Il tecnico dei bergamaschi parla della situazione attuale dei suoi e della Serie A 2018-19: “Cerchiamo conferme in un campionato equilibratissimo. Bello che ci sia CR7 qui, Ancelotti ¨¨ stato straordinario”
Gian Piero Gasperini, 60 anni. Ansa
Gasperini, ma lei non era il provinciale della difesa a 3 e della marcatura a uomo a tutto campo?
“Io veramente la difesa a 3 l’ho imparata da Ajax e Barcellona, anche se in Italia tutti ripetevano che in Europa non funziona. Quando arrivai all’Inter la facevano in pochi, ora la situazione ¨¨ cambiata. Marcatura a uomo? Se un mio giocatore attraversa il campo per inseguire un avversario e molla il suo posto, mi arrabbio di brutto”.
? diventato l’idolo di Sacchi...
“In questi anni Arrigo mi ha fatto arrivare spesso apprezzamenti. Sms, telefonate. Pubblicamente fa un altro effetto... Da un grandissimo innovatore come lui, poi. In tanti hanno vinto, in pochi hanno lasciato il segno. Il suo Milan lo ha lasciato”.
Una lezione di Sacchi?
“La zona pressing ¨¨ alla base dei miei principi. All’epoca la facevano solo il suo Milan e il Pescara di Galeone in cui giocavo. Anche se oggi il calcio di Sacchi sarebbe improponibile, sono cambiate troppe cose: il passaggio al portiere, il fuorigioco in linea, la maggior severit¨¤ per fallo tattico e fallo da ultimo uomo... Il calcio non si ferma. ? in evoluzione continua. Anche il mio”.
La sua difesa a 3 infatti non ¨¨ quella delle origini.
“L’illuminazione mi venne al Genoa da Burdisso, marcatore fortissimo. Fino ad allora la superiorit¨¤ numerica in difesa era un dogma. In un Genoa-Juve lasciai Burdisso e De Maio contro Tevez e Llorente: fecero un partitone. Guadagnavo un uomo per la manovra. Valeva la pena di rischiare. I difensori dell’Atalanta che attaccano sempre nascono da quella intuizione. Il calcio cambia, parlare di numeri, di difesa a 3 non ha pi¨´ senso. Contro un tridente posso difendere a 4 e impostare a 3. Contano i principi non i moduli. E cos¨¬ per le ali”.
Cio¨¨?
“Un tempo ne tenevo sempre due larghe. Poi al Genoa arriv¨° Suso che non era Sculli e gli chiesi di convergere come fa nel Milan e come fa ora Gomez, che si alterna con Ilicic al centro”.
Un’innovazione del futuro?
“Il portiere che sale tra i due difensori centrali per impostare cos¨¬ si guadagna un altro uomo per la costruzione. Vedrete, in futuro i portieri verranno scelti pi¨´ per i piedi che per le mani”.
Berisha ¨¨ pronto?
“No. Meglio che per ora si concentri sulle parate...”.
Klopp: “Alleniamo per divertire la gente”. Allegri: “Chi si vuole divertire, vada al circo”.
“Io al Genoa ho fatto 70 punti, all’Atalanta 72. Mi piace vincere. Ma quello che conta di pi¨´ ¨¨ giocare bene. La vera soddisfazione ¨¨ vedere la gente in delirio. La gioia dei tifosi dell’Atalanta domenica scorsa non ha prezzo. Io cerco queste emozioni. E poi cos¨¬ i giocatori crescono in autostima. Si convincono: posso farlo”.
Era in delirio anche Percassi?
“Ormai ¨¨ un rito. Quando vinciamo, i giocatori sanno che il presidente scender¨¤ subito in spogliatoio e annuncer¨¤ entusiasta il premio partita... Allora lo aspettano facendo una specie di ola: ooohh... E quando entra, esplode l’ovazione. Domenica l’hanno sollevato e fatto volare in aria. Si merita queste gioie, lui e suo figlio Luca, a.d. A Verona, prima della delicata partita col Chievo, hanno pranzato con la squadra. Eravamo quartultimi. Stefano, l’altro figlio, ¨¨ partito da Hong Kong in tempo per esserci con l’Inter. Famiglia fantastica. I giocatori sentono la loro presenza”.
