“Per un portiere, la Champions a 24 anni ¨¨ speciale. Per me in particolare: in tribuna ci sar¨¤ pap¨¤”. Beh, la famiglia ¨¨ la famiglia: “I genitori sono i miei pilastri, a loro devo tutto: ricordo, da piccolo, quando dopo il lavoro mamma Susanna lavava i guanti sporchi di fango”. E proprio lei cerc¨° di “impedire” al suo Pierluigi di accettare lo United. Non per chiss¨¤ quale ragione: “Faticava ad abituarsi alla distanza con Firenze, quando ero nelle giovanili viola: si figuri con Manchester!”. E gi¨´ a ridere. Tuttavia, a ogni problema c’¨¨ una soluzione: “Il club mise a disposizione qualche volo in pi¨´. Dai, come avrei potuto rifiutare...”. E cos¨¬, il 22 ottobre, Gollini vivr¨¤ un derby personale: “City top, ci proveremo”. Tutto step by step: “Ora testa a Marassi”, dove domani giocher¨¤ la 42esima partita in maglia Dea.
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A tutto Gollini: "In A siamo da prime quattro. E il campionato vale la Champions"
Il portiere della Dea si racconta: “Per un portiere la Champions a 24 anni ¨¨ speciale. Per me in particolare, in tribuna ci sar¨¤ pap¨¤, i genitori sono i miei pilastri”
Gollini, il pericolo da evitare?
“Pensare a Zagabria, c’¨¨ solo il Genoa: squadra fisica che ti affronta. E l’ambiente sar¨¤ caldo, ma dopo il Torino vogliamo i tre punti”.
In 180’ qualche amnesia di troppo.
“Anche su palla inattiva, dove noi siamo forti. Per risolvere questo problema la via ¨¨ una: testa bassa e lavorare”.
Serie A 2019-2020 conclusa: dove sarete?
“L’obiettivo ¨¨ il settimo-ottavo posto, ma abbiamo il potenziale per chiudere tra le prime quattro. E occhio: il campionato ¨¨ fondamentale, la Champions non vale di pi¨´. Qui Gasperini ci martella”.
A proposito: in Europa avrebbe voluto un girone pi¨´ duro?
“Macch¨¦… Capisco il fascino di sfidare Bar?a, Real o Liverpool, io da professionista penso al risultato. Ok, non esistono match semplici, ma puntiamo agli ottavi. Altrimenti, cosa giochiamo a fare?”.
Immagini il suo “derby”.
“Incredibile, un segno del destino. Quella di Manchester fu un’esperienza unica, anche per la lingua: oggi sono il traduttore dei nuovi arrivati. Lei ride, ma gli italiani sono solo quattro. E con tre portieri! Scherzi a parte, sarebbe importante fare almeno un punto con il City. Ancor di pi¨´ partire forte contro Dinamo e Shakhtar: molto della qualificazione passer¨¤ dai primi due turni”.
Sirigu le avr¨¤ dato qualche consiglio...
“Abbiamo parlato della sua carriera, in particolare del Psg, e di questioni tecniche. Piuttosto, qualche settimana fa, ho incontrato Spalletti a Porto Venere: “La Champions ¨¨ un palcoscenico speciale, goditela fino in fondo”. Detto da lui...”.
Da un mister all’altro: Mancini crede in lei.
“? un gestore fenomenale, un mix di tranquillit¨¤ e carattere: con lui i giocatori vanno di pi¨´. Personalmente, che orgoglio far parte di un gruppo di campioni. Cos¨¬ posso crescere, pure come uomo. E poi, sinceramente: quanto ¨¨ bello indossare la maglia azzurra?”.
Quasi utopia solo un anno fa.
“Ma non ho mai mollato, neanche quando stavo fuori. L¨¬ pensavo: “Gollo, all’Atalanta non hai dimostrato nulla: non esiste”. C’era la concorrenza con Berisha, positiva e negativa al tempo stesso: avere la certezza del posto pu¨° essere d’aiuto, anche se ‘sedersi’ ¨¨ vietato. Oggi sono felice: a Biffi (tecnico dei portieri, ndr) devo molto. E con Sportiello c’¨¨ un bel rapporto: siamo amici da anni, nel tempo libero quante sfide alla PlayStation. Insomma: sta andando bene, ma non mi fermo”.
Ascoltandola, colpisce la sua serenit¨¤.
“Non mi manca nulla. Sono cresciuto con genitori che mi hanno dato sempre e solo dei consigli di vita, mai calcistici. Mio padre era un bomber di provincia (ride, ndr), mia zia ha raggiunto la Serie A-1 di basket, nonno Romano era un ciclista professionista. Questo per dire cosa? Siamo tutti sportivi, ma nessuno si ¨¨ mai permesso di dirmi: “Pier, hai sbagliato. Fai questo o quello...”. Ed ¨¨ stato importantissimo: sa quanti ragazzi si perdono per la pressione creata dalla famiglia?”.
E con Giulia come va?
“Alla grande”, detto con un sorriso grande cos¨¬. Allora, c’¨¨ da credergli.
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