Striscioni, cori e offese: Zaniolo l'ultimo di troppi casi. Si faccia pulizia
E' in atto, sotto gli occhi di tutti, ormai da tempo, un imbarbarimento dei comportamenti e del lessico nella societ¨¤ italiana. In ogni settore. In quelli poi che maggiormente muovono le passioni l’imbarbarimento aumenta. Il calcio ¨¨ specchio del Paese e, spesso, la punta dell’iceberg di questa ferocia dei rapporti, del linguaggio, delle rivalit¨¤ sportive che diventano battaglie dove sprigionare aggressivit¨¤, volgarit¨¤, veleno fino ad esempi di disumanit¨¤ in un climax ascendente di violenza verbale e non solo.
Oggi parole, insulti, gestacci, cori, striscioni e gogne vengono rilanciate, condivise, commentate e amplificate sui social network. Nati come piazze virtuali e libere di pensiero, dibattito e opinione, stanno diventando arene senza regole e rispetto dove a prendersi spesso la scena non sono persone riconoscibili che parlano, discutono, si confrontano, ma sconosciuti dediti all’insulto coperti da nick name e falsi profili. Fedeli alla contrapposizione bellica: o sei con noi e sventoli la nostra bandiera senza se e senza ma (non ¨¨ ammessa libert¨¤ di critica e pensiero) o sei contro di noi dunque nemico (si tratti di una tifoseria, una squadra, un allenatore, un calciatore, una testata o solo un giornalista). E come definire il nemico? Ladro, servo, bugiardo, figlio di... Da screditare e a cui augurare, minacciando il pi¨´ delle volte, qualunque cosa: la fine della carriera, la malattia, la morte.
"Restiamo umani" ¨¨ uno slogan molto in voga: quotidianamente disatteso. Che umanit¨¤ hanno coloro che hanno esposto nella notte di venerd¨¬ davanti a Trigoria lo striscione "Zaniolo come Rocca, zoppo de Roma" accompagnando alle parole vili il disegno di una carrozzina?Un ragazzo di 20 anni, talento puro e sfortunato, gi¨¤ bersagliato di insulti alla mamma, la cui unica colpa ¨¨ quella di essere forte e giocare per un’altra squadra. Cos’ha in corpo certa gente? A Trigoria ci sono le telecamere: la Digos indaghi, impegni uomini e trovi i responsabili. ? stata una bravata? Che costi cara, magari non si ripeter¨¤. Ma di esempi ce ne sono a fiumi, ogni settimana. Dai buu razzisti alle discriminazioni territoriali, da chi invoca tragedie aeree a chi si augura eruzioni del Vesuvio, da chi gode per un ponte crollato fino agli insulti alle madri... Aver espresso una preferenza politica ¨¨ costato a Mihajlovic la cattiveria di chi (non pochi) gli ha augurato un ritorno della leucemia.
Gli autori di queste oscenit¨¤ vengono spesso definiti leoni da tastiera quando si esprimono in rete o lupi nel branco quando sono negli stadi. Ma si fa un'offesa a leoni e lupi: animali fieri. Questa gente di fiero non ha nulla. Marmaglia di vigliacchi, ignoranti, violenti, mediocri: anime perse. Certo ¨¨ pi¨´ dura stupirsi se latitano gli esempi: se chi ci rappresenta nelle istituzioni si accapiglia in Parlamento; se accendi la tv ed ¨¨ una rissa continua dai talk show politici ai reality trash di presunti Vip. Una perenne ricerca dello scontro e delle urla. Cos¨¬ fan tutti. I commenti sotto ogni articolo sui siti sportivi sono pieni di insulti tra tifoserie o alla testata. C'¨¨ un livello di aggressivit¨¤ che fa spavento. Dicono molti: "Sono haters di professione e poche centinaia negli stadi, la maggioranza silenziosa ¨¨ diversa". A forza di dircelo quella maggioranza rischia di diventare minoranza. E allora nell’era della tecnologia in cui vieni profilato tuo malgrado qualunque cosa clicchi, quanto ci vuole a trovare e sanzionare chi insulta, offende o incita alla violenza? Negli stadi pieni di telecamere, in cui il Var scopre un fuorigioco di 3 cm quanto ci vuole a prendere, daspare, punire chi si comporta male? Nell’attesa che la societ¨¤ migliori con l'impegno di tutte le persone sane e per bene, cominciamo col fare pulizia. Davvero.
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