L’ex azzurro: “Mario si ¨¨ rimesso in gioco, anche per tornare in Nazionale. Inter, potevi fare di pi¨´. Juve, i segnali per la Champions...”
Andrea Pirlo. Lapresse
Se possibile, dopo aver smesso di giocare Andrea Pirlo d¨¤ l’impressione di essere un uomo ancora pi¨´ tranquillo. "Sto molto bene: non mi manca il dovermi allenare ogni giorno e mi mancava il poter stare di pi¨´ con la famiglia. Dopo 25 anni da giocatore, non ho l’ansia di trovare subito un altro lavoro. E devo pensare bene a quale fare".
Mancini quando smise non ebbe neanche il tempo di pensarci: come si troverebbe Pirlo in questa sua Nazionale?
"Bene. Tre centrocampisti di qualit¨¤ e una missione: giocare a calcio, sempre. Anche contro la Finlandia: in una parola, la definirei moderna".
Gli alibi per Balotelli sono finiti?
"Si ¨¨ rimesso in gioco, credo anche per tornare in Nazionale: se ha capito davvero che era l’unica cosa da fare, sarebbe gi¨¤ buon segno. Comunque, nel frattempo ¨¨ giusto chiamare Kean, come si ¨¨ visto a Udine: non spreca la fiducia che gli danno e quando gioca, spesso fa gol. Mica poco".
Azzardi: la classifica alla spalle della Juve a fine campionato
"Le stesse tre di oggi, credo. Anche se la Lazio adesso sta bene bene. Il Napoli fa il suo, perch¨¦ era gi¨¤ forte. L’Inter poteva fare di pi¨´, ma ha frenato in certi momenti decisivi, ha avuto infortuni e poi la vicenda Icardi. Ha deluso un po’ la Roma, s¨¬: dopo la semifinale di Champions dell’anno scorso ci si aspettava una crescita almeno in Italia. Per ringiovanire, hanno rinunciato all’esperienza necessaria a continuare il discorso iniziato".
La storia della fascia fa pi¨´ male all’Inter o a Icardi?
"L’Inter resta, chi non gioca perde valore: se Icardi fosse stato ancora fermo, chi lo avrebbe voluto pi¨´? L’Inter un altro attaccante ce l’ha: come rientrer¨¤ Icardi dopo essere stato fermo cos¨¬ tanto?".
Cosa si aspettava e non si aspettava di “questo” Gattuso?
“Mi aspettavo l’organizzazione difensiva, il saper essere ferocemente concentrata della sua squadra. Non mi aspettavo questa voglia di costruire gioco, di essere anche belli da vedere. Ma Rino ha studiato, ¨¨ andato oltre l’etichetta che aveva da giocatore tutto grinta: i tecnici non sempre sono come quando giocavano”.
La Juve di Champions, un mondo capovolto in tre settimane.
“Si pu¨°, quando sei forte e prepari una partita nei minimi dettagli. Quando cambi totalmente la testa: la Juve non era quella di Madrid, doveva solo convincersene”.
Lei che c’¨¨ riuscito due volte: c’¨¨ sempre una gara della svolta, quando si vince una Champions?
“C’¨¨ quasi sempre: nell’anno giusto ci sono episodi che ti fanno capire che lo sar¨¤. Nel caso della Juve quella partita perfetta, l’aver eliminato chi avrebbe giocato la finale in casa, l’uscita del Real...”.
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Andrea Elefante
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