Se arrivasse una grande di Premier a cercarla, Percassi la lascerebbe partire?
“Credo di no e cos¨¬ avrei la scusa... Sto bene in Italia. Potevo allenare in Premier una squadra di non primissima fascia e so che avrei fatto bene, perch¨¦ noi italiani tatticamente siamo pi¨´ preparati. Non ho voluto. Il problema era vivere l¨¬ dal luned¨¬ al sabato. Alla mia et¨¤ sento ancora di pi¨´ le radici”.
In rete girava un suo fotomontaggio con mano all’orecchio, alla Mourinho. Ci ha pensato?.
“No. Io non ho rancore verso gli interisti e mi spiace che molti ce l’abbiano con me. Forse hanno interpretato la mia analisi come un attacco all’Inter, ma io dicevo soltanto che la societ¨¤ all’epoca non era strutturata per vincere, infatti ha faticato per anni. Solo ora ha messo le basi per costruire un futuro importante. Io dico che l’Inter, in prospettiva, ¨¨ la squadra che butter¨¤ gi¨´ la Juve dal trono. Quanto a Mourinho, non ho trovato offensivo il suo gesto. Il calcio ha bisogno di ironia. Pi¨´ che la mano, mi ha fatto ridere la smorfia buffa”.
Moratti?
“L’ho rivisto per la prima volta dopo anni in tribuna a San Siro, per Inter-Barcellona. ? stato cordiale. Anche molti altri interisti. Non mi odiano tutti...”.
Nel primo tempo ha pensato di restituire i 7 gol di San Siro?
“Vanno bene anche quattro...Dopo quei 7 gol, l’Atalanta decoll¨° e fin¨¬ il campionato a +10 sull’Inter che si ferm¨°. Ora mi auguro che dopo la goleada non ci fermiamo noi”.
Spalletti ¨¨ stato impressionato dal calore dello stadio.
“Vedr¨¤ l’anno prossimo, quando avremo la prima curva nuova: un muro verticale tipo Dortmund, pi¨´ vicino al campo… Il pubblico non ci chiede di vincere a tutti i costi, ma di sentire sempre la responsabilit¨¤ della rappresentanza. Dopo la sconfitta con la Samp eravamo quartultimi. I tifosi ci hanno applauditi lo stesso, perch¨¦ vedevano i giocatori stremati a terra. Altrove avrebbero fischiato”.
Impressionante ¨¨ anche la vostra condizione fisica. Cosa ha portato il danese Bangsbo?
“? un ricercatore. Ha lavorato con Lippi, Ancelotti, Leonardo. Ha portato innovazioni come lo Yo-yo test. Conoscevo i suoi libri. ? un fisiologo che studia sforzo, fatica, recupero. Ha conoscenze che vanno oltre le mie e quelle del mio staff. Come dicevo: ad ogni livello, tattico, di preparazione, una squadra dev’essere dinamica, aggiornarsi ed evitare la noia della ripetitivit¨¤”.
Ilicic fino a qualche partita fa sembrava annoiato.
“Ilicic ¨¨ un grande campione che a volte dimentica ci¨° che serve per esserlo. Se lo vuole, lo ¨¨. Ci siamo scontrati. Quando ¨¨ tornato dalla Nazionale ha fatto l’incazzato, io pure. Ma sotto i miei modi burberi c’¨¨ affetto”.
Zapata cresce.
“Se decolla lui, vola l’Atalanta. Ha sofferto il cambiamento, alla Samp era stato fermo a lungo. Sta recuperando forza, deve essere pi¨´ cattivo in area”.
Barrow invece si ¨¨ perso un po’.
“Per un ragazzo partito col botto, non ¨¨ facile confermarsi. Ma le difficolt¨¤ lo aiuteranno a crescere. Ha la testa a posto”.
Hateboer e Gosens sembravano la caricature di Conti e Spinazzola. Invece...
