Il portiere si confessa: “Mi piacerebbe giocare in Champions. Obiettivi? Arrivare il pi¨´ lontano possibile, dipende solo da noi”. E sul futuro: “Vorrei aprire una scuola calcio in Kosovo...”
Etrit Berisha, 29 anni, portiere dell’Atalanta. Lapresse
Chi ha carattere vero esce a testa alta dai momenti tosti. Berisha lo sa. E dall’errore sull’1-1 di Schmelzer prende il buono: “Un brutto colpo, ma rialzarsi ¨¨ tutto. Oggi, dentro, sono pi¨´ forte”. E sogna di restituire ci¨° che and¨° via con il Borussia Dortmund lo scorso 22 febbraio: “Abbiamo perso qualche punto di troppo, ma l’Europa ¨¨ possibile. Possiamo giocarcela con chiunque, big comprese”. Per il salto di qualit¨¤, per¨°, manca uno step: “Fare meglio contro le medio-piccole”. Nato in Kosovo il 19 marzo 1989, per il gigante di Pristina c’¨¨ la Svezia nel gennaio 2008. Col Kalmar diventa professionista, 5 anni dopo ecco il grande calcio: “Varie offerte. Tare fu decisivo, lo ringrazio”. A un passo da Chievo (“Firmai un pre-contratto che poi si annull¨°”), s¨¬ alla Lazio: “Impossibile rifiutare, ma dopo 3 stagioni dietro Marchetti volevo essere protagonista. Bergamo fu una nuova sfida, speravo in una chance per dimostrare il mio valore”. Da l¨¬ 83 presenze in maglia Dea e una crescita costante. Nelle mani e nella testa.
Berisha, qual ¨¨ il livello attuale?
“L’esperienza aiuta molto, come gli errori. L’eliminazione con il Borussia ha fatto male a tutti, soprattutto al sottoscritto. Ho sofferto, ma quell’episodio ha rafforzato il mio carattere. Oggi sono felice e immagino qui il mio futuro. La societ¨¤ ¨¨ ambiziosa e non si lotta pi¨´ per la salvezza, non potrei chiedere di meglio”.
Siete in piena corsa per l’Europa.
“Dipender¨¤ dalla nostra maturit¨¤. Abbiamo 28 punti, ne mancano 4-5 per aver subito troppo, compresi gol evitabili. La classifica ¨¨ comunque buona, possiamo raggiungere i nostri obiettivi”.
Cagliari-Atalanta vale i quarti di Coppa Italia.
“E la possibilit¨¤ di sfidare la Juve (impegnata oggi a Bologna, ndr). Come in campionato, vogliamo arrivare il pi¨´ lontano possibile”.
S¨¬ al portiere “regista”?
“Il calcio ¨¨ cambiato, i piedi contano. Sto cercando di darci dentro, lo stesso Gasperini vuole che si parta da dietro. Quando c’¨¨ la possibilit¨¤ non mi tiro indietro”.
A inizio stagione il titolare sembrava Gollini.
“Bravissimo ragazzo e ottimo giocatore, c’¨¨ una sana rivalit¨¤. Ho sempre lavorato per meritarmi un’altra occasione, voglio essere una sicurezza per i compagni”.
I top al mondo in questo momento.
“Lloris, Pickford, Handanovic e Oblak. In Italia? Oltre a Samir, dico Donnarumma. Il futuro ¨¨ suo. Poi Cragno, nella reattivit¨¤ ¨¨ eccezionale. E non dimentico il mio amico Strakosha”. Qui irrompe un ispirato Ilicic: “Ma vieni ad allenarti!”. Berisha, a parte nelle ultime due sedute per una sindrome gastrointestinale, torner¨¤ titolare a Frosinone. Col Cagliari spazio a Gollini.
Sguardo al futuro: i sogni da realizzare.
“Giocare la Champions, sfiorata con la Lazio nel 2015 (k.o. ai preliminari con il Bayer Leverkusen, ndr), e conquistare un trofeo. Sarebbe il massimo farcela con l’Atalanta”.
Fotografia: Berisha tra una decina di anni.
“Con lo zaino in spalla, in giro a scovare talenti. E spero tanto di aver aperto una scuola-calcio in Kosovo”.
Francesco Fontana
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