Sono 200 i territori nel mondo in cui si vede la Serie A, dall’Africa Subsahariana all’Uzbekistan, dalla Malesia ai Caraibi. Una copertura numericamente ampia, nel tentativo di espandere la diffusione del campionato italiano che sconta anni di miopia strategica nell’era del calcio globalizzato e cerca faticosamente di farsi largo tra i due colossi Premier League e Liga. La Lega Serie A fa sapere che nella scorsa stagione si ¨¨ registrato un incremento dell’audience cumulativa sulle piattaforme lineari all’estero: dai 600 milioni di telespettatori del 2017-18 ai quasi 630, con un +13% per le dirette. Anche in termini di programmazione (fonte Nielsen) c’¨¨ stata una crescita delle ore trasmesse (+8%) relative a tutto ci¨° che ¨¨ Serie A: dirette, differite, repliche, highlights, magazine, contenuti addizionali.
L'ANALISI
Serie A vista in 200 Paesi nel mondo: audience in crescita ma bisogna fare di pi¨´ nella sfida globale
La copertura televisiva all’estero del campionato italiano ¨¨ aumentata, secondo i dati della Lega. Bisogna lavorare per far crescere i diritti tv esteri: la A incassa 371 milioni contro gli 897 della Liga e il miliardo e mezzo della Premier
Prospettive
¡ª? chiaro che tutto questo non ¨¨ sufficiente e che bisogna fare di pi¨´. Basta mettere a confronto gli incassi dai diritti tv internazionali: per il ciclo 2018-21 la Serie A percepisce 371 milioni annui contro gli 897 della Liga per il 2019-24 e il miliardo e mezzo della Premier per il 2019-22. Saranno fondamentali le politiche nei mercati-chiave, come gli Stati Uniti (l’a.d. della Lega De Siervo si ¨¨ recato di recente a New York per l’apertura di un ufficio della Serie A), la Cina e il Sud-Est asiatico (anche la Juventus, dopo l’Inter, ha chiesto di programmare pi¨´ partite in orari pomeridiani per andare incontro al pubblico orientale). Con un occhio rivolto all’Africa, nuova terra promessa del calcio europeo.
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