Su SportWeek intervista esclusiva all'attaccante colombiano: "A Napoli tanta roba giocare con gente come Higuain, Hamsik e Mertens "
Duvan Zapata, attaccante dell'Atalanta. GETTY
Zapata si racconta. Lo fa nell'edizione di SportWeek oggi in edicola nella quale - in un'intervista a Fabrizio Salvio - si mette "a nudo" tra campo ed extra: la famiglia, l'arrivo a Napoli a 22 anni, la religione, ma soprattutto tanto calcio. E in tutti i modi. Quello che ha amato da piccolo sognando il Barcellona e che lo ha visto crescere come calciatore e uomo tra Am¨¦rica de Cali, Estudiantes e Serie A e che adesso, in maglia Atalanta, lo vede esplodere. Finora 10 gol in campionato (che dicembre con 9 centri in 6 partite), a -1 dal miglior Duvan "italiano" (11 con la Samp lo scorso anno): "Perch¨¦ non sono mai andato oltre? Bella domanda. Ho sempre cercato di fare del mio meglio, ma mi sono dovuto adattare a un gioco diverso da quello a cui ero abituato prima. Le cose, per¨°, vanno sempre meglio".
PIPITA SHOW —
Nel 2013 a un passo dal Sassuolo, poi il colombiano scelse De Laurentiis. Rimpianti? "No, tanta roba giocare con gente come Higuain, Hamsik e Mertens - prosegue -. E quando ci fu spazio segnai quasi sempre. Benitez mi rispett¨° e col Pipita fu uno spettacolo". Nell'estate 2017, dopo due stagioni a Udine e prima del trasferimento a Genova, il momentaneo ritorno in azzurro. Un momento non semplice: "Mi allenavo con chi doveva partire. Il presidente voleva cedermi alle proprie condizioni, per fortuna trov¨° l'accordo con la Samp dove mostrai le mie qualit¨¤ con il lavoro di Giampaolo". Il risultato? Nelle casse blucerchiate 26 milioni complessivi (prestito biennale a 12, riscatto per altri 14) ed ecco Bergamo.
DEA E PREMIER —
Zapata, classe '91, ¨¨ l'acquisto pi¨´ caro nella storia dell'Atalanta: "Con Gasperini ho dovuto cambiare nuovamente modo di giocare: mai spalle alla porta, se c'¨¨ spazio devo attaccare la profondit¨¤. Gomez, da centrale, ha un ruolo diverso da Quagliarella. Anche per questo ho pi¨´ chance". Curiosit¨¤ finale: la squadra del cuore? "Da piccolo il Bar?a, poi ne avevo una per ogni Paese: l'Inter in Italia, il Bayern in Germania, in Inghilterra l'Arsenal per Henry. Ecco, se un giorno dovessi cambiare mi piacerebbe proprio la Premier". Scenario lontano, nel caso se ne parlerebbe solo in futuro. Il Duvan monstre di oggi ¨¨ Dea al 100%.
L'INTERVISTA COMPLETA SULL'EDIZIONE ODIERNA DI SW
Fabrizio Salvio
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