Simonelli, presidente in sospeso: ottiene 14 voti ma la nomina è un caso

La giornata di ieri negli uffici milanesi della Lega è stata lunga. E non ancora conclusa. Ezio Simonelli è stato eletto nuovo presidente dell’assemblea dei club, ma non ufficialmente proclamato. E’ stato definito formalmente “candidabile” ma senza la certezza che sia anche “eleggibile”. Nodi che devono ancora essere sciolti e che in serata si sono fatti ancora più ingarbugliati.

PARERI

La giornata era iniziata con la votazione per la modifica dello statuto, non approvata: 14 voti contrari e solo sei favorevoli. Lo stesso schema che poi si è ripetuto per l’elezione del presidente. Quattordici sono state stavolta le preferenze andate a Simonelli, sei le schede bianche: il quorum necessario alla nomina è stato dunque raggiunto in seconda votazione, dopo i 13 sì della prima chiamata del nove dicembre. Ma c’è un ostacolo da superare: "Nei prossimi giorni saranno verificati i requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto?. L’articolo 10, nello specifico, definisce l’autonomia “necessaria”: il presidente non deve aver ?alcun rapporto a qualsiasi titolo con le società associate o con gli azionisti di riferimento". Nella scheda personale con l’indicazione delle cariche attuali di Simonelli compaiono quella di supplente in Fininvest e di sindaco in Mondadori, legati al Monza. Ruoli da cui Simonelli ha già annunciato le proprie dimissioni. Per l’articolo 14 dello Statuto ha 15 giorni di tempo dall’assemblea per "licenziarsi" dagli incarichi potenzialmente in conflitto come futuro vertice della Lega. Sul punto stati prodotti diversi pareri legali, mentre il collegio dei revisori non è di fatto entrato nel merito: la procedura per la candidabilità di Simonelli è però stata ritenuta corretta con le verifiche previste da statuto (successive alla nomina) in corso come da regolamento.

Iter

Una differenza di posizioni che in serata si è trasformata in vero e proprio scontro giuridico. Quando Simonelli ha fatto sapere di voler accettare l’incarico escludendo definitivamente Casini dalla scena e di considerare conclusa la questione. Una posizione netta che la controparte ribadisce essere in contrasto con il verbale della stessa assemblea, firmato con la sottoscrizione di un richiamo necessario all’appuntamento in Consiglio per la proclamazione. Consiglio poi convocato già nella serata di ieri per il prossimo venerdì 27 con ordine del giorno “requisiti di indipendenza”. Per alcuni vertici dei top club uno scontro che radicalizza le posizioni, ciò di cui la Lega non ha evidentemente bisogno. Lo aveva spiegato il presidente nerazzurro Marotta: "Serve l’unità necessaria a ottenere ciò che il calcio merita".