Stasera al San Paolo in Napoli-Milan prima da tecnici rivali per Ancelotti e Gattuso, amici legati da un rapporto speciale. Come dimostr¨° la missiva del mister al suo ex guerriero -
Carlo Ancelotti e Rino Gattuso, insieme al Milan dal 2001 al 2009
C arlo Ancelotti ha detto di Rino Gattuso: "Con Rino ho avuto un rapporto speciale, diverso da quello con gli altri giocatori". Gattuso ha detto di Ancelotti: "Carlo per me ¨¨ stato amico, fratello, padre: tutto". Quando vinceva una Champions League col Milan, Rino prendeva tra le mani il faccione di Carlo, suo allenatore, e lo agitava come un cocktail. Questa sera il Napoli di Ancelotti incontra il Milan di Gattuso e non potr¨¤ essere una sfida qualsiasi.
? bello rileggere oggi la lettera che Carlo scrisse a Rino per i suoi 40 anni, nel gennaio scorso.
caro rino, ti scrivo —
"Quarant'anni meritano una lettera d’auguri seria, mica soltanto una telefonata, le nostre solite chiacchiere, i nostri scherzi. Quarant'anni sono un momento di riflessione, c’¨¨ abbastanza tempo alle spalle per ricordare e c’¨¨ anche tanto spazio davanti per costruire nuove imprese. Adesso che ti vedo sulla panchina del Milan, e ti agiti come un matto, mi viene da pensare che sei la persona giusta al posto giusto: c’¨¨ bisogno della tua passione, del tuo carattere, del tuo spirito di sacrificio per superare gli ostacoli; c’¨¨ bisogno anche della tua allegria per sdrammatizzare certe tensioni; e di qualche tua solenne arrabbiatura per svegliare qualcuno che dorme..."
GRINTA SENZA EGUALI —
"In campo eri il mio guerriero. Mai una volta che ti abbia visto mollare, mai una volta che ti abbia visto la maglia pulita. ? questo che ho sempre ammirato in te: la capacit¨¤ di arrivare all’obiettivo nonostante la natura non ti avesse dotato di grandi mezzi tecnici. Perch¨¦ – posso dirlo? – i tuoi piedi non sono proprio il massimo dell’educazione! Per¨° la grinta che ci mettevi tu non ce l’aveva nessuno e sapevi trasmetterla agli altri.Quante volte ti ho visto parlare con un compagno per aiutarlo nei momenti difficili!Il calcio ¨¨ questo: al di l¨¤ degli schemi e delle diagonali, ci sono le persone. E sono le persone che fanno la differenza.Tu, caro Rino, per me e per il nostro Milan, l'hai fatta. Otto anni, giorno pi¨´ giorno meno, ti ho allenato. E ti ho sopportato. Prima delle partite eri inavvicinabile:nervoso, scontroso. Era il tuo modo di prepararti e siccome anch'io, quando giocavo, entravo in partita con largo anticipo, con te sapevo come comportarmi: una battuta, una risata, una passeggiata fuori dallo spogliatoio..."
L'ignoranza —
"Ti ricordi quand'eravamo in ritiro a Malta, nel gennaio del 2007? Kaladze ti ha fatto diventare matto, perch¨¦ ti prendeva in giro per il tuo compleanno. Io facevo finta di niente, ma sapevo che con te non bisognava mica esagerare senn¨° "scatta l’ignoranza". E difatti una sera rincorresti Kaladze nella sala ristorante e non voglio sapere che cos'¨¨ successo. So, per¨°, quello che ¨¨ successo qualche mese pi¨´ tardi. A Malta, io vi feci una promessa: vi porter¨° in finale di Champions. Voi mi prendeste per matto.Ma poi in finale ci siamo arrivati, e l'abbiamo pure vinta. E tu, Rino, di quel Milan, sei stato l’anima. Ti auguro di esserlo ancora dalla panchina, te lo meriti".
Luigi Garlando
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