vestito su misura: Chiesa pu¨° sgasare a tutta fascia, il genio di Ribery assiste davanti Kouam¨¦, mentre in mezzo si sentono i centimetri e i chili di Amrabat tra i pi¨´ virtuosi Bonaventura e Castrovilli. Al contrario, i redivivi Perisic ed Eriksen faticano a trovare il proprio posto in questa casa in costruzione. Se pi¨´ avanti ¨¨ un corpo estraneo, il danese sa rifinire con precisione quando si abbassa e ha pi¨´ campo davanti. Il ruolo di esterno a tutta fascia ¨¨ un mondo nuovo per il croato, che non riesce quasi mai a strappare negli ultimi metri.
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INIZIO SHOCK
¡ªTrentasei giorni dopo lo psicodramma dell’Europa League, sfuggita sul pi¨´ bello con tutto il successivo carico di tensioni, l’Inter sembra cos¨¬ intrappolata dentro allo stesso incubo. Con un gol regalato e primi minuti sui carboni ardenti. In avvio l’ordinatissima Viola di Iachini se la spassa nel festival di errori interisti e, su cross dell’ex Biraghi (di destro), ecco il patatrac difensivo al 2’: errore di posizionamento di Kolarov, poco a suo agio in marcatura, e Bonaventura pu¨° servire Kouam¨¦ per il pi¨´ facile dei gol. Oltre alla difesa improvvisata, alcuni semplici passaggi sbagliati sono la spia di una certa ansia. Serve il miglior Handanovic per evitare la doppietta della punta: una Fiorentina cos¨¬ bella non ¨¨, per¨°, figlia del caso, perch¨¦ Iachini sta lavorando bene su un’ottima stoffa. Poi, pian piano, la squadra di Conte si desta dal torpore e inizia ad attivare, almeno in parte, la connection per la Lu-La: un rigore su Lautaro viene dato e poi tolto dal Var, ma ¨¨ un segno di normalit¨¤ ritrovata. Un attimo prima della fine del primo tempo il pari arriva con una delle pi¨´ classiche giocate del Conte I: Lukaku, da centroboa, libera campo alle sue spalle e, dopo l’incursione del motorino Barella, Lukaku inventa la giocata dal limite.
FUOCHI D’ARTIFICIO
¡ªL’ispirazione del Toro si trascina subito nel secondo tempo con una azione tutta di forza e caparbiet¨¤, una di quelle che giustifica il soprannome che gli hanno appicicato: Lautaro difende la palla in area e riesce a tirare in qualche modo e, dopo la deviazione di Amrabat, causa la deviazione fatale di Ceccherini. L’autogol ¨¨ solo un bagliore, una illusione nerazzurra: non mette la partita nei binari che si aspetterebbe Conte perch¨¦ subito dopo cade il pareggio viola. Sull’incursione di Castrovilli, servito dal solito Ribery, Brozo ¨¨ in ritardo ed ¨¨ 2-2. Anzi, il francese imprendibile mette in porta Chiesa dopo una giocata fantastica in un contropiede da libri di scuola: l’azzurro fa l’ennesima sgroppata della partita e beffa Handanovic, ribaltando ancora una volta la frittata. La contro-rimonta ¨¨ il segno che, tra i viola, non c’¨¨ solo qualit¨¤, ma anche spiccata personalit¨¤: servir¨¤ a Iachini per abitare le zone alte della classifica.
IL FINALE
¡ªSul 2-3 Conte non pu¨° che fare marcia indietro rispetto all’11 iniziale: Hakimi, scalpitante in panchina, entra al posto di Young ed Eriksen, dopo l’ennesima prestazione deludente, lascia la trequarti al pi¨´ produttivo Sensi. A quel punto l’asse dell’Inter pende sempre di pi¨´ verso la met¨¤ campo della Fiorentina, anche a costo di rischiare ancora contropiedi: i nerazzurri recuperano l’ardore mancato e cominciano a macinare occasioni. Lukaku ne divora una di destro dopo aver ancora bullizzato Ceccherini, mentre Dragowski ¨¨ miracoloso su Barella. Serve altro spirito guerriero: cos¨¬, a un quarto d’ora dalla fine, esordisce Vidal e riassaggia la Milano nerazzurra Nainggolan. Escono Barella-Brozovic, i due centrali, e per passare a una disperata difesa a 4 deve entrare anche Sanchez al posto di Perisic: la deviazione dall’ortodossia contiana pagher¨¤. Alla fine, dopo minuti a sbattere contro il muro, riesce pure a sfondare: il pari ¨¨ di Lukaku, ma ¨¨ il primo lampo di Hakimi che d¨¤ un gioiellino di assist al volo. Alla fine, per¨°, Conte pu¨° portare in trionfo il fedelissimo D’Ambrosio che segna di testa l’incredibile 4-3. Pi¨´ pazza di cos¨¬, ¨¨ difficile.
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