Gomez risponde al Pipita, al terzo gol di fila tra campionato ed Europa League, poi nuovo vantaggio di Bonaventura. Nel recupero, l'argentino dei nerazzurri pareggia il conto
Gonzalo Higuain, 30 anni. LaPresse
Il primo giorno d’autunno a Milano ¨¨ caldo come fosse agosto, ma la nebbia sugli orizzonti del Milan rispetta le consegne e cala al 91’: Rigoni regala all’Atalanta un 2-2 strappato coi denti e un punto di respiro dopo due k.o. di fila e deprime un Diavolo a due facce, dominatore nel primo tempo e pasticcione nella ripresa. I nerazzurri restano tab¨´ per il Milan degli ultimi anni – la vittoria manca dal 2015, in casa dal 2014 – e ne frenano il processo di crescita: Higuain segna e Suso inventa, ma Donnarumma continua a prendere gol (da aprile) e ai gattusiani manca sempre quel veleno invocato dal tecnico alle vigilie delle gare. Cinque punti in classifica come i bergamaschi: Juve e Napoli sono lontane.
SEMPRE PIPITA —
Rotto il ghiaccio in campionato, a Cagliari, e in Europa, in Lussemburgo, mancava il sigillo a San Siro e Higuain non ha perso tempo: gli bastano due minuti per sfornare un gol da copertina, una magnifica girata al volo su cross di Suso che fa tremare gli spalti dello stadio. Il Pipita infila la terza rete di fila e castiga ancora una volta l’Atalanta: 10 gol in 13 incroci tra A e Coppa Italia. Ma gli applausi li merita tutta la banda Gattuso, che costruisce l’1-0 partendo dalla difesa: Rodriguez imbuca centralmente per Bonaventura, sponda per Kessie, quindi Calabria, Suso e il capolavoro del Pipita. Rino in panchina si gode lo spettacolo, e soprattutto l’intesa tra l’argentino e il resto dei compagni, che cresce e si traduce in occasioni come non se ne vedevano da parecchio al Meazza. Gonzalo annusa la doppietta al 14’ ma lo murano, se la divora nel finale (che passaggio Bakayoko); e ancora: manda al tiro Biglia con una sponda dal limite e serve a Kessie un pallone alla “Cutrone” che l’ivoriano manda clamorosamente a lato della porta di Gollini allo scadere del primo tempo.
MILAN A META’, LA DEA RISORGE —
Chiudere la prima fetta di gara in vantaggio di un solo gol, per il Diavolo, ¨¨ ai limiti del delitto, perch¨¦ i rossoneri fabbricano gioco e pericoli in area nerazzurra e gli uomini di Gasperini sono irriconoscibili: surclassati sul piano della corsa, disattenti in marcatura e timidi nella costruzione. L’unica palla gol arriva non a caso dagli sviluppi di un corner ed ¨¨ l’ex Pasalic a sciupare di testa, deviando fuori da due passi un tiro sballato di Toloi. Nel frattempo il Milan aveva esultato ancora con Bonaventura (colpo di testa al 21’, annullato giustamente dalla Var per fuorigioco) e Jack sfiora di nuovo il raddoppio al 39’, colpendo il palo con una torsione tanto bella quanto difficile su cross di Calabria. Ai rossoneri dei primi 45’ manca il colpo del k.o.; a Gasperini, invece, non mancano i jolly per cambiare il corso degli eventi in una rosa costruita per campionato ed Europa: Rigoni e Zapata, entrati nell’intervallo, riscrivono il finale della storia. Sono loro che confezionano l’1-1 al 9’ del Papu (tocco in co-abitazione con Calabria, sin l¨¬ positivo) e mettono i brividi ai 50mila di San Siro. E sono ancora loro a mettere la firma sul 2-2 finale, che gela i rossoneri dopo il gol di Bonaventura (imbeccato dal solito Suso) nel recupero: il colombiano chiama Gigio al mezzo miracolo e l’argentino ex Zenit infila con un tap-in ai limiti del fuorigioco (ma regolare, Romagnoli lo tiene in linea). Gasp, in tribuna, pu¨° sorridere, la crisi ¨¨ passata. Rino, negli spogliatoi, avr¨¤ parecchio da rimproverare ai suoi ragazzi.
Marco Fallisi
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