Mihajlovic: "Ho la leucemia. Ma la batter¨° giocando all'attacco"
Gli occhi lucidi, la voce rotta, il momento pi¨´ difficile di una vita. "Ho fatto alcuni esami dove si sono scoperte alcune anomalie che non c'erano qualche mese fa - racconta Sinisa -. Voglio essere chiaro. Prima di partire per il ritiro ho detto che avevo la febbre, ma convincere mia moglie che avevo la febbre era difficile, perch¨¦ sono quarant'anni che non l'avevo. Quel giorno dovevo fare ulteriori esami alle 15, ed ¨¨ venuta fuori la sentenza: leucemia. E ho preso una bella botta. Sono stato chiuso in casa a riflettere, piangere, ti passa tutta la vita davanti". E gli scappano due lacrime. "Non sono due lacrime di paura: la malattia la rispetto ma la vincer¨° guardandola negli occhi, marted¨¬ comincer¨° e non vedo l'ora, prima si comincia e prima finisco. ? una malattia in fase acuta ma si pu¨° guarire e sconfiggere".
Non esistono invincibili
¡ªDavanti a cose cos¨¬ non ci sono domande da aggiungere n¨¦ risposte da avere. C'¨¨ solo da rispettare e aspettare. Sinisa Mihajlovic si presenta urbi et orbi, col solito coraggio che ancora una volta lo contraddistinguer¨¤, alle 16,30 spiegando tutto ci¨° che lo sta preoccupando e che lo terr¨¤ lontano (si fa per dire) dal Bologna per un po' di tempo. "Avevo visto Walter Sabatini che stava peggio di tutti ed ero geloso - continua Sinisa sorridendo-: Ho chiesto questa conferenza stampa e chiesto riservatezza prima perch¨¦ volevo dare io per primo la notizia alla mia squadra, purtroppo non tutti l'hanno rispettato per vendere cento copie in pi¨´, rovinare amicizie ma non voglio pi¨´ parlare di sta cosa... Un'altra cosa voglio dire: il 28 febbraio ho fatto degli esami ed era tutto a posto, fino al 27 maggio ho continuato ad allenare, giocavo a padel due ore, non avevo stanchezza, non avevo chiazze rosse. Niente. Io faccio sempre le visite perch¨¦ mio padre ¨¨ morto di cancro, e se noi non avessimo fatto quest cose non avremmo scoperto questa malattia. Tutti pensano che io grande e grosso non possa avere niente: invece nessuno di noi deve pensare di essere indistruttibile. Ma quando ti succede ¨¨ una botta tremenda. La unica tua speranza ¨¨ di aver fatto prevenzione, in quei momenti la tua vita cambia in un attimo. Ma state tranquilli: come ho detto ai ragazzi vincer¨° anche questa".
Discorso alla squadra
¡ªAlle 16,05 Sinisa aveva voluto dirlo alla squadra. Una conference-call Casteldebole-Castelrotto, lui da una parte con anche Walter Sabatini e dall'altra la squadra intera prima e poi tutto lo staff. Voce rotta, commossa, commozione vera, la difficolt¨¤ di giorni pesanti e la testa piena di pensieri: dopo il primo discorso, la squadra si lascia andare a un applauso lungo, scrosciante, affettuoso. Qualcuno gli dice qualcosa, ancora un altro applauso, poi Sinisa parla anche col proprio staff per organizzare il lavoro di questi e dei prossimi giorni. La squadra continuer¨¤ il suo tragitto a Castelrotto, come se Sinisa fosse ancora presente. Perch¨¦ lo ¨¨. Venti minuti di conferenza, in cui Sinisa ha dato spiegazioni, chiesto ai giocatori di dare il massimo comunque e si ¨¨ addirittura scusato per non poterlo dire l¨¬ di persona. Commozione ancora, applausi, qualche grido per incitarlo a non mollare e insomma un faccia-a-faccia globale e telematico per far sentire la sua presenza. Venti minuti intensi. Veri. "Ai mie giocatori ho detto che bisogna giocare per vincere - riprende Sinisa -, io devo usare la stessa tattica del calcio, andare all'attacco. Io questa sfida certamente la vincer¨°, per me, per la mia famiglia (c'¨¨ Arianna, la moglie, in sala stampa ndr) e per tutti quelli che mi vogliono bene".
Ho pianto
¡ªLe prime avvisaglie Sinisa Mihajlovic le aveva avute il giorno prima del ritiro: non si sentiva bene - era il 10 luglio - e aveva deciso proprio per una insistente febbre di non partire con la squadra. Quella che inizialmente era febbre si ¨¨ poi rivelata qualcosa di pi¨´ serio, per la quale Sinisa - come sempre nella sua vita - combatter¨¤. "Io stavo bene - riprende - ho ricevuto centinaia di telefonate e chiedo scusa se ad alcuni non ho risposto: volevo disintossicarmi e togliere tutte le cose negative che avevo dentro per poter andare ad affrontare la situazione con grande forza. Voglio ringraziare il Bologna: sono una famiglia, questo per me ¨¨ una cosa importante. Io questa sfida la vinco, soprattutto con gente che mi vuole bene, che sta con me lavora con me. In questi giorni ho pianto molto, ma l’ho fatto quando ho visto certi messaggi: ma io sono a posto, combatto, non devo fare pena a nessuno. Ma certe cose ti fanno emozionare".
Vincer¨¤
¡ªMentre l'a.d. Fenucci e il d.s. Bigon sono rientrati da Montreal dirigendosi a Castelrotto dalla squadra, qui a Casteldebole e in sede c'¨¨ Walter Sabatini al fianco del tecnico del Bologna. Con Sinisa, alloggiato in hotel del centro, ovviamente la moglie Arianna e non solo. Saranno i giorni della battaglia. "Sinisa ¨¨ il nostro condottiero - dice Sabatini -. Lui conduce il Bologna e condurr¨¤ questa squadra fino alla fine del contratto. Andr¨¤ avanti lui, lui resta con noi fino a quando non vincer¨¤ questa battaglia, perch¨¦ la vincer¨¤. La famiglia Saputo ¨¨ schierata con lui, si sono sentiti, gli ha dato tutte le garanzie per il suo futuro. Sinisa ha avuto il coraggio di venire qui, io mi sarei nascosto in una grotta".
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