Tris Lazio in casa Genoa. E Inzaghi resta in scia Juve
Applausi per tutti. La Lazio certifica il suo secondo posto con un successo da brividi (2-3 il finale) che nulla toglie alla grande prova di un Genoa in partita sino alla fine. Finisce nel modo pi¨´ bello, con rossobl¨´ e biancocelesti sotto gli applausi dei loro tifosi. Non si ferma neppure a Genova la corsa-scudetto della squadra di Simone Inzaghi, che grazie al successo sul campo di un Grifone coraggioso e sfortunato rimane a meno uno dalla Juventus capolista, celebra il ventesimo risultato utile consecutivo e festeggia la rete numero 27 di Immobile. Che, sessantuno anni dopo, eguaglia il record di gol dopo 25 giornate (27 centri sui 58 totali) stabilito da Antonio Angelillo nel 1958-59. Un successo rimasto per¨° in bilico sino alla fine, dopoch¨¨ l’1-3 di Cataldi su punizione a venti minuti dalla fine pareva avere chiuso la partita. La squadra di Nicola ha confermato i suoi netti progressi sul piano del gioco, ma ha sbattuto contro un avversario pi¨´ cinico e con la consueta, notevole forza d’urto offensiva. Una Lazio che gioca a memoria, solida, con pochi punti deboli, che neppure lo stop in extremis di Acerbi (fastidio muscolare durante il riscaldamento), sostituito da Vavro al centro della difesa, ¨¨ riuscito a scalfire.
IN CASSAFORTE
¡ªBastano 102 secondi alla squadra di Simone Inzaghi per capitalizzare una triangolazione Caicedo-Marusic, che il montenegrino trasforma nel gol dello 0-1 aprendosi di forza un varco fra Soumaoro e Masiello. Il Genoa, con Schone recuperato in mediana e Favilli preferito a Pandev in attacco, fatica a trovare la profondit¨¤. Il danese si fa vedere su punizione (6’), ma Strakosha ¨¨ attento, mentre Perin (14’) ¨¨ decisivo chiudendo l’angolo alla sua destra su un affondo di Caicedo. Gara tosta, su ritmi alti, ma alla squadra di Nicola manca un po’ di buona sorte e di cinismo in pi¨´ in attacco, che invece non difettano ai biancocelesti: troppa frenesia, ed i palloni si perdono, mentre Immobile e compagni gestiscono il vantaggio all’apparenza senza eccessivi patemi. E, quando vanno in affanno, li aiuta il destino: prima quando Leiva (gi¨¤ ammonito) ¨¨ graziato da Maresca dopo avere steso Biraschi sulla corsia di destra e un minuto dopo quando Favilli (26’) colpisce di testa il palo alla sinistra del portiere laziale su una punizione di Schone.
Al centro
¡ªLa Lazio ¨¨ tosta in mezzo dove Milinkovic, Leiva e Luis Aberto (che manca il bis in avvio di ripresa su assist di Immobile) mostrano i muscoli a un centrocampo rossobl¨´ che schiera Schone e Behrami davanti alla difesa, con Ankersen a destra e Criscito a sinistra pi¨´ avanzati. I biancocelesti schiacciano forte sull’acceleratore nel secondo tempo: un rimpallo (chiusura di Biraschi su Caicedo) offre a Immobile il pallone del raddoppio. Gara chiusa? Nient’affatto: Cassata s’inventa un gol splendido dal limite dell’area che riapre la gara, mentre l’ingresso di Pandev e Falque (al debutto) d¨¤ nuova energia ai rossobl¨´. Nicola passa al 3-4-2-1, con Sanabria attaccante pi¨´ avanzato, ma non basta. Cataldi firma una rete pesante, ma un Genoa vivo e concreto va ancora a segno su rigore (in seguito a un consulto con la Var) con Criscito, dopo un tocco di mano di Lazzari (negativo il suo ingresso in campo) su tiro di Pandev. La Lazio ritorna cos¨¬ a casa con un successo pesantissimo. Parlare di scudetto solo ad aprile, come chiede Inzaghi? Difficile, di fronte a questi numeri.
© RIPRODUZIONE RISERVATA