Con l’epilogo da defibrillatore di San Siro si ¨¨ chiuso un campionato deciso in autunno per quanto riguarda scudetto e due retrocessioni, ma equilibratissimo nella corsa alla Champions e per evitare l’ultimo posto che portava in B. Escludendo le tre grandi storiche Milan, Inter e Juve, proviamo a individuare 5 top e 5 flop del torneo appena concluso.
promossi e bocciati
Top e flop del campionato: Di Lorenzo la sorpresa, Pastore grande delusione
L'esterno dell'Empoli ¨¨ esploso nel 2019, ma anche Izzo, Quagliarella, Zaniolo e Zapata sono da applausi. Il Flaco pesa a bilancio ma non incide. Male anche Simeone e Sanabria
I TOP
¡ªDi Lorenzo (Empoli)
La vera sorpresa del girone di ritorno, una manna per i Magic allenatori. Fino al 20 gennaio qualche buona prestazione ma nessun gol, poi l'esplosione con 5 reti e tre assist. Nessun difensore del campionato ¨¨ stato cos¨¬ decisivo nel 2019. Nemmeno Kolarov, che pure gioca nella Roma e tira i rigori. Subito finito nei radar delle big, l'anno prossimo giocher¨¤ nel Napoli.
Izzo (Torino)
Pagato 10 milioni (8+2), l'ex Genoa ¨¨ esploso alla corte di Mazzarri, fino a meritarsi la convocazione del c.t. azzurro Mancini. Duttile (pu¨° giocare anche terzino o centrale in una linea a quattro), feroce in marcatura, cresciuto nelle diagonali, pronto nelle ripartenze e spesso decisivo nell'area avversaria: cosa chiedergli di pi¨´? Se non bastasse, ¨¨ uno che si esalta quando il gioco si fa duro. Un leone contro il Milan e nel derby di ritorno, suo il gol decisivo contro l'Inter.
Quagliarella (Sampdoria)
Dopo Luca Toni (Verona, 2014-15), il capocannoniere pi¨´ vecchio della storia della A. A inizio stagione, per rendere l'idea dell'exploit, veniva quotato a 41 come re dei bomber. E un certo Cristiano Ronaldo era tra 1,61 e 1,90... Avranno avuto i loro meriti anche i compagni e Giampaolo, ma Quaglia a 36 anni ha compiuto un capolavoro che va oltre le pur folli cifre perch¨¦ non si ¨¨ mai infortunato ed ¨¨ stato sempre leader. Per lui 37 presenze, 26 gol (molti dei quali stupendi), 7 assist e 6,62 di media voto. Il ritorno in azzurro ¨¨ stata una logica conseguenza.
Zaniolo (Roma)
Arrivato in sordina nell'ambito dell'affare che ha portato Nainggolan all'Inter, il ragazzino ha sfruttato al meglio gli infortuni dei compagni di reparto ed ¨¨ diventato un punto fermo prima con Di Francesco e poi con Ranieri. A soli 19 anni ha tenuto la scena come un veterano, segnato 4 gol (senza dimenticare la doppietta al Porto in Champions) e regalato uno dei pochi sorrisi ad una piazza in ebollizione.
Zapata (Atalanta)
La squadra di Gasperini ha compiuto un capolavoro collettivo. Le menzioni sarebbero tante, compreso Ilicic il cui rientro a novembre ha coinciso con il cambio di marcia, ma scegliamo Zapata perch¨¦ ha uno score da mvp: 23 reti, 7 assist e una media voto da 6,51 (che sale a 8,41 in chiave Magic). Sempre presente (ha saltato solo un match per squalifica), ha dato un enorme contributo anche in fase di non possesso e quando c'era da far salire la squadra. Il suo valore ¨¨ giustamente raddoppiato.
i flop
¡ªBradaric (Cagliari)
Arrivato con la pesante etichetta di vice campione del Mondo che avrebbe dettato i tempi della squadra di Maran, il 27enne croato non ha mai acceso la luce e ad un certo punto della stagione si ¨¨ accomodato in panchina a favore del veterano Cigarini. Per l'ex Rijeka solo 17 presenze da titolare, nessun gol, un assist, 5 ammonizioni e una media voto largamente insufficiente.
Giaccherini (Chievo)
Quella del Chievo ¨¨ sembrata da subito, vedi penalizzazione, una stagione segnata, ma da un uomo con l'esperienza e il talento di Giac ci si attendeva di pi¨´. Invece soltanto qualche sprazzo e tre reti in 22 presenze, finendo in naftalina negli ultimi mesi.
Pastore (Roma)
Considerato costo del cartellino (24,7 milioni), ingaggio e durata del contratto (4,5 milioni pi¨´ premi fino al 2023) e rendimento, il vero flop del campionato. Anche perch¨¦ all'equivoco iniziale - Di Francesco sperava di utilizzarlo da interno nel 4-3-3 e poi ha provato a snaturarsi con il 4-2-3-1 - sono seguiti i cronici problemi al polpaccio che gi¨¤ avevano colpito il Flaco a Parigi. Alla fine il suo score (12 presenze e tre reti, pur bellissime) fotografa la stagione no dei giallorossi anche pi¨´ delle papere di Olsen e della mancata esplosione di Schick.
Sanabria (Genoa)
Quando il buongiorno non si vede dal mattino. Arrivato per raccogliere la pesantissima eredit¨¤ di Piatek, l'attaccante paraguaiano ha esordito con un gol nella vittoria per 3-1 a Empoli, si ¨¨ ripetuto la domenica successiva contro il Sassuolo poi di fatto ¨¨ scomparso dai radar tra un infortunio e un'involuzione generale. Fino a diventare la quarta scelta di Prandelli e a mettere a rischio la salvezza con quel rigore tirato malissimo contro la Roma di cui ¨¨ un ex. Da uno che coster¨¤ 20 milioni (prestito biennale con obbligo di riscatto) ci si attendeva molto di pi¨´.
Simeone (Fiorentina)
L'emblema del pessimo campionato della Fiorentina. Dopo una prima stagione in viola da 14 reti, il Cholito si ¨¨ smarrito fermandosi a 6 gol, di cui due soli nel 2019. L'arrivo di Muriel a gennaio ha portato a una convivenza non facile, ma poi il calo ¨¨ stato cos¨¬ evidente che Pioli (e dopo pure Montella) hanno finito per preferirgli anche Mirallas o un centrocampista.
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