Ibrahimovic: "Per Sinisa avrei giocato gratis al Bologna"
Uno dei protagonisti nell’appuntamento per la presentazione del libro autobiografico, “La partita della vita”, scritto da Sinisa Mihajlovic insieme con il vice direttore della Gazzetta, Andrea Di Caro, ed edito da Solferino, ¨¨ stato indubbiamente Zlatan Ibrahimovic.
Lo svedese ¨¨ arrivato verso la fine: “In un Juventus-Inter ci siamo beccati in campo - ha raccontato Sinisa -, volevo ammazzarlo, ho pensato tutto il peggio. Noi siamo due caratteri focosi. Per fortuna non ¨¨ successo nulla, quando ¨¨ arrivato all’Inter ho scoperto che ¨¨ un bravissimo ragazzo e sono orgoglioso di essere un suo amico”.
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Grande uomo
¡ª“Per me Sinisa ¨¨ un grande uomo, prima di tutto, ho avuto la fortuna di conoscere la persona - ha detto Ibra -. Non c’¨¨ stato un colpo di fulmine, la prima volta, ma poi quando l’ho conosciuto all’Inter ¨¨ stato amore dal primo giorno. Dicevo sempre: se vado in guerra, Sini va in prima fila e io come secondo”. Totti si ¨¨ detto sicuro che Ibra “pu¨° giocare anche con una gamba sola fino a 50 anni, ¨¨ un piacere vederlo ancora in campo”. E Mancini: “Zlatan e Francesco sono stati come Messi e come Cristiano Ronaldo, professionisti, per questo hanno giocato e giocano fino a 40 anni. Sono stati giocatori straordinari, Zlatan lo ¨¨ ancora. A Zlatan lo aiuta il fisico, ma perch¨¦ ¨¨ stato grande professionista in tutto”. “Ibra ricorda me come quando io giocavo con mio figlio di 5 anni - ha detto Mihajlovic -. Gli altri giocatori di A sono come mio figlio di 5 anni davanti a Ibra...”. “Sinisa ¨¨ stato pi¨´ forte di me e lui ha passato forza a me - ha raccontato Zlatan, parlando del momento della malattia del tecnico del Bologna - quando c’¨¨ emozione dentro non ¨¨ facile parlare. Quello che ti serve, dimmelo, faccio tutto. Dimmi quello che vuoi e arrivo, gli ho detto. Il Bologna ha fatto di tutto per prendermi, ma con lui sono stato onesto: non corro pi¨´ come prima... Ma tu devi stare solo avanti e aspettare, mi rispondeva. Ha usato tutte le parole giuste per portarmi. E io gli ho detto che se fossi andato, sarei andato gratis, l’avrei fatto solo per lui, con il cuore. Alla fine ¨¨ arrivato il Milan, ma la decisione non era se dovevo giocare con il Bologna o con altri, ma se dovevo continuare a giocare oppure no”. “Per la citt¨¤ di Bologna sarebbe stata una cosa troppo grande, e poi dietro c’era il Milan - ha raccontato lo stesso Mihajlovic - Lui ¨¨ stato di parola, quando ha deciso di andare al Milan mi ha chiamato. E la cosa ¨¨ anche normale, con tutto il rispetto”.
Gasport
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