In Coppa Italia contro la Fiorentina una notte delle sue, in risposta al soprannome scherzoso di Gasperini. Ora nel mirino c’¨¨ l’Europa e allo sloveno si chiede continuit¨¤
Josip Ilicic, 31 anni. Lapresse
Se lui sta bene, l’Atalanta vola. Se la gamba va (insieme alla testa), il livello si alza. E non ce n’¨¨ (quasi) per nessuno. Se poi non ¨¨ in giornata il discorso allora cambia, ma ieri lo era, eccome. Ilicic ¨¨ cos¨¬: prendere o lasciare. Contro la Fiorentina si ¨¨ vista la versione bella, bellissima del talento sloveno, quella che al Franchi hanno ammirato spesso dal 2013 al 2017 (le sue 4 stagioni in maglia viola con 138 presenze e 37 gol). Il 3-3 nel match-one delle semifinali di Coppa Italia porta la sua firma: azione strepitosa e assist per il vantaggio di Gomez (16’), poi un “cioccolatino” per Pasalic 2’ dopo (di De Roon il tris, e che tris, al 59’). Roba che da sola vale il prezzo del biglietto. Con tanti saluti a quello strano soprannome che forse spiega in parte il suo carattere, ma che con il suo mancino non ha nulla a che fare.
“NONNA” A CHI? —
Lo chiama cos¨¬ (ovviamente scherzando) Gasperini, vuoi per qualche acciacco di troppo, vuoi per una personalit¨¤, come dire, “poco appariscente”. Sta di fatto che Josip da Prijedor, dalle parti di Zingonia, per tanti ¨¨ la “nonna”. Per i compagni, soprattutto per il mister che ha svelato il simpatico retroscena dopo il 2-6 di Reggio Emilia (29 dicembre). Con il Sassuolo and¨° a sorpresa in panchina (dentro Barrow), salvo poi portarsi a casa il pallone con una tripletta da Speedy Gonzales, arrivata in soli 27’. Speciale, invece, lo ¨¨ stata quella del 21 ottobre nel 5-1 sul Chievo, la prima partita con il “nuovo” Papu trequartista, la prima con lo sloveno titolare dopo aver superato la malattia. Quel giorno fu il definitivo saluto al giocatore in fatica visto nei precedenti 4 spezzoni di gara (Spal, Milan, Torino e Samp) a seguito dell’infezione alla mandibola. L¨¬ inizi¨° un’altra storia.
RINASCITA —
Un passo falso (l’espulsione di Empoli il 25 novembre e i 2 turni di squalifica), ma pure due triplette, il primo squillo nel 2-1 sulla Spal (10 febbraio) e quante magie. Un po’ di sregolatezza fa parte di Ilicic (“In carriera avrei potuto fare di pi¨´”, l’onest¨¤ dopo il 3-3 interno con la Roma), ma quando il suo mancino illumina impossibile chiamarlo “nonna”. Meglio “genio”: a Firenze ha regolarmente portato via 2-3 avversari (ne sa qualcosa Vitor Hugo) e per Zapata, Gomez e i centrocampisti (in primis De Roon, Pasalic e Hateboer) lo spazio ¨¨ raddoppiato/triplicato. Il Gasp quindi se lo coccola, sperando che a 31 anni possa centrare l’impresa pi¨´ importante: 13 turni di Serie A per trascinare in alto la sua Dea, ma soprattutto una Coppa Italia (il 24 aprile la semifinale di ritorno) da conquistare. Con l’Europa, in entrambi i casi, sullo sfondo. Se Josip c’¨¨, sognare non ¨¨ vietato.
Francesco Fontana
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