“Gosens ¨¨ cresciuto in forma fisica e convinzione. Ora attacca con pi¨´ fiducia. Hateboer doveva migliorare tecnicamente. Ci arrivava sempre su palloni tipo domenica, ma non segnava. Quel gol gli far¨¤ molto bene. Ma se devo dire chi mi ha dato pi¨´ soddisfazione domenica, le dico: i tre dietro. Toloi, Dijmsiti e Mancini, linea inedita, ma hanno giocato con gli stessi principi dei titolari. Per me non ¨¨ un aspetto marginale”.
Mancini poi continua a segnare.
“E non mi sorprende, perch¨¦ attacca la palla e la porta con un tempismo eccezionale. Ma ¨¨ un difensore e allora deve imparare da Chiellini, Masiello, Toloi...come si combatte duro nella nostra area di rigore”.
Il Papu Gomez sa gi¨¤ tutto.
“Nella stagione scorsa ha pagato la delusione per la Nazionale, dopo averla assaggiata. Ora ¨¨ entrato nella dimensione del vero capitano. ? sereno, non pensa pi¨´ alla grande destinazione”.
Di De Roon e Freuler si parla troppo poco. Concorda?
“Con la difesa, sono il vero nucleo della squadra. De Roon ha una continuit¨¤ eccezionale, Freuler ¨¨ tornato al top”.
Sono i meno sostituibili: ¨¨ questa la spada di Damocle?
“Pessina e Valzania hanno giocato poco, ma sono giovani di buona affidabilit¨¤”.
Il primo 2000 a esordire?
“Kulusevski, centrocampista classe 2000, per forza atletica, passo e resistenza ha gi¨¤ valori da grande. Buona conduzione della palla e ultimo passaggio, deve crescere nel tiro e nel colpo di testa. Ma un giovane diventa pronto solo quando si allena per qualche mese con la prima squadra: nel confronto con i grandi prende personalit¨¤, s’irrobustisce nei contrasti. Per questo mi auguro di riuscire a sfoltire la rosa a gennaio, per inserire qualche ragazzo da formare e lanciare. Se devo allenare 30 giocatori, diventa impossibile”.
L’Atalanta ha battuto l’Inter e pareggiato in casa di Roma Milan. Non si stancher¨¤ in coppa. Un’utopia il 4¡ã posto?
“Per ora cerchiamo conferme in un campionato equilibratissimo, a sud della Juve”.
Oggi firmerebbe per un posto in Europa League, rinunciando all’ipotesi Champions?
“La certezza dell’Europa ¨¨ tanta roba, ma non firmerei. Per principio, mi piace sempre giocarmela. Non avrei firmato per un pareggio con l’Inter”.
Sa gi¨¤ come fermare CR7?
“E’ presto. Per¨° ¨¨ bello che sia qui. Un esempio, per come gioca e si comporta. Gli avversari non lo odiano. Lo affronteremo il 26 dicembre, una festa”.
Colleghi da applaudire?
“Ancelotti ¨¨ stato straordinario. Pensavo che avrebbe trovato molte difficolt¨¤ dopo Sarri. Invece ha costruito un Napoli pi¨´ vario, pi¨´ imprevedibile. De Zerbi lo avevo gi¨¤ ammirato al Palermo al Benevento. Ma sono tante le squadre che provano a giocarsela con qualit¨¤ e coraggio, come l’Atalanta. Ho visto tante belle partite. Di recente Spal-Cagliari, per esempio. C’¨¨ un bell’equilibrio”.
Giocatori?
“Pavoletti, fortissimo, il miglior centravanti italiano. E Barella. Il Cagliari, ottimo, non c’entra con la lotta salvezza”.
Due azzurri, si pu¨° sperare.
“Guardi, mi spiace dirlo, ma non vedo tutte le partite dell’Italia. Difficilmente una nazionale insegna novit¨¤ tattica. E poi non sopporto questo stillicidio di interruzioni del campionato per impegni di poco valore. Sono tra quelli che vorrebbero raggruppare gli impegni della Nazionale in un mese solo, ma per appuntamenti importanti che restituiscano prestigio alle nazionali e passione alla gente”.
Luigi Garlando
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