Daniele Belardinelli, classe 1979, era un volto conosciuto nel mondo sportivo di Varese: leader della Nord, aveva la passione della "scherma corta" e delle arti marziali miste
Daniele Belardinelli, al centro della foto, con una medaglia vinta nella "scherma corta", sua grande passione
Per tutti a Varese era "Dede", uno dei capi della curva Nord biancorossa da sempre gemellata con quella dell'Inter. Daniele Belardinelli, classe 1979, era il punto di riferimento per gli ultr¨¤ del Varese, i Blood & Honour, nati nel 1998. Nove anni dopo la fondazione, lui era gi¨¤ leader di questo gruppo che aveva guidato anche l'11 novembre del 2007 nella protesta inscenata contro la polizia fuori dallo stadio Franco Ossola, al termine della partita di Serie C2 Varese-Lumezzane. Gli ultr¨¤ di casa avrebbero voluto che la gara non si giocasse per dare un segnale forte dopo l'omicidio del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, avvenuto nella mattinata dello stesso giorno nell'autogrill di Badia al Pino, lungo l'autostrada A1, per un colpo sparato dall'agente della polizia stradale Luigi Spaccarotella. I Blood & Honour avevano chiesto a Sean Sogliano, all'epoca direttore sportivo del Varese, di non far disputare l'incontro e la tensione non manc¨° visto che fu proprio Belardinelli a colpire il dirigente con uno schiaffo al volto. Il capo ultr¨¤, identificato a conclusione di indagini condotte dalla Divisione Anticrimine della Questura di Varese, ricevette un Daspo di 5 anni con obbligo di firma.
gli scontri di como —
Non fu per¨° l'unico episodio in cu fu coinvolto Belardinelli. Nel 2012 aveva ricevuto dal questore di Varese un altro Daspo , perch¨¦ protagonista negli scontri durante una partita amichevole Como-Inter, finita con due ore di guerriglia urbana. In totale sono stati 5 i provvedimenti di Daspo a suo carico.
fuori dallo stadio —
Sposato, padre di due figli, nel Varesino era conosciuto anche per i suoi successi con la Fight Accademy di Morazzone nella "scherma corta". Campione in tutte le specialit¨¤ di gara, "coltello", "giacca e coltello" e "capraia". Belardinelli era socio di una ditta di pavimentisti e piastrellisti con sede nel Canton Ticino. "Amava il calcio, ma non ne parlavamo molto perch¨¦ io tifo Juventus e lui tifava Inter, non so cosa dire, era un ragazzo solare". Sono le parole di uno zio di Daniele Belardinelli. "Ci incontravamo ogni tanto perch¨¦ tutti e due lavoravamo nell'edilizia - ha proseguito lo zio -. Non so cosa sia successo, ho saputo la notizia dal telegiornale".
Filippo Brusa